RACOLLO PER IL CORRIERE DI MIELI (-8,2%) – A DICEMBRE LA RESA DEI CONTI CON BAZOLI?
I "magnifici 15" del Patto di sindacato Rcs, riuniti come i cavalieri di re Artù intorno alla tavola rotonda del Gruppo editoriale di via Rizzoli, oggi metteranno sul tavolo le loro spade, e apriranno le porte del Palazzo a Lancillotto-Perricone, il manager che viene dalla "Stampa" di Torino per raccogliere l'eredità di Colao Meravigliao.
Toccherà al notaio PierGaetano Marchetti fare il maestro di cerimonie perchè è stato lui il protagonista delle ultime settimane.
Alle sue capacità di mediazione si deve l'accordo per la buonuscita di Colao che, secondo il quotidiano "MF", si porterà a casa un gruzzolo di quasi 10 milioni di euro. Nel conteggio sono previsti due anni di stipendio e un conguaglio per le stock options in suo possesso e che non può esercitare fino al 2008.
Ma ai Soci del Patto che credono di aver trovato in Perricone il profilo ideale dell'uomo che risolleverà le sorti del Gruppo, potrebbe arrivare una doccia fredda. Gli uscieri di via Solferino che riescono ad avere in anteprima qualsiasi notizia, si passano di mano in mano i dati Audipress sul numero dei lettori del "Corriere della Sera" nel periodo che va dall'autunno 2005 alla primavera 2006.
A quanto si legge il tracollo per il quotidiano di Paolino Mieli sarebbe stato in questi mesi dell'8,2% con 2,7 milioni di lettori contro i 3,003 milioni dell'avversario "Repubblica" (cresciuto dell'1,5%). Di fronte a questi numeri è probabile che i principi intorno alla tavola di Lancillotto-Perricone aggrottino le sopracciglia e si chiedano le ragioni del trend negativo.
Le cause saranno ricercate soprattutto nella gestione di Colao Meravigliao che nonostante le trovatine di marketing, non è riuscito a fare una politica di sviluppo e ha perso importanti occasioni di crescita all'estero.
Ma i riflettori cominceranno ad accendersi anche intorno alla linea editoriale di Paolino Mieli che tra l'autunno e la primavera ha concepito il giornale come un pendolo tra il centrodestra e il centrosinistra con risultati che hanno sconcertato una fascia di pubblico. Poi a maggio è arrivato il suo pronunciamento deciso per il governo di centrosinistra e sarà davvero curioso capire se la flessione dell'8,2% ha provocato ulteriori emorragie di lettori. Per saperlo bisognerà aspettare dicembre quando l'ADS (l'organismo costituito nel '75 per accertare la diffusione della stampa) certificherà i dati relativi all'intero anno. Dopodichè Bazoli, Passera, Merloni, Nagel e salotto cantante – che hanno dovuto inghiottire il rospo montezemolato Perricone al posto del loro amato Colao – chiederanno conto della fallimentare gestione editoriale di Mieli. Chissà se Paolino – carissimo al cuore di Tronchetti, con cui si attovaglia ogni martedì - mangerà il panettone 2006 in via Solforino.