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  1. #11
    Paul Atreides
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    La ricostruzione di Iskander a mio avviso contiene molti elementi di verità.

    L'attacco all'Unione Sovietica venne deciso con la direttiva del 18 dicembre 1940 dopo i colloqui di Berlino, colloqui che convinsero Hitler della irriducibile conflittualità degli interessi sovietico-tedeschi nell'Europa dell'est.

    Un piano d'attacco preventivo sovietico non è fantasia. Stalin lo respinse, ma effettivamente Zukov e Timosenko il 15 maggio 1941 gliene avevano sottoposto uno.

    Non concordo affatto sul ''realismo'' di Mussolini. Semplicemente, mentre l'Italia aveva come nemico principale l'Inghilterra, perché era quest'ultima la ''padrona'' del Mediterraneo e quindi l'ostacolo maggiore ai piani geopolitici fascisti, la Germania aveva come nemici principali la Francia e la Russia, cioè le due potenze che la chiudevano in una morsa e che, specie la seconda, impedivano l'allargamento ad est del Lebensraum.

  2. #12
    Enclave fascista
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    Citazione Originariamente Scritto da Paul Atreides
    La ricostruzione di Iskander a mio avviso contiene molti elementi di verità.

    L'attacco all'Unione Sovietica venne deciso con la direttiva del 18 dicembre 1940 dopo i colloqui di Berlino, colloqui che convinsero Hitler della irriducibile conflittualità degli interessi sovietico-tedeschi nell'Europa dell'est.

    Un piano d'attacco preventivo sovietico non è fantasia. Stalin lo respinse, ma effettivamente Zukov e Timosenko il 15 maggio 1941 gliene avevano sottoposto uno.

    Non concordo affatto sul ''realismo'' di Mussolini. Semplicemente, mentre l'Italia aveva come nemico principale l'Inghilterra, perché era quest'ultima la ''padrona'' del Mediterraneo e quindi l'ostacolo maggiore ai piani geopolitici fascisti, la Germania aveva come nemici principali la Francia e la Russia, cioè le due potenze che la chiudevano in una morsa e che, specie la seconda, impedivano l'allargamento ad est del Lebensraum.

    Sì, la Sua ricostruzione è veridica; ma non può negare che sino alla fine i vertici gerarchici nazionalsocialisti (nonostante avessero già sacrificato una personalità di primo piano come Hess) credettero scioccamente che gli anglo-americani ( non solo l'Inghilterra, ma anche l'America era considerata una "potenza germanica" dai nazionalsocialisti) avrebbero ribaltato il fronte di guerra alleandosi contro la Russia con la Germania....è noto peraltro il culto fordista nella Germania dell'epoca. Il Duce, di contro, non solo per motivi geopolitici, aveva visto il nemico principale nel blocco angloamericano, e questo ben prima del '40; lo sostiene anche De Felice.

  3. #13
    Paul Atreides
    Ospite

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    Citazione Originariamente Scritto da impresentabile
    Sì, la Sua ricostruzione è veridica; ma non può negare che sino alla fine i vertici gerarchici nazionalsocialisti (nonostante avessero già sacrificato una personalità di primo piano come Hess) credettero scioccamente che gli anglo-americani ( non solo l'Inghilterra, ma anche l'America era considerata una "potenza germanica" dai nazionalsocialisti) avrebbero ribaltato il fronte di guerra alleandosi contro la Russia con la Germania....è noto peraltro il culto fordista nella Germania dell'epoca. Il Duce, di contro, non solo per motivi geopolitici, aveva visto il nemico principale nel blocco angloamericano, e questo ben prima del '40; lo sostiene anche De Felice.
    Io credo che il discorso sia più complesso. Germania e Italia avevano obiettivi geopolitici differenti, l'una continentale, l'altra mediterraneo. Entrambe non avevano motivi di attrito con gli Usa al contrario del Giappone che invece non aveva alcun interesse a entrare in conflitto ad es. con l'Urss. Uno dei motivi della sconfitta dell'Asse sta proprio in questa eterogeneità degli obiettivi.

    Sulle relazioni dell'Italia fascista con gli Usa c'è un bel testo di Manfredi Martelli edito da Mursia che a mio parere distrugge parecchi miti.

  4. #14
    WHY SO SERIOUS?
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    ASCOLI PICENO. CERTI UOMINI NON CERCANO QUALCOSA DI LOGICO, COME I SOLDI. NON SI POSSONO NE' COMPRARE NE' DOMINARE. NON CI SI RAGIONA E NON CI SI TRATTA. CERTI UOMINI VOGLIONO SOLO VEDER BRUCIARE IL MONDO.
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    Predefinito Cosa spinse la Germania ad invadere la Polonia.

    La proposta di Hitler dell'autunno del 1938 e dei primi mesi del 1939, proposta diretta alla Polonia tesa a completare la revisione del "trattato di Versailles", venne da questa rigiutata, dal momento che Varsavia confidava nella garanzia di un appoggio militare inglese. La proposta avrebbe previsto il ritorno di Danzica in ogni caso alla germania e la costruzione di una strada e di una ferrovia che collegassero, attraverso il famoso "corridoio", la Prussia Orientale col resto della Germania qualora un plebiscito avesse determinato la permanenza alla Polonia dei territori del "corridoio", in realtà i territori della Prussia Occidentale. In aggiunta, il porto di Danzica sarebbe restato comunque aperto al transito delle merci da e per la Polonia, e la Germania avrebbe stipulato con Varsavia un patto di non aggressione di durata venticinquennale. Col senno di poi, appare incomprensibile il rifiuto di una proposta tutto sommato moderata, rifiuto che portò alla Seconda Guerra Mondiale.

    La massiccia persecuzione delle minoranze tedesche in Polonia, attraverso assassinii e deportazioni nei quattro campi di concentramento allestiti dai polacchi a partire dal 1919, si era poi accresciuta.
    Un invito al dialogo con berlino non venne accolto. Il 23 agosto 1939 la Germania concluse un patto di non aggressione ed un importante accordo economico con l'Unione Sovietica, anticipando peraltro mediatori inglesi e francesi che, nello stesso periodo, erano a Mosca per ottenere lo stesso accordo. Peraltro oggi si sa anche, dopo che è stato reso noto il discorso di Stalin del 19 agosto 1939 al Politburo, che con quel trattato Hitler altro non fece che cadere nella trappola di Stalin. Questi aveva bisogno della guerra, dal momento che voleva l'Unione Sovietica come esecutrice della rivoluzione bolscevica nel mondo. La "quarta spartizione" della Polonia rientrava quindi nei suoi piani, sopratutto perché gli necessitava un confine comune con la Germania.

    Il 25 agosto l'Inghilterra rinnova le garanzie per la Polonia e conclude con essa un patto di assistenza, espressamente stipulato in funzione anti-tedesca. E' in forza di questo patto che la stessa Polonia spinge verso la guerra e rifiuta l'invito tedesco di inviare plenipotenziari a Berlino ancora il 29 agosto. Anche altri tentativi di mediazione falliscono, sopratutto per la presunzione e la certezza di vittoria che la Polonia ostentava, confidando sull'appoggio delle democrazie occidentali, che, nel frattempo, avevano dichiarato la mobilitazione generale, fatto equivalente ad una dichiarazione di guerra. Alla fine la Wehrmacht entra in Polonia il 1 settembre. Il giorno 3 Inghilterra e Francia dichiarano guerra alla Germania, dopo che essa non aveva esaudito la pretesa di ritirare le truppe dal territorio polacco in cambio di una ripresa delle trattative.

    Per nulla estraneo allo scoppio della guerra fu anche il presidente americano Roosevelt il quale, pur intenzionato a farsi rieleggere nell'autunno 1940 con la promessa di tenere gli Stati Uniti fuori dal conflitto, aveva tuttavia da tempo incoraggiato l'Inghilterra a scendere in campo contro la Germania, fornendo aiuti e pensando ormai alla prospettiva di una futura discesa in campo della sua nazione. Per la seconda volta in venticinque anni, l'Inghilterra, senza essere minacciata né direttamente toccata, aveva dichiarato guerra alla Germania.

    L'offerta di Hitler del 25 agosto 1939, di aiutare la stessa Inghilterra a conservare il proprio traballante impero, venne rifiutata. La sua speranza di addivenire ad un'intesa politica con i "cugini" inglesi non poté essere esaudita. L'Inghilterra era troppo abituata a vedere nella Germania un concorrente in Europa e sul mercato mondiale, e decise di intrapprendere una guerra che le avrebbe spazzato via tutte le colonie e tolto definitivamente la supremazia nel mondo. All'inizio, essa fece affidamento su un sollevamento interno alla Germania, che gli avversari politici di Hitler, affiancati da taluni irresponsabili capi militari, lo avevano garantito: non successe invece nulla, e la guerra locale contro la Polonia si trasformò in guerra mondiale.

    Non a torto Hitler dichiarò di fronte al Reichstag il 1 settembre del 1939: "Alle 4 e 45 abbiamo risposto al fuoco". Da marzo fino ad agosto dello stesso anno si erano verificate più di 200 violazioni del confine tedesco con sconfinamenti di soldati o gruppi armati polacchi: incendi, assassinii e rapimenti avevano colpito le popolazioni limitrofe e numerosi edifici doganali erano stati devastati. Non solo: erano accaduti diversi incidenti, quali il mitragliamento di aerei diretti a Danzica o i continui spari verso la città tedesca di Beuthen, in Alta Slesia. Anche il distretto industriale di Bobrek-Karf era stato oggetto di continui cecchinaggi, due giorni prima dell'inizio delle ostilità.

    Un capitolo a sé, senz'altro il più grave, fu comunque la persecuzione di Tedeschi di Polonia: si calcola che ne scomparvero almeno 3000 prima del 1 settembre 1939. Queste continue provocazioni e l'insieme di orrori commessi contro le minoranze tedesche resero inevitabile l'intervento della Wehrmacht per salvaguardare gli elementari diritti umani dei Volksdeutschen. Nonostante ciò, non si potè evitare l'assassinio, a guerra scoppiata, di migliaia di altri Tedeschi.

    Se gli odierni politici tedeschi hanno più volte dichairato negli ultimi anni di fronte alle commissioni incaricate della NATO di studiare una risoluzione militare ai problemi della ex-Jugoslavia, che "E' giusto schierare truppe per difendere i diritti umani", a maggior ragione appare evidentemente assurdo condannare la Germania per aver fatto lo stesso più di mezzo secolo fa.
    Noi siamo i padroni.
    Noi siamo gli schiavi.
    Siamo ovunque
    e da nessuna parte.
    Regniamo sui fiumi di porpora.

  5. #15
    ulfenor
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    Beh pare che stalin avesse ammassato 5.000.000 di soldati per un imminente invasione dell'europa.

  6. #16
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    ASCOLI PICENO. CERTI UOMINI NON CERCANO QUALCOSA DI LOGICO, COME I SOLDI. NON SI POSSONO NE' COMPRARE NE' DOMINARE. NON CI SI RAGIONA E NON CI SI TRATTA. CERTI UOMINI VOGLIONO SOLO VEDER BRUCIARE IL MONDO.
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    Citazione Originariamente Scritto da ulfenor
    Beh pare che stalin avesse ammassato 5.000.000 di soldati per un imminente invasione dell'europa.
    6.000.000 forse anche di più.
    Noi siamo i padroni.
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  7. #17
    Enclave fascista
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    Citazione Originariamente Scritto da Paul Atreides
    Io credo che il discorso sia più complesso. Germania e Italia avevano obiettivi geopolitici differenti, l'una continentale, l'altra mediterraneo. Entrambe non avevano motivi di attrito con gli Usa al contrario del Giappone che invece non aveva alcun interesse a entrare in conflitto ad es. con l'Urss. Uno dei motivi della sconfitta dell'Asse sta proprio in questa eterogeneità degli obiettivi.

    Sulle relazioni dell'Italia fascista con gli Usa c'è un bel testo di Manfredi Martelli edito da Mursia che a mio parere distrugge parecchi miti.
    Non condivido molto. Esistono testi migliori: la Quartararo sulle relazioni diplomatiche Usa-Italia, il saggio della Nacci soprattutto "L'antiamericanismo in Italia negli anni 30" che rileva come la società fascista fosse antitetica a quella occidentale

  8. #18
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    Citazione Originariamente Scritto da impresentabile
    Comunque, a onore del vero, va detto che il sistema monetario alternativo è durato in Germania fino al 1936. Poi fu impossibile continuarlo. .....
    Non mi risulta che la Germania sia rientrata nel sistema aureo prima della fine della guerra...
    Il marco, per tutto il periodo nazionalsocialista, venne sganciato dalla conversione con altre valute straniere, tant'è che la Germania poteva pagare le importazioni dall'estero solo con la valuta ricavata dalle proprie esportazioni.

  9. #19
    ulfenor
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    Citazione Originariamente Scritto da ISKANDER
    6.000.000 forse anche di più.
    Ne parla afiero in crociata contro il bolscevismo di 5.000.000 di soldati sovietici

  10. #20
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    Citazione Originariamente Scritto da Wandervogel
    Non mi risulta che la Germania sia rientrata nel sistema aureo prima della fine della guerra...
    Il marco, per tutto il periodo nazionalsocialista, venne sganciato dalla conversione con altre valute straniere, tant'è che la Germania poteva pagare le importazioni dall'estero solo con la valuta ricavata dalle proprie esportazioni.
    Anche secondo scritti dell'attuale Destra Radicale fuilonazista tedesca vi rientrò...poi non so, se Lei legge il tedesco meglio di me Le cito le fonti...

 

 
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