Risultati da 1 a 8 di 8
  1. #1
    alfredoibba
    Ospite

    Predefinito Su Israele e la sua democrazia

    L'unica democrazia del medio oriente


    Jan Egeland coordinatore dell'ONU per gli aiuti d'emergenza, visitando Beirut ha detto: "È orribile! Non sapevo che fosse stato bombardato isolato per isolato. Questi bombardamenti violano le leggi umanitarie!", criticando duramente il governo di Tel Aviv.
    Assistiamo, purtroppo inermi, al quotidiano massacro di civili, compiuto dall'unica democrazia del Medio Oriente, in Libano ed in Palestina. Per sostenere che il presunto stato di israele è una democrazia, ci vuole tanta ignoranza e tanta malafede. L'entità sionista racchiude in se il peggio, che secoli di storia sembravano aver allontanato da una società che ambisce ad essere definita "civile".
    Dal 1948 (anno infausto per l'umanità) il presunto stato di israele, oltre a non avere scritto la propria costituzione, che sarebbe stata sicuramenre un vincolo per le azioni da compiere, non ha mai abrogato le leggi militari che regolano, ancor oggi, il quotidiano vivere.
    Vige da sempre un regime di apartheid, nei confronti della minoranza arabo-israeliana: discriminazioni sul posto di lavoro sono una pratica quotidiana: è praticamente impossibile per un arabo fare carriera; nelle scuole non viene insegnato niente che possa fare riferimento alla Palestina e gli esami devono essere sostenuti sempre in ebraico; gli arabi-israeliani non possono costruire abitazioni, quando una famiglia cresce di numero o si stringe nella propria casa, oppure emigra. Forse i nostri politici venduti e i nostri giornalisti servi, non sanno che le autovetture degli arabi devono avere una targa diversa da quella degli israeliani, per essere riconosciuti più facilmente, e i segnali stradali hanno le scritte in ebraico ed in arabo, da quando un giudice si è accorto che le mancate segnalazioni in lingua araba causavano troppi incidenti. I suddetti, forse non sanno o, non vogliono sapere, che gli arabi residenti nell'entità sionista, non possono andare a trovare i loro parenti ed amici, che vivono nella striscia di Gaza e nei territori occupati. L'unica democrazia del M.O., va difesa ed apoggiata perché possa meglio bombardare e distruggere: le case con annessi i civili che vi abitano, i ponti, le centrali elettriche, le strade; l'unica democrazia del M.O. va difesa perché possa continuare a tenere imprigionati a Gaza 1.200.000 palestinesi, costretti a vivere... scusate, a sopravvivere con le elemosine dei loro carcerieri, gli unici che possono acquistare, logicamente al prezzo deciso da loro, le poche merci che Gaza riesce a produrre. Per chi non lo sapesse, Gaza ha anche il mare, ma è come se non ci fosse, in quanto ai palestinesi è proibito avvicinarsi, sia per pescare o per fare il bagno, pena la morte! L'UE, per pulirsi un poco la coscienza, manda aiuti umanitari; questa squallida europa, dei banchieri e dei mercanti, ruba da decenni il petrolio agli arabi e tace sui continui massacri di donne, vecchi e bambini. Tutto questo, non perché il presunto stato di israele è l'unica democrazia del M.O., ma perché i figli di sion ci hanno soggiogato completamente, fanno sfogare i nostri "politici burattini" sull'indulto, o sulla legge elettorale, per poi ricordargli, nei vari incontri privati, che loro sono i padroni e noi dobbiamo fare e dire quello che per loro è più conveniente!
    E per concludere, vogliamo svelare come mai gli israeliani si sono ritirati dalle colonie nella striscia di Gaza? Non perché sono buoni, non perché volevano riconsegnare le terre rubate ai loro legittimi proprietari, ma molto più semplicemente perché hanno completamente prosciugato le ricche falde acquifere, situate sotto le colonie, ed era divenuto troppo costoso rifornirle quotidianamente, con autobotti di acqua dolce. Mentre a milioni di palestinesi si raziona l'acqua potabile e si fanno seccare i raccolti, non facendoli irrigare, l'unica democrazia del M.O. si può permettere di sfruttare totalmente le sorgenti d'acqua, per i pratini all'inglese delle proprie ville. 30 luglio 2006Paolo Coradeschi
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  2. #2
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    Decisamente da inserire tra quelli in rilievo.

  3. #3
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    l'unica verità, sionisti maiali

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da alfredoibba
    L'unica democrazia del medio oriente


    Jan Egeland coordinatore dell'ONU per gli aiuti d'emergenza, visitando Beirut ha detto: "È orribile! Non sapevo che fosse stato bombardato isolato per isolato. Questi bombardamenti violano le leggi umanitarie!", criticando duramente il governo di Tel Aviv.
    Assistiamo, purtroppo inermi, al quotidiano massacro di civili, compiuto dall'unica democrazia del Medio Oriente, in Libano ed in Palestina. Per sostenere che il presunto stato di israele è una democrazia, ci vuole tanta ignoranza e tanta malafede. L'entità sionista racchiude in se il peggio, che secoli di storia sembravano aver allontanato da una società che ambisce ad essere definita "civile".
    Dal 1948 (anno infausto per l'umanità) il presunto stato di israele, oltre a non avere scritto la propria costituzione, che sarebbe stata sicuramenre un vincolo per le azioni da compiere, non ha mai abrogato le leggi militari che regolano, ancor oggi, il quotidiano vivere.
    Vige da sempre un regime di apartheid, nei confronti della minoranza arabo-israeliana: discriminazioni sul posto di lavoro sono una pratica quotidiana: è praticamente impossibile per un arabo fare carriera; nelle scuole non viene insegnato niente che possa fare riferimento alla Palestina e gli esami devono essere sostenuti sempre in ebraico; gli arabi-israeliani non possono costruire abitazioni, quando una famiglia cresce di numero o si stringe nella propria casa, oppure emigra. Forse i nostri politici venduti e i nostri giornalisti servi, non sanno che le autovetture degli arabi devono avere una targa diversa da quella degli israeliani, per essere riconosciuti più facilmente, e i segnali stradali hanno le scritte in ebraico ed in arabo, da quando un giudice si è accorto che le mancate segnalazioni in lingua araba causavano troppi incidenti. I suddetti, forse non sanno o, non vogliono sapere, che gli arabi residenti nell'entità sionista, non possono andare a trovare i loro parenti ed amici, che vivono nella striscia di Gaza e nei territori occupati. L'unica democrazia del M.O., va difesa ed apoggiata perché possa meglio bombardare e distruggere: le case con annessi i civili che vi abitano, i ponti, le centrali elettriche, le strade; l'unica democrazia del M.O. va difesa perché possa continuare a tenere imprigionati a Gaza 1.200.000 palestinesi, costretti a vivere... scusate, a sopravvivere con le elemosine dei loro carcerieri, gli unici che possono acquistare, logicamente al prezzo deciso da loro, le poche merci che Gaza riesce a produrre. Per chi non lo sapesse, Gaza ha anche il mare, ma è come se non ci fosse, in quanto ai palestinesi è proibito avvicinarsi, sia per pescare o per fare il bagno, pena la morte! L'UE, per pulirsi un poco la coscienza, manda aiuti umanitari; questa squallida europa, dei banchieri e dei mercanti, ruba da decenni il petrolio agli arabi e tace sui continui massacri di donne, vecchi e bambini. Tutto questo, non perché il presunto stato di israele è l'unica democrazia del M.O., ma perché i figli di sion ci hanno soggiogato completamente, fanno sfogare i nostri "politici burattini" sull'indulto, o sulla legge elettorale, per poi ricordargli, nei vari incontri privati, che loro sono i padroni e noi dobbiamo fare e dire quello che per loro è più conveniente!
    E per concludere, vogliamo svelare come mai gli israeliani si sono ritirati dalle colonie nella striscia di Gaza? Non perché sono buoni, non perché volevano riconsegnare le terre rubate ai loro legittimi proprietari, ma molto più semplicemente perché hanno completamente prosciugato le ricche falde acquifere, situate sotto le colonie, ed era divenuto troppo costoso rifornirle quotidianamente, con autobotti di acqua dolce. Mentre a milioni di palestinesi si raziona l'acqua potabile e si fanno seccare i raccolti, non facendoli irrigare, l'unica democrazia del M.O. si può permettere di sfruttare totalmente le sorgenti d'acqua, per i pratini all'inglese delle proprie ville. 30 luglio 2006Paolo Coradeschi
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    Il problema è che Israele è una delle prime potenze militari del mondo, attaccarlo direttamente e vincerlo non è affatto facile.
    Oggi come oggi i paesi arabi confinanti avrebbero bisogno di armamenti e addestramento di gran lunga superiori a quelli attuali per condurre con successo una guerra in campo aperto, chi può fornire tali armamenti oggi? Nessuno. La Russia potrebbe ma Putin non farebbe mai una mossa simile direttamente, quindi a parte la guerriglia quei paesi possono ben poco attualmente.

  5. #5
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  6. #6
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    SOLDATI ISRAELIANI CONTRO UN BAMBINO

  7. #7
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    Qui, si può trovare una galleria fotografica sull'occupazione ebraica della Palestina

    http://www.tradizione.biz/component/...ose/Itemid,94/
    Se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla o non vale niente lui.

  8. #8
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    Voci ebraiche ci confermano...
    ...la vera essenza dell'entita' sionista.

    Ogni volta che facciamo qualcosa, mi dici che l'America fara' questo e fara' quello ... Voglio dirtelo molto chiaramente. Non preoccuparti delle pressioni americane su Israele. Noi, il popolo ebraico, controlliamo l'America, e gli americani lo sanno". [Ariel Sharon a Shimon Peres, 3 ottobre 2001, riportato da Kol Israel Radio] "Quando Sadat mi disse che per gli arabi la terra e' sacra, cio' mi rese invidioso. E a volte sono invidioso di come i palestinesi sono capaci di portare avanti una posizione senza alcun dubbio. Ma ci sono anche altre cose che mi rendono invidioso. Le diro' una cosa: anni fa, guardavo un gruppo di operai palestinesi seduti in circolo per mangiare e, ognuno di essi, aveva posto al centro il suo pranzo, quello portato da casa. Erano tutti seduti insieme e mangiavano ciascuno da qui e da li', senza limitazioni. Noi, al loro posto, ci saremmo seduti ognuno per conto suo a mangiare ciascuno il proprio cibo. Quando li vedevo, provavo invidia. Sia per la cultura del mangiare che per quella della limitazione. Come individui, gli ebrei hanno uno straordinario talento. Ma come nazione non darei loro un voto molto alto". [Ariel Sharon, intervistato da Ari Shavit, 15 aprile 2001]

    "Quando avremo preso la loro terra, tutto cio' che gli arabi potranno fare e' correre come scarafaggi impazziti in bottiglia" [Raphael Eitan, Capo di Stato Maggiore israeliano, New York Times, 14 aprile 1983]

    "Dovremo uccidere tutti i palestinesi a meno che non si rassegnino a vivere qui come schiavi" [Presidente Heilbrun della Commissione per la rielezione del generale Shlomo Lahat a sindaco di Tel Aviv, ottobre 1983]

    "Non conosco nulla che si chiami "Principi Internazionali". Giuro che sono pronto a bruciare ogni bambino palestinese che nasca in quest'area. Le donne e i bambini sono piu' pericolosi degli uomini, perche' l'esistenza dei bambini palestinesi indica che le generazioni vanno avanti. Gli uomini causano pericolo limitato". [Ariel Sharon, in un'intervista con il generale Ouze Merham, 1956]

    "I palestinesi sono come coccodrilli, piu' gli dai carne, piu' ne vogliono" [Ehud Barak, primo ministro israeliano all'epoca - 28 Agosto 2000, riportato dal Jerusalem Post del 30 agosto 2000]

    "Gli accordi di Oslo sono molto importanti per i palestinesi, dal momento che e' l'unico documento ufficiale che possiedono. Noi ne abbiamo un altro, molto piu' vecchio ... la Bibbia". [Ariel Sharon, in un discorso ad un simposio a Washington, 8 maggio 1998]

    "E' dovere dei leaders israeliani spiegare alla pubblica opinione, chiaramente e coraggiosamente, un certo numero di fatti che, col tempo, sono stati dimenticati. Il primo di questi e' che che non ci sarebbe stato sionismo, colonizzazione o stato ebraico senza l'espulsione degli arabi e l'espropriazione delle loro terre". [Yoram Bar Porath, Yediot Aharonot, 14 luglio 1972]

    "Ridurremo la popolazione araba ad una comunita' di taglialegna e camerieri" [La descrizione della conquista di Lydda da parte di Yitzak Rabin, dopo l'adempimento del piano Dalet - Uri Lubrani, consigliere speciale di Ben Gurion sugli affari arabi, 1960. Da "Gli arabi d'Israele", di Sabri Jiryas]

    "Dovremo usare il terrore, l'assassinio, l'intimidazione, la confisca delle terre ed il taglio di tutti i servizi sociali per liberarci della popolazione palestinese in Galilea" [Israel Koenig, "Il Memorandum di Koenig]

    "Tra di noi deve essere ben chiaro che non vi e' spazio, in questo paese per entrambi i popoli ... non c'e' scelta se non quella di "trasferire" gli arabi nei paesi circostanti, trasferirli tutti; nessun villaggio dovra' essere lasciato" [Yosef Weitz, dello Jewish National Fund, prologo del diario, 1940]

    "Non esiste nulla che si possa chiamare palestinesi, non sono mai esistiti" [Golda Meir, primo ministro israeliano, 15 giugno 1969]

    "Incoraggeremo la popolazione povera a oltrepassare la frontiera negando loro l'impiego ... Il processo di espropriazione e quello della rimozione della fascia povera dovranno essere condotti con discrezione e circospezione". [Theodor Herzl, fondatore del movimento sionista, parlando dei palestinesi, Diari Completi, prologo, 12 giugno 1895]

    "I palestinesi sono bestie a due gambe" [Menahem Begin, discorso alla Knesset, citato da Amnon Kapeliouk, "Begin e le bestie", New Statesman, 25 giugno 1982]

    "Dovremo prepararci ad andare all'offensiva. Il nostro obiettivo e' schiacciare Libano, Transgiordania e Siria. Il punto debole e' il Libano, perche' il regime musulmano e' artificiale e cadra' facilmente. Vi insedieremo un governo cristiano, e dunque schiacceremo la Legione araba, elimineremo la Transgiordania, e cosi' anche la Siria cadra'. Quindi ci muoveremo verso Port Said, Alessandria ed il Sinai". [Davide Ben Gurion, maggio 1948 allo Staff Generale]

    "Dovremo fare di tutto per evitare che essi [i profughi palestinesi] tornino" [Davide Ben Gurion, nel suo diario, 18 luglio 1948, citato da Michael Bar Zohar]

    "Dichiariamo apertamente che gli arabi non hanno alcun diritto di stare su un solo centimetro di Eretz Israel ... La forza e' tutto quello che comprendono. Useremo la massima forza, finche' i palestinesi non vengano da noi in ginocchio". [Raphael Eitan, Capo di Stato Maggiore israeliano, a Gad Becker, Yediot Aharonot, 13 aprile 1983, New York Times, 14 aprile 1983]

    "Dovete correre e muovervi, e prendere ogni collina che potete. Perche' tutto cio' che prenderemo sara' nostro, tutto cio' che non prenderemo sara' loro". [Ariel Sharon, discorso ad una delegazione di coloni del partito estremista Tsomet, 15 novembre 1998)



    "A chi dovremmo ridare i territori occupati? Non c'e' nessuno a cui restituirli" [Golda Meir, 8 marzo 1969]

    "Vorrei fare un'estensione della cosiddetta "logica" di Benny Morris [G2, 3 ottobre], il quale ha affermato che, se la pulizia etnica dei palestinesi fosse stata completa nel 1948, oggi ci sarebbe pace in Medioriente. Se il programma nazista di soluzione finale del problema ebraico fosse stato completo, di certo oggi ci sarebbe pace in Palestina" [Professor Baruch Kimmerling, Hebrew University, Gerusalemme]

    "Se fossi un leader arabo, non firmerei nessun accordo con Israele. E' normale: abbiamo preso il loro paese. E' vero, Dio ce lo aveva promesso, ma questo a loro cosa importa? Il nostro Dio non e' il loro. C'e' stato l'anti-semitismo, i nazisti, Hitler, Auschwitz, ma e' stata colpa loro? Essi vedono una sola cosa: siamo venuti ed abbiamo preso il loro paese. Perche' dovrebbero accettarlo?" [Davide Ben Gurion, citato da Nahum Goldmann in "Il Paradosso Ebraico"]

    "I villaggi ebraici furono costruiti al posto di quelli arabi. Voi non conoscete il nome di questi villaggi e non ve ne faccio una colpa, perche' i libri di geografia non esistono piu'. Non solo non esistono piu' i libri, ma non esistono piu' nemmeno i villaggi. Nahlal sorse al posto di Mahlul; Kibbutz Gvat al posto di Jibta; Kibbutz Sarid al posto di Huneifis; e Kefar Yehushua al posto di Tel al-Shuman. Non c'e' un solo posto in questo paese che non avesse una precedente popolazione araba". [Moshe Dayan, discorso al Technion di Haifa, riportato da Ha'aretz, 4 aprile 1969]


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