Tremate, stiamo arrivando

[tenates]

Letture consigliate:

Notte scura scura
tu che vieni di passaggio
Notte scura scura
tu che non doni
la scopa di fascine
hai forse forse
il desiderio
che io venga
a spezzare le braccine?

Leggenda popolare




dello stesso autore: Confessionale Nero; Arcistreghe ( origini e folklore della stregoneria campana );Paura; ed ha curato le antologie Fame - La triologia Cannibale - La stagione della Follia e Malefica.


ndr La Janara. Un romanzo superbo.Sprofondi negli odori, nei colori, nella storia di terre antiche, dove i personaggi tessono un "noire esoterico" di rara intensità ed inquietante bellezza.
Antonio

[Silvia]

La città è indissolubilmente legata alla figura della Strega, in virtù dei suoi antichissimi culti, in particolare quelli dedicati a Ecate, Diana e Iside, ma anche quelli dei Longobardi: ne fanno testimonianza epigrafi, templi, ricostruzioni etimologiche, e leggende, come quella del Noce sradicato dal vescovo Barbato e dell'Amphisibena.

Riporto da un mio vecchio post...

Uno dei punti di riferimento bibliografici per la ricostruzione della leggenda del noce di Benevento, è il libro di Pietro Piperno "Della superstitiosa noce di Benevento" (1640), dove si legge:

" ... in questo luogo poi, sono state compiute tante e tante scelleraggini, essendo come nido di stregoni e fattucchieri, i quali sogliono ivi radunarsi [...] e non solo si radunano in questo superstizioso luogo per alcun tempo le streghe, ma le più famose del mondo si retirano ad abitare in questi contorni..."

Al di là di illazioni e superstizioni, l’humus su cui si basano le credenze intorno al noce è un culto pagano sincretistico, fortemente radicato nella cultura locale. Sono andata a ripescare il libro di Massimo Centini "Le bestie del diavolo" (Rusconi editore) e riassumo ciò che scrive sull’argomento.

Durante l'occupazione longobarda in Italia, il ducato di Benevento era assediato dall'esercito bizantino di Costante (667). A quei tempi, un sacerdote di nome Barbato accusava pubblicamente i cittadini di superstizione, riferendosi soprattutto al misterioso culto del serpente di bronzo, appeso ai rami di un noce a circa due miglia dalla città. Il duca Romualdo fece voto di sradicare questa tradizione, se Dio lo avesse aiutato a sconfiggere l'esercito nemico. E così fu: vuoi con l'aiuto di Dio, vuoi grazie all'intervento di re Gromualdo e delle sue armate longobarde, l'esercito bizantino di Costante fu sconfitto. Ma il duca Romualdo non rispettò il voto e, nonostante il noce fosse stato abbattuto, continuò ad adorare di nascosto un simulacro a forma di serpente.

L'aspetto affascinante della storia del noce è legato proprio alla fusione di due culti ben distinti: da una parte il serpente, caro a Iside e quindi legato a un culto di origine mediterranea pre-longobarda (a conferma di questa tesi, nei pressi del convento dei Padri Agostiniani di Benevento, sono stati ritrovati resti di un tempio dedicato proprio ad Iside); dall’altra l'albero sacro, culto di tradizione nordica. A questo si aggiungono culti e credenze legati alla stregoneria ed enfatizzati dalla superstizione popolare, ma si tratta di un abbinamento più recente: la tradizione relativa alle tregende di Benevento risale al XV secolo. Proprio questo luogo - dove peraltro non esisteva più il noce - era scelto da streghe e stregoni che vi giungevano da ogni parte:

... unguento unguento
mandame alla noce de benevento
supra acqua et supra vento
et supra omne maltempo…

A conferma di questa tradizione, esistono numerosi documenti e verbali di interrogatori che indicano Benevento come luogo deputato agli incontri con Satana. Insomma… "dove l'antico serpente tentatore, nella sua atavica fisionomia isiaca, aveva trovato il territorio più fertile per accrescere il proprio corpus di adepti, sorse il luogo del sabba per eccellenza, in cui il primo tentatore strisciante si era mutato nel grande capro adorato come un dio al centro del cerchio magico…"

Albrecht Dürer - La Notte di Valpurga

[tenates]

Grazie, Silvia.

[waglione]

Davvero un post interessantissimo!

Sono anni che prego i miei amici di fare con me una spedizione notturna nelle campagne del beneventano, ma ai giovani d'oggi certe cose non fanno effetto :-(

[tenates]

"Davvero un post interessantissimo!

Sono anni che prego i miei amici di fare con me una spedizione notturna nelle campagne del beneventano, ma ai giovani d'oggi certe cose non fanno effetto :-("


Eh si, i giovani di oggi...

[s@chertonino]

Come ci insegna la sapienza popolare di questo video, mai mettersi in mostra, il tread aperto da me giovincello "brrrr che brividi guardando le foto di come eravamo" mi mette sempre addosso un certo interesse, una certa tenerezza, così nascosta Irpinia, così "interna", così placida e schiva, si sussurra che esiste ancora "viva" la tradizione di magia contadina, chissà chi la custodisce...chissà...

Antico detto Irpino:

Fa sta buonn a mme, muglierima e o puorc'mio
Traduzione: Fai stare bene a me, il mio porco e mia moglie.