si tratta di un personaggio pochissimo conosciuto ma che come sottosegretario agli Esteri fu strettissimo collaboratore di Mussolini durante Salo' e quindi prese il posto di Ciano, un conte marchigiano, monarchico di ferro che pero' scelse di collaborare nella RSI.
Secondo me dopo oltre 60 anni è giusto rompere il tabu' che vuole tutti i monarchici schierati col Re a Brindisi e tutti i cattivi fascistoni schierati con Mussolini, ci furono anche uomini moderati che, impossibilitati di raggiungere il Re al sud, si misero al servizio della RSI per servire la patria e per occupare un posto che altrimenti sarebbe finito nelle mani di qualche fanatico, da segnalare che gravemente malato di diabete, malgrado la sua altissima carica, si indebito' per comprare l'insulina (difficilissima da trovare in tempo di guerra) e alla sua morte il 23 febbraio 1945 solo due mesi prima della fine, lascio' agli eredi i debiti per le medicine.

Gianni Scipione Rossi
Mussolini e il diplomatico
La vita e i diari di Serafino Mazzolini,
un monarchico a Salò

Le speranze, le illusioni, le delusioni di un fascista “modello” attraverso la biografia politica e i diari 1939-1945 di Serafino Mazzolini, sottosegretario agli Esteri della Repubblica di Salò. Ex massone, terziario francescano, i suoi appunti quotidiani sono una cronaca appassionante della progressiva crisi del regime e restituiscono l’immagine inedita di un “gentiluomo” a torto annoverato tra i repubblichini “per caso”.
Dopo l’8 settembre il diplomatico assiste incredulo allo sfaldamento dello Stato e da monarchico si sente tradito dal Re. Testimone impotente dell’“agonia della Patria” percepisce il ritorno di Mussolini come uno strumento per riaffermare la dignità della nazione. All’ombra del Duce, ne registra confidenze e umori e guida il ministero degli Esteri tentando di contrastare l’oppressiva egemonia tedesca. Con la sua morte, disse Mussolini commosso, “gli Esteri perdono un Capo insostituibile e l’Italia un patriota esemplare”.
Marchigiano di nascita e umbro di adozione, Mazzolini (Arcevia 1890 – San Felice del Benaco 1945) comincia giovanissimo l’attività politica a Macerata. Nazionalista, interventista, avvocato e giornalista, è inviato speciale e combattente nella Grande Guerra. A Fiume con D’Annunzio, nella marcia su Roma guida le “camicie azzurre” di Ancona.
Intimo di Federzoni, amico di Grandi e di Balbo, è segretario aggiunto del Pnf con Farinacci e deputato nel 1924. Direttore del “Corriere Adriatico”, lascia attività politica e giornalismo per diventare un protagonista della diplomazia fascista, dall’America Latina all’Egitto, al Montenegro.
TitoloMussolini e il diplomatico. La vita e i diari di Serafino Mazzolini, un monarchico a SalòAutore Rossi Gianni S.Prezzo EURO 26,00Dati 566 p., brossura Anno 2005 Editore RubbettinoCollanaStorie GenereSTORIA D'EUROPA

.