Le agenzie avevano appena finito di battere la vergognosa sortita di Couchepin di cui abbiamo parlato e di una manifestazione anti israeliana a Berna, che sono arrivate le immagini agghiaccianti del bombardamento ebraico di Cana.

Non siamo succubi dell’emotività mediatica e non faremmo dello spaventoso bombardamento, che è un classico della grande civiltà ebraico americana, un caso particolare, seppur spaventoso.

La politica criminale di Israele infatti non diventa tale per una strage in più, per quanto orrenda: è criminale in se la politica sionista.

Noi viviamo sommersi nelle falsità della propaganda sionista. Dal Corriere della Sera, un caso da antologia tanto sono sfacciate le menzogne che diffonde per la causa ebraica, sino al provinciale Corrierino del Ticino: abbiamo una raccolta delle amenità di Gerardo Morina da esposizione: ne avesse imbroccata una in questi anni: pubblicheremo in futuro per la gioia dei lettori.

Ma in verità in questi giorni abbiamo visto di peggio. Più sfacciate sono le menzogne sioniste più clamorose sono le fandonie propagandistiche della stampa prezzolata.

Proprio nel giorno del massacro il sionista preferito dal CdS Bernard H. Levy scriveva in prima pagina che i nemici di Sion sono “le falangi del Male” ( questi cialtroni naturalmente sono “il bene” incarnato, come si è visto) e il Giornale del pelato Berlusconi è arrivato a titolare a tutta pagine, accanto all’editoriale di un altro sionista doc Vittorio Segre ( ormai scrivono solo più loro) “ Gli Hetzbollah fanno uccidere 37 bambini” (sic!!) Arrivano a questo punto i sostenitori del nano malefico e a questo punto siamo costretti ad ammettere che la sinistra coprendo di insulti il personaggio non aveva tutti i torti. Da tutta la stampa intanto viene sostenuta un’altra colossale infamia: non si può dicono, fare una comparazione dei morti. Come dire che 50 ebrei uccisi ( in maggioranza militari in combattimento), valgono migliaia di civili libanesi, in maggioranza donne e bambini. Come se un morto ebreo valesse più di un morto arabo. Ma provate a pensare cosa sarebbe accaduto se lo stato sionista avesse avuto 1000 morti: tutti i rabbini del mondo avrebbero gridato al nuovo “olocausto” e Tel Aviv ( non aspetta altro ormai) avrebbe tirato fuori l’atomica.

Viene falsificata costantemente la storia ( questa è una grande specialità sionista) e la cronaca.

I caporioni dello stato ebraico mentono con una sfacciataggine che ormai solo le nostre tremebonde partitocrazia fingono di credere: la gente, in massa, non ci crede più.

I “diritti” di Israele sono quelli di un rapinatore che ha rubato la terra e vuol tenersi il malloppo.

Anche il rapinatore infatti vuole “la pace e la sicurezza” dopo il furto : il problema è che il rapinato non vuol regalargli tutto.

Israele rivendica il diritto all’esistenza in base alla risoluzione dell’ ONU del 1948: ma l’ONU non è la fonte di alcuna legittimazione. E proprio Israele se ne frega costantemente delle risoluzioni dell’ONU. Ma si continua a mentire come se la risoluzione del 1948 fosse la bibbia , ma , per esempio , non valgono nulla le decine di risoluzioni che imponevano il ritiro dai territori occupati.Bisogna sempre ricordare questi fatti per capire quanto sta accadendo e dove sta la ragione. Israele vuole solo le risoluzioni ONU che gli fanno comodo.

L’ONU è un inutile baraccone: e basta il veto usato di continuo dagli USA in favore di Israele per renderlo una laida pagliacciata.

Dunque piantiamola con la commedia dei “diritti” e restiamo all’eterna verità di sempre: quella di Israele è una guerra di conquista. Dal 1920 sino ad oggi. Gli sconfitti e vittime, minacciati di sterminio, non sono gli ebrei mai i palestinesi.

La politica degli ebrei è trasparente: vogliono costringere tutti i palestinesi a sloggiare come fecero nel 1948 col terrorismo ( i governanti sionisti eran fior di criminali terroristi, da Beghin a Shamir) e conquistare Heretz Israel, la grande Israele.

Ai palestinesi tolgono ogni giorno un pezzo di terra, l’acqua e potessero anche l’aria.

I nostri viscidi governanti invece di mandare i nostri figli in pellegrinaggio ad Auschwitz a costatare religiosamente l’indiscutibile “olocausto” di 60 fa, dovrebbero mandare i ragazzi a visitare l’inferno di Gaza. Per vedere cosa fanno oggi gli ebrei che continuamente si lamentano delle loro disgrazie che sono finite da un pezzo e per le quali hanno chiesto ed ottenuto ampi risarcimenti che i palestinesi non otterranno mai.

Detto questo il massacro di quaranta bambini in Libano, di un migliaio di civili, la distruzione di un intero paese, persino il cinico bombardamento di una postazione ONU stanno a dimostrare che il governo israeliano ha perso il senno, più di quanto non potessero sperare i suoi peggiori nemici.

Il Libano è distrutto: altro che la primavera libanese che il Morina sul Corriere del Ticino vaneggiava dopo il colpo di mano americano contro la Siria circa un anno fa. Ricordate? Quell’articolo dovrebbe essere inquadrato: le elezioni in Iraq, la Siria in ritirata, il Libano finalmente democratizzato dalla grande politica americana. E’ bello essere esperti di politica estera così.

Ma non raccontiamo barzellette, non tira aria giusta.

Facciamo rapidamente il punto.

I motivi dell’invasione del Libano sono parecchi: l’unico certamente falso è il “rapimento” dei soldatini sionisti o i missilotti Hezbollah. Grazie alla guerra all’Irak ( e alla balla della guerra al terrorismo) gli ebrei stanno cercando la politica del fatto compiuto. Fare della popolazione dei Territori una riserva di schiavi, lavoratori a basso costo, o farli sloggiare. Nessuna reale autonomia.

Per farlo stanno massacrando i palestinesi nel lager di Gaza.

La cosa avviene con la condiscendenza dei governi fantoccio di molti paesi arabi: Giordania, Egitto, Arabia ecc.

Resiste la Siria appoggiata dall’Iran. La Siria a sua volta aiuta Hezbollah e questa milizia è una spina nel fianco del mini imperialismo ebraico.

Ma Israele sa anche che l’acqua è il petrolio prossimo venturo. Questa guerra serve a conquistare anche il fiume Litani. Gli ebrei dal Libano non vogliono più sloggiare. E’ la loro tattica, poverini, visto che c’è sempre qualcuno che vuole sterminarli aumentano lo spazio vitale. Vi ricorda qualcosa?

Gli Stati Uniti, guidati, si fa per dire, da quel George Bush Jr che è l’incarnazione della democrazia-truffa americana ( si scrivono libri (bushismi) sulle scemenze che dice, è ignorante come una scarpa, non sarebbe eletto nemmeno municipale di Bellinzona ma è alla testa degli Stati Uniti.) sono ovviamente in ginocchio davanti alla lobby ebraica. Che vuole la guerra.

Mica solo al Libano: alla Siria e all’Iran.

Israele vuole dominare il Medio Oriente, tenere il mondo sotto ricatto atomico e petrolifero, dare vita al sogno sionista. Ma il tempo non gioca a suo favore. Il mondo negli ultimi anni è improvvisamente cambiato. La folle guerra all’Iraq e l’ascesa della Cina hanno portato il petrolio a 80 dollari al barile. Il dollaro sta diventando carta straccia. L’Iran in compenso è sempre più ricco. E l’Iran ha settanta milioni di abitanti. Può avere un mercato interno, un’industria bellica. E forse l’atomica. Israele teme l’atomica iraniana? Si ma solo perché non potrebbe più usarla lui. E gli ebrei l’atomica prima o poi la vogliono usare. Con la solita scusa: siamo un povero piccolo popolo tanto minacciato…Quindi l’Iran non la deve avere.

Il problema è che il mondo è appunto cambiato. La Russia è una potenza militare e Putin, che i sionisti di tutto il mondo odiano a morte, è schierato con Siria e Iran. Idem la Cina.

E allora se si fa la guerra sono guai. Ma se non la si fa per i sionisti è notte fonda.

Ecco un altro motivo dell’assurdo e spaventoso conflitto libanese: creare un possibile allargamento del conflitto.

Tra poco, quasi certamente , salterà fuori un bell’attentato di Al Queida. Dopo il massacro dei bambini gli israelo americani hanno disperatamente bisogno di Bin Laden, al Zawiri o qualche altro fantasma: ci vuole un attentato atroce. Così si dimenticheranno i bambini libanesi.

Un gioco sporco e molto, molto pericoloso per tutti noi.