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    domenica, 10 settembre 2006

    etnonazionalismo

    ETNONAZIONALISMO



    tre libri fondamentali sulla ideologia dell' Etnonazionalismo Voelkisch

    " Nella vita sangue e conoscenza debbono coincidere. Allroa sorge lo spirito" ( Franz Schauwecker).





    Gli amici della associazione Identità Tradizione hanno pubblicato alcuni volumi sulla ideologia dell' Etnonazionalismo. Per questo sistema di valori, sono stabili e hanno futuro solo le organizazioni sociali basate sul binomio "sangue e suolo" : solo le società fortemente identitarie sono stabili e si sviluppano nel futuro. Sono, con termine tratto dalla biologia, degli "organismi viventi". Le società multirazziali, multreligiose, multiculturali sono - l'espressione è del sottoscritto - composti sociali privi di stabilità e di futuro. I singoli elementi di diverse identità che li compongono ( diverse, razze, etnie, religioni, culture, etiche) tendono a un movimento continuo per cercare all'interno della società multiculturale, quello spazio e quella ampiezza che ne permette il perpetuarsi. Da tale movimento nasce il contrasto e l'attrito con le altre identità costrette nel medesimo territorio. Il che è del tutto naturale : solo una identità morta o morente ( come quella 'bianca' all'interno dei composti sociali caotici euro-occidentali) non 'reagisce' . Tali ovvie dinamiche sociali portano alla fine alla distruzione dell 'equilibrio del composto sociale multiforme instabile. Da questo punto di vista la ideologia etnonazionalista che rivaluta il valore positivo della identità sociale biologico-culturale forte, non può che essere guardata con interesse.

    Segnalo i libri che svuluppano i principi e le potenzialità dell' Etnonazionalismo, ideologia voelkisch, cioè popolare : è intuitivo che una tale ideologia può essere solo con il popolo e per il popolo. Senza il popolo non esiste. Però essa si rivolge ai soli popoli che esistono nelle nostre terre e che possano dire con fierezza : " questa terra è la terra dei miei Avi". La terra su cui un popolo cammina non può essere venduta. Nè svenduta a bande di disattati stranieri per un pugno di dollari o per quattro sudici voti elettorali a qualche banda di predoni senza patria e senza onore che si sono insediati nelle stanze governative, per fare strame di quel popolo sovrano che questa cricca di predoni comunisti vuole trattare come gli americani trattarono i Sioux nelle loro terre. Il popolo che vende la sua terra ( per un pugno di voti o per quattro bottiglie di whiskey) è destinato a morire. Riprendiamoci la sovranità e la nostra Terra.
    edr 88


    I libri che vi segnalo sono i seguenti. A fianco il link della email dell' editore presso cui acquistarli
    effepiedizioni@hotmail.com
    e quelli delle librerie dove è possibile ordinarli.

    I fondamenti dell' Etnonazionalismo Voelkisch

    http://www.scriptamanent.biz/SchedaD...ro.asp?ID=1790

    Etnonazionalismo ultima trincea d'Europa

    http://www.orionlibri.com/index.php?...wbyid&idn=1208

    Scritti etnonazionalisti - Per un 'Europa delle Piccole Patrie

    http://www.orionlibri.com/index.php?...wbyid&idn=1200

    i libri possono essere anche ordinati scrivendo a :

    Scripta Manent info@scriptamanent.biz

    http://antizog.splinder.com/tag/libri

    http://antizog.splinder.com/tag/links

  2. #12
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    Mi è stato recentemente inoltrato un messaggio di posta elettronica che riportava delle note del Prof. Claudio Mutti a proposito dell'etnonazionalismo e della cultura völkisch ( http://www.claudiomutti.com/index.ph...=4&id_news=103 ). Vorrei fare qualche precisazione:
    - ho altissima stima dell'opera di intellettuale e di divulgatore culturale del Prof. Claudio Mutti. Molti dei libri fondamentali che ho letto sono stati da lui scritti, tradotti o pubblicati. Raccomando a tutti gran parte delle opere della sua casa editrice All'insegna del Veltro di Parma ( http://www.insegnadelveltro.it/ )
    - ho volentieri prestato tre miei scritti agli autori del libro "Etnonazionalismo ultima trincea d’Europa" Genova, 2006, Edizioni Effepi ( www.effepiedizioni.com ) perchè ritengo, in base a quanto conosco e penso, che non vi sia contraddizione tra le istanze di chi vuol difendere la sua terra e quelle di chi voglia anche difendere la terra degli altri dall'imperialismo americano. Se minimamente sospettassi che dietro coloro che sostengono l'etnonazionalismo (perdonate la ridondanza) ci fossero "Croisés de l’Oncle Sam" me ne terrei felicemente alla larga.
    - i popoli esistono, non sono un'invenzione dei pensatori völkisch. Essi sono il prodotto di sangue, suolo (trasmessi dagli antenati) e cultura (trasmessa dalla Tradizione "sapere delle generazioni" passate e dall'innovazione che produce il presente e la tecnica.
    - per nostro destino siamo europei ma questo non toglie che tutti i popoli che conservano la loro identità abbiano la stessa dignità e gli stessi diritti. Non è una questione cromatica (personalmente ritengo assai più degno un indios amazzonico o un guerriero Ogala che un degenerato e massificato cittadino americano biondo di crine e ceruleo d'occhi).
    - i popoli hanno delle loro caratteristiche peculiari che sono poi le cose che ci colpiscono quando viaggiamo (se arrivi in Svezia o in Euskadi o altrove capisci dall'osservazione generale di popolo e terra che queste caratteristiche ci sono e sono plurali). Gestione del territorio, modo di costruire ed abitare, abitudini alimentari, tradizioni musicali, particolarità del linguaggio e tutte le altre cose che ci meravigliano.
    - cantare la Tzara e la Neam la terra e la stirpe come fecero in modo eccelso poeti del calibro di Mihail Eminescu e George Cosbuc o gli uomini della Legione dell'Arcangelo Michele non è becero razzismo ma amore per la propria terra. Pamîntul stramosesc, la terra degli avi, come si intitolava il giornale legionario (vedi Corneliu Zelea Codreanu "Guardia di Ferro" Ed. Ar, Padova, 1973, www.libreriaar.it ), doveva essere onorata e difesa dalle invasioni esterne .
    - la polemica sull'omogeneità etnica mi sembra alquanto strumentale. Sono sicuro che un intellettuale sottile quale è il Prof. Claudio Mutti capisce perfettamente che il problema centrale del discorso è quello del radicamento, del legame che si crea tra un popolo e la terra che abita da generazioni. Riaffermare il sacrosanto diritto per tutti i popoli della terra a non essere sradicati e ad amare il suolo in cui generazioni di antenati hanno vissuto e lavorato non è pleonastico. Ricordo un bel manifesto attaccato in Germania da chissà chi che diceva: "I popoli sono come gli alberi: non si possono sradicare!" Sradicamento significa alienazione e distruzione spirituale.
    - oggi in Italia certe detestabili caratteristiche del peggior sud levantino si vanno espandendo a livello nazionale. Dappertutto prevale un "familismo amorale" e un individualismo anarcoide e devastante. Essere popolo, avere un senso comune di storia e destino è esattamente l'opposto. Manca identità, radicamento e senso di esser parte di una comunità di destino. Se prendiamo un gruppo di giovani italiani e gli diciamo di cantare qualcosa insieme, escludendo il ricchissimo patrimonio musicale regionale, non restano che l'inno di Mameli (se va bene la prima strofa...), forse qualche vecchio canto della prima guerra mondiale (se è stato orecchiato dal nonno) ed i canti politici (che sicuramente non uniscono una comunità ma la fratturano e la dividono). I canti euroasiatici esisteranno sicuramente ma nessuno li conosce. Sui mezzi di trasporto, in gita, nelle escursioni gli studenti non cantano: sono soli con il loro apparecchietto che spara musica al 90% americana. E' solo un piccolo esempio ma serve a far capire che per fare un discorso politico bisogna parlare ad una comunità reale, ad un popolo, cioè ad un gruppo di persone che hanno un patrimonio comune (etnico, storico, geografico). Decebalo, nella stupenda poesia di George Cosbuc (Guardia di Ferro pag 286), si rivolge al popolo, al suo popolo. Fare la Politica dovrebbe essere perseguire il bene della polis, della comunità di popolo ed è palese che invece oggi in Italia la politica sia misera cosa ed i politici uno squallido ceto di grassatori del pubblico denaro.
    - il mondialismo è proprio la perdita totale dell'identità dei popoli e la loro distruzione attraverso lo sradicamento, il mescolamento, la distruzione delle peculiarità linguistiche e culturali. Che tipo di comune sentire e quindi che vita associata possa poi avere questo "Mischmasch" o macedonia è cosa che non interessa coloro che dirigono la mondializzazione ma dovrebbe interessare noi tutti. A loro interessa che ci sia un mercato planetario, un consumatore universale, ed una massa di iloti meticci che lavori per due lire, ascolti la stessa musica, mangi lo stesso cibo, si esprima trogloditicamente con lo stesso "basic english".
    Ora credo che resistere a questa funesta prospettiva non sia passatismo o nostalgia ma preciso dovere di quanti comprendono il problema. La nostra identità, che è quella dell'origine, è stata sfregiata da troppe influenze aliene. Il danno maggiore è quello inferto dall'annientamento della nostra tradizione. L'unica evoluzione possibile è quella di comprendere la devastazione della modernità e progettare un'altra rivoluzione (re-volvere) conservatrice che ci riporti all'origine. Noi e gli altri europei dobbiamo tornare ad essere popolo. Non per farci "Croisés de l’Oncle Sam" (ipotesi irreale e repellente) ma per essere noi stessi e far capire agli altri popoli del pianeta che l'individualismo liberista yankee è la peggior minaccia per la loro sopravvivenza.
    Harm Wulf

  3. #13
    Melkitzedeq
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    La contestazione principale agli "etnonazionalisti" non e' di ordine genetico o storico (che esistono ma passano in secondo piano). Questi vogliono frazionare l'Europa in una miriade di staterelli che forse saranno etnicamente puri (e voglio vedere come ci riusciranno, sterminio?) ma sicuramente saranno pedine facilmente controllabili dalle grandi potenze. Vedi i balcani dove gli USA sono riusciti con successo a fomentare gli etnonazionalismi.
    Utili idioti li chiamava Lenin.

  4. #14
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    Essere radicati è l'unica possibilità di resistere al mondialismo che è sradicamento e creazione del consumatore universale. E' evidente che la formazione di popoli che abbiano coscienza di sè non basta. Serve poi un principio imperiale unificante che possa opporre l'Eurasia dei popoli alla barbarie USA. La cultura geopolitica ed il pensiero euroasiatico non entrano in conflitto con l'autodeterminazione dei popoli e l'etnonazionalismo ma ne rappresentano la fase superiore che è quella della sovranità e della liberazione politica, militare ed economica della Patria piccola e grande.

  5. #15
    Melkitzedeq
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    La liberazione deve avvenire su base nazionale, sfruttando le unita' geopolitiche esistenti e non frantumandole. La riscoperta delle tradizioni e delle culture locali va bene ma non deve sfociare nell'indipendentismo, inoltre il concetto di "autodeterminazione dei popoli" e' stato inventato in USA per disgregare gli imperi tradizionali.

    Puntare troppo l'attenzione sull'identitarismo etnico e' inoltre pericoloso perche' cosi' facendo si alimentano gli odi interetnici, vedi il caso dei balcani, rendendo estremamente ardua qualunque unificazione imperiale.

  6. #16
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    L'unico paese europeo che aveva un nazionalismo di tipo imperiale era la Germania. L'Europa degli stati nazionali giacobini e centralisti è incapace di pensarsi come impero o semplicemente come opposizione all'Occidente di cui si sente e forse è ormai definitivamente parte. Lo scollamento tra paese reale e paese legale è totale. Il radicamento, la partecipazione, l'identità dei popoli è un primo passo per una massa amorfa ed americanizzata che deve reiniziare a pensare in termini di popoli. Fino a che il popolo non ha coscienza di sè mi sembra illusorio pensare in termini continentali. Dare al popolo una coscienza significa anche porre la questione della sovranità sul suo piccolo spazio e poi sul grande spazio. Comunque etnonazionalismo ed euroasismo mi sembrano al momento due opzioni su un futuro incerto. La base reale da cui partire è che fino a che restiamo individui senza identità collettiva resteremo sempre la colonia di qualcuno. E le nostre polemiche resteranno sterili. Vero anche però che "chi non sa sognare è destinato a masturbarsi con la realtà".

  7. #17
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  8. #18
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    Citazione Originariamente Scritto da Harm Wulf Visualizza Messaggio
    Essere radicati è l'unica possibilità di resistere al mondialismo che è sradicamento e creazione del consumatore universale. E' evidente che la formazione di popoli che abbiano coscienza di sè non basta. Serve poi un principio imperiale unificante che possa opporre l'Eurasia dei popoli alla barbarie USA. La cultura geopolitica ed il pensiero euroasiatico non entrano in conflitto con l'autodeterminazione dei popoli e l'etnonazionalismo ma ne rappresentano la fase superiore che è quella della sovranità e della liberazione politica, militare ed economica della Patria piccola e grande.
    Harm, per quanto riguarda il "principio imperiale unificante", c'è qualche esperienza storica che voi etno prendete come modello ?
    Forse il sacro romano impero ? O forse la germania nazista ?
    Tra i due modelli ci sono differenze sostanziali enormi.

  9. #19
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    La storia non si ripete e assume le forme che le danno la volontà degli uomini ed il fato. Il principio imperiale resta nella tradizione. La forma che sapranno dargli gli uomini dipenderà dalla loro qualità. Io non mi qualifico "etno" ma sono affascinato dalla cultura völkisch: ho prestato dei miei articoli ai redattori di un volume (a disposizione di tutti, vedi sotto). Le nostalgie sono sterili. Onore a quanti nel corso dei secoli hanno difeso l'impero.

    _________________________________

    Ricordo che tutti i miei articoli e le mie traduzioni sono a disposizione della comunità popolare. Non ci sono né esclusive, né diritti, né guadagni. Unica richiesta è la pubblicazione integrale. Già usciti e richiedibili articoli o traduzioni dedicati a:

    - Georg Sluyterman von Langeweyde http://www.thule-italia.org/langeweyde.html?ID=134

    - Lothar Stengel von Rutkowski http://www.centrostudilaruna.it/loth...rutkowski.html

    - La guerra dei contadini. Florian Geyer: richiedere all'autore

    - Turnvater Jahn: alle radici del pensiero völkisch http://www.thule-italia.org/Nordica/...roVolkish.html

    - Herman Hendrich http://www.thule-italia.org/hendrich.html?ID=134

    - Mjiolnir http://www.thule-italia.org/schweitzer.html?ID=134

    - Il caso Karlstein http://metadestra.altervista.org/index.php?pid=14

    - Sepp Hilz http://www.thule-italia.org/hilz.html?ID=134

    - Werner Graul http://www.thule-italia.org/graul.html?ID=134

    - Ludwig Fahrenkrog http://www.thule-italia.org/Fahrenkrog.html?ID=134

    - Kurt Eggers http://utenti.lycos.it/progettoeurasia/artecultura.htm

    - Werwolf http://www.centrostudilaruna.it/werwolf.html

    - Lo sport e gli europei http://www.thule-italia.org/Nordica/...rteuropei.html

    - Jean Giono http://utenti.lycos.it/progettoeurasia/artecultura.htm

    - Il concetto di Volk: richiedere all'autore

    - Censura in Germania http://www.italiasociale.org/AlzoZer...a_Germania.htm

    - Napoli ‘44 http://www.centrostudilaruna.it/napoli44.html

    - Julius Kronberg http://www.thule-italia.org/kronberg.html?ID=134

    - Gino Boccasile http://www.thule-italia.org/ginoboccasile.html?ID=134

    - M. Odin Wiesinger http://www.thule-italia.org/wiesinger.html?ID=134

    - Adolf Wissel http://www.thule-italia.org/wissel.html?ID=134

    - Blutfahne http://www.centrostudilaruna.it/blutfahne.html

    - Elk Eber http://www.thule-italia.org/eber.html?ID=134

    - Herbert Smagon http://www.thule-italia.org/smagon.html?ID=134

    - Vecchio Abruzzo: richiedere all'autore

    - Hermann Löns http://utenti.lycos.it/progettoeurasia/

    - Mathilde Ludendorff: richiedere all'autore

    - Wir kapitulieren nie! http://www.centrostudilaruna.it/wirkapitulierennie.html

    - Marienfeld una storia tedesca http://www.centrostudilaruna.it/marienfels.html

    - Uso dello Julleuchter http://www.thule-italia.org/Nordica/Yulle.html

    - Gotenlied http://www.italiasociale.org/Cultura...a231005-1.html

    - Cultura völkisch e comunità di popolo http://www.rinascita.info/cogit_cont...unitdipo.sht

    - Paul Smalian http://www.centrostudilaruna.it/paulsmalian.html



    Per essere inseriti nella mia lista di corrispondenti o per esserne tolti scrivere a harmwulf2003@libero.it

 

 
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