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Discussione: La "democratica" Cuba

  1. #1
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    Predefinito La "democratica" Cuba

    Logico no? Il DITTATORE Castro ormai sta per tirare gli ultimi... e il potere, come in una DITTATURA che si rispetti, passa al fratello, senza nessun tipo di legittimazione popolare.

    Alla facciazza di chi prende l'isola come modello di virtù politiche, morali e civili.

    Cuba, Fidel Castro operato
    Delegati i poteri al fratello Raul

    "Crisi intestinale con sanguinamento": è questa la ragione dell'intervento chirurgico cui è stato sottoposto nelle ultime ore Fidel Castro. Il presidente cubano aveva riportato uno "stress estremo" dopo il recente viaggio al vertice del Mercosur in Argentina e le cerimonie a Cuba per il 26 luglio. Da qui, la necessità dell'operazione. Il "lider maximo" ha delegato i suoi poteri al fratello Raul.

    Oltre alle cariche istituzionali, il quasi 80enne Castro (compirà gli anni il 13 agosto) ha lasciato a suo fratello anche quella di massimo dirigente del Partito comunista di Cuba e di "comandante in capo delle eroiche forze armate rivoluzionarie"
    . Successore naturale in base alla Costituzione per la sua carica di Primo vicepresidente, Raul Castro ha compiuto 75 anni lo scorso 3 giugno, ed è Ministro della Difesa. E' la prima volta che il "lider maximo", ai vertici di Cuba dalla rivoluzione del 1959, delega le sue funzioni.

    La notizia dell'intervento e del temporaneo passaggio di consegne è stata comunicata per televisione da Carlos Valenciaga, segretario dell'ufficio presidenziale. "Delego con carattere provvisorio le mie funzioni come presidente del Consiglio di Stato e del Governo della Repubblica di Cuba al primo vicepresidente, compagno Raul Castro Ruz", recita il proclama letto in tv. "Questa operazione - ha fatto sapere Castro attraverso il suo portavoce - mi obbligherà a stare varie settimane a riposo lontano dalle mie responsabilità e dai miei incarichi".

    http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/a...lo321359.shtml

  2. #2
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    Assomiglia più a Mussolini che a Lenin questo Castro, il comunismo sciovinista caraibico è, in fondo, un fascismo di sinistra. Un tantino nepotista, è vero, quasi monarchico....
    Dopo quasi mezzo secolo il Caudillo rosso si approssima alla fine. Quello che conta è che si tratti dell'inizio della fine del fasciocomunismo.

    Saluti liberali

  3. #3
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    Mi auguro anche io che la fine del dittatore rappresenti anche la fine della dittatura... ma ho come idea che l'apparato del quale Castro si è circondato in questi anni di "regno", sia difficile da smontare.
    Non tutti i dittatori sono della pasta di Franco (o di Pinochet ).

  4. #4
    SENATORE di POL
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    Un servizio del TG3 sulla malattia del caudillo rosso si è concluso con la notizia che la festa di compleanno di Fidel è stata rinviata a dicembre e con il commento che a L'Avana la gente (testuale) : "prega perchè a dicembre ci sia ancora qualcosa da festeggiare".
    Quanto a Franco e Pinochet........non si tratta tanto di pasta, quanto di natura dei loro regimi e delle funzioni che loro medesimi gli attribuivano. Non erano dei dittatori ideologici, non erano propriamente neppure fascisti, al di là delle credenze dei sinistroidi e di taluni loro ammiratori di estrema destra.

    Saluti liberali

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da Pieffebi
    Un servizio del TG3 sulla malattia del caudillo rosso si è concluso con la notizia che la festa di compleanno di Fidel è stata rinviata a dicembre e con il commento che a L'Avana la gente (testuale) : "prega perchè a dicembre ci sia ancora qualcosa da festeggiare".
    Quanto a Franco e Pinochet........non si tratta tanto di pasta, quanto di natura dei loro regimi e delle funzioni che loro medesimi gli attribuivano. Non erano dei dittatori ideologici, non erano propriamente neppure fascisti, al di là delle credenze dei sinistroidi e di taluni loro ammiratori di estrema destra.

    Saluti liberali
    Chissà, magari a Dicembre all'Avana avranno da festeggiare ben più che il compleanno di un dittatore...
    Mi trovo pienamente d'accordo con te, Pieffe, per quanto riguarda la diversa natura dei regimi di Pinochet e (a maggior ragione) di Franco. Non si può negare la loro negatività quanto a privazione della libertà individuale, ma la non ideologicità insita nel loro Governo, e il fatto provato che furono essi stessi a traghettare le loro Nazioni verso forme istituzionali più rispettose dei diritti umani, depone di sicuro a loro favore.

  6. #6
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    Beh.......non è che si possa fare una graduatoria del grado di criminosità delle varie dittature, certo neppure Castro è Pol Pot o Stalin, e neppure Mussolini era propriamente come Hitler. In ogni caso il comunismo caraibico pare un punto di incontro fra comunismo e nazionalismo meglio amalgamato che da altre parti. Non a caso un tale ex ufficiale repubblichino NON pentito porta in tasca la tessera del Partito Comunista Cubano.
    Con la morte di Castro difficilmente si avrà, in modo automatico, la caduta del Regime, tuttavia sarà un colpo molto duro. Quando ci si avvida ad un leader carismatico..........la sua sostituzione è un problema assai complesso.
    Formalmente la Cina Comunista è sopravvissuta al dopo MAO, ma è davvero ancora la stessa Cina? Con lo stesso......."comunismo"?

    Saluti liberali

  7. #7
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    dal sito dell'Unione Liberale Cubana.........

    "ENTREVISTA CON MONTANER
    Sobre la cesión de poder a Raúl Castro en Cuba (sonido mp3)

    «Raúl no puede controlar los destinos de la isla. Son dos personas diferentes. Tiene más de 75 años, tiene problemas gravísimos y no es la persona para tratar de prolongar la dictadura. No tiene el carácter, no lo respetan ni lo temen. Todo esto llevará a Raúl castro a una suerte de reforma política», explicó en diálogo con Radio 10 nuestro presidente, para luego añadir: «Es un hombre alcohólico, no es la persona indicada para prolongar la dictadura. Ha sido una persona sumisa tanto política como emocionalmente de Fidel Castro».
    "

    Saluti liberali

  8. #8
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  9. #9
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    comunque credo sia bene occuparsi anche degli ultimi due dittatori presenti in europa il magnaccia e bisgazziere bielorusso e l'assassino genocida di mosca

  10. #10
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    La "diversità" dei comunisti italiani è una delle balle più grosse del secolo, una menzogna propagandistica costruita ad arte nella stessa Unione Sovietica, ancora perdurante la seconda guerra mondiale, e portata avanti con tenacia con decenni di disinformazione, deformazione, propaganda dozzinale.....l'ennesima prova? Beh siamo nel 2006 (non nel 1946) ed ecco come gli eredi del PCI stalinista-togliattiano ...prendono la notizia della malattia del tiranno di Cuba, il boia Fidel Castro......

    dal quotidiano LIBERO di oggi, due 8 duemilasei, festa degli Union-Ulivisti.....

    "Compagni disperati «Ci muore un padre»

    I COMUNISTI ITALIANI A LUTTO: «CON LUI SCOMPARE L'ISOLA FELICE DELLA REALIZZAZIONI DEI DIRITTI UMANI NEL NEOFEUDALESIMO CAPITALISTICO». CORDOGLIO ANCHE IN RIFONDAZIONE E NEI VERDI

    ROMA La compagna Katia Bellillo è già listata a lutto. «Se Fidel ci lasciasse, per me sarebbe come perdere un padre», si strugge la deputata dei Comunisti italiani di fronte alla (per ora) temporanea abdicazione del lìder maximo. E la Bellillo non è che una dei tanti orfani di Castro che abitano a sinistra. Ma per lei non è solo una parentela ideologica: ne fa proprio una questione personale. «Capite? Fidel è del 26, proprio come papà. L'unico rammarico che ho è che quando sono stata a Cuba, nel '99, Castro era troppo impegnato a preparare l'accoglienza al Papa per ricevermi». Sindrome di Edipo, ma non solo: «Per me lui rappresenta un sogno che si realizza». Di più: «Fidel è l'utopia fatta realtà». Meglio: «È l'isola felice della realizzazione dei diritti umani in questo neofeudalesimo capitalistico dilagante dove il mercato ha scardinato tutto. Per quelli della mia generazione lui è e rimarrà sempre un mito», giura. Castro: palingenesi dell'utopia comunista anche per Marco Rizzo, capodelegazione del Pdci all'Europarlamento. «Fidel è la rivoluzione cubana, quella modalità di fare politica dura», assicura, «è caduta l'Unione sovietica e tutto l'Est, ma Cuba è rimasta in piedi». Segno, per lui, che «quel progetto è una cosa vera e seria». Pure Rizzo è stato all'Avana. Ma, a differenza della Bellillo, lui Castro l'ha conosciuto, «e vi assicuro», sottolinea, «che non ha i rubinetti d'oro come Saddam. Fidel è un uomo che non ha mai chinato la testa, quello che è accaduto in America è potuto avvenire perché Castro ha resistito. Ma purtroppo oggi gli oppressi preferiscono guardare non a Cuba, ma all'islamismo radicale». Anche il "subcomandante Fausto", ieri, si è stretto al capezzale di Fidel: «Quando un uomo importante sulla scena mondiale, e questo è un riconoscimento unanime di tutti i governi dell'America Latina, subisce un'operazione, mi sembra segno elementare di civiltà fargli auguri di pronta guarigione», ha dichiarato Fausto Bertinotti, un po' ingessato nella grisaglia presidenziale di Montecitorio. A esprimere «amicizia, affetto e rispetto» a nome di Rifondazione comunista ha pensato il capogruppo alla Camera, Gennaro Migliore. «Castro è uno dei protagonisti del secolo passato e di quello attuale, perciò gli auguriamo di riprendersi al più presto». E spera che questo suo augurio «possa servire all'Italia come testimonianza che il nostro partito è coralmente impegnato a rivolgere un caloroso saluto al comandante». Tale è lo sgomento rifondarolo, che nel partito c'è chi nega addirittura la notizia, come il deputato Ramon Mantovani. Per lui, il passaggio di consegne di Fidel al fratello Raul dopo 50 anni di regime ininterrotto, è «normale routine istituzionale. Castro ha ceduto momentaneamente il timone al fratello perché ha subito un'operazione: succede in tutti i Paesi e per tutte le cariche dello Stato, ma tornerà presto». Non che i Verdi siano da meno: «Auguri a Fidel Castro per una pronta guarigione» anche dal sottosegretario all'Economia Paolo Cento. «Quest'uomo ha avuto il merito di ridare dignità al suo popolo, che ha pagato con un duro ed anacronistico embargo economico la ricerca della propria indipendenza». La paura di Cento è che «adesso Cuba si sciolga come neve al sole, come tutti gli altri regimi comunisti, e diventi il regno delle mignotte». BARBARA ROMANO
    "

    Saluti liberali

 

 
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