«Sarò il Suo incubo, altro che sogno». Il ministro della Giustizia attacca Beppe Grillo e il blog del comico-predicatore genovese, che aveva a sua volta attaccato il capo dell'Udeur per il suo appoggio all' indulto. «Con il Suo blog non avrà la possibilità, tanto facilmente, di farsi pubblicità attaccando un politico come me che non fa moralismo ma che ha sempre cercato, Le piaccia o meno, di mantenere comportamenti morali. L’etica non la si proclama con i megafoni, ma la si testimonia con la quotidianità. Ed è quello che mi sforzo di fare ogni giorno», è la replica di Mastella a Grillo, che ha detto di sognarne le dimissioni.
- «In trent’anni di vita parlamentare, che festeggio proprio in questi giorni, ho sempre cercato di essere testimone di moderazione, di impegno a piccoli passi, di attenzione vera e non strillata ai problemi dei cittadini, della gente: in particolare di quella più debole ed emarginata, come i tanti che vivono nelle carceri in condizioni davvero disumane. Luoghi di solitudine, di disperazione, di chiusura al dialogo. Prima di ironizzare sulle mie personali convinzioni», aggiunge il Guardasigilli, «si faccia un giro nei vari penitenziari come ho fatto io in questi primi due mesi e si renderà conto che se, da parlamentare mi batto per un atto di clemenza, non sbaglio».
«NON LE SARÀ CONVENIENTE PRENDERMI IN GIRO» - «La mia cultura e la mia formazione religiosa mi hanno sempre fatto pensare che se facciamo qualcosa per i più deboli, allora abbiamo fatto bene per l’intera società. E non sarà certo la Sua ironia, a farmi cambiare idea», prosegue Mastella. «Non troverà facile, caro Grillo, né conveniente prendermi in giro. Comprendo che chi, come Lei, punta per mestiere e con successo, al sensazionalismo sia sempre alla ricerca di fatti e persone che possano pubblicizzare il suo lavoro. Ma non sarò io ad offrirLe facili occasioni. Sono e resto un moderato, convinto che alla lunga la moderazione, sul piano dei risultati, dà sempre ragione», conclude il ministro. (www.corriere.it)
Ma bene,un ministro del governo di centro-sinistra che velatamente(?) minaccia la libertà di stampa....ci mancava questa per affermare che Berlusconi sta ormai diventando un pallido ricordo...ovviamente non ci sarà nessuno che chiederà le dimissioni del suddeto ministro(di Giustizia,poi).