Scontri fra nigeriani e marocchini per una moschea
PADOVA Farwest è persino un termine riduttivo per descrivere quanto si è visto ieri notte a Padova, in via Anelli. Racconta bene quanto accaduto Paolo Manfrin, del comitato di cittadini, che non si è perso nulla della guerriglia urbana di 300 tra nigeriani e magrebini; le due fazioni erano contro sia per l'assalto a una moschea, presa di mira l'altra sera da una squadra di magrebini, sia per sistemare questioni di droga. «Era una guerra annunciata - racconta Manfrin - ce lo aspettavamo. Vedere gente armata di machete che correva lungo la strada ben determinata ad ammazzare altra gente, auto distrutte a colpi di mazza, colpi di pistola in aria, è stato veramente terribile». «Eravamo barricati dietro le cancellate: si sono fatti avanti i nigeriani che, correndo, ci minacciavano con i machete. Poi hanno preso uno per strada e l'hanno pestato in mezzo alla strada: una guerra». Camminando nel quartiere alle porte di Padova e a un passo dalla fiera, l'impressione è quella di starsene in un vero Bronx. Extracomunitari appoggiati ai muri delle case, o vicino ai negozi, apparentemente senza nulla fare: sono i piccoli gruppetti dei pusher, sempre al lavoro; nel vicino centro commerciale, andando a fare la spesa, sembra di stare a Rabat, o giù di lì; il vicino negozio di attrezzature per il "fai da te" è noto alla Polizia: asce, roncole e machete, di libero commercio, vengono quasi tutti comprati qui. Il problema via Anelli è sempre nei pensieri del Questore Alessandro Marangoni: «Abbiamo avuto dal Ministero il rinforzo di reparti specializzati nel contrasto e nei servizi di ordine pubblico» spiega. Alla fine sono stati arrestati una ventina di immigrati, una sessanta i fermati. Il problema padovano va avanti da anni: droga, prostitute e clandestini non mancano tra le mura di questi palazzi verdastri. Si è partiti con gli sgomberi, ma ci vorrà almeno un anno per finire. E poi il sindaco Flavio Zanonato annuncia, come se il problema fosse una novità, di voler «capire quali sono i soggetti con cui è possibile aprire anche una discussione; ci chiediamo se esistono dei capi, voglio conoscere l'Imam della moschea per capire come queste persone si muovono e cosa fanno. C'è una esigenza di comprensione». E poi «dobbiamo spostare questo traffico», meglio sarebe debellarlo. Intanto c'è una lista dei provvedimenti: tra questi il blocco del traffico in zona, tranne che per i residenti. «Ci sarà una sorta di check-point per entrare nella zona» ha spiegato l'assessore Ivo Rossi. Infine verrà inserito un presidio di poliza fisso, con quattro pattuglie. Ma a chi non sa, o non rammenta, va detto che esattamente davanti al quartiere "Serenissima" c'è un posto di polizia: il Commissariato Stanga. DANIELE PAJAR
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