User Tag List

Risultati da 1 a 3 di 3
  1. #1
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    07 May 2009
    Località
    INSUBRIA, next to the Ticino river
    Messaggi
    6,738
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Thumbs down .....e Intanto Il Ticino Muore....

    SOCIETA'
    LE REGIONI BISTICCIANO

    SU CHI SIA RESPONSABILE DELLA PULIZIA DEL TRATTO IN COMUNE MENTRE IL DIVIETO DI BALNEAZIONE COLPISCE LA POPOLARE SPIAGGIA SOTTO IL PONTE DI GALLARATE
    A chi tocca depurare?Piemonte e Lombardia litigano e il Ticino muore
    31/7/2006
    di Mario Baudino
    http://www.lastampa.it/redazione/cms...8407girata.asp



    Un’immagine di bagnanti a
    godersi il sole estivo
    sulle rive del Ticino
    La mappa del Ticino
    inviato a NOVARA
    Non c'è più la vista su spiaggia dal lungo ponte in ferro che scavalca il Ticino fra Galliate e Turbigo. La riva classica dei bagnanti, la ghiaia dei picnic coi piedi immersi nell'acqua, ormai è semideserta. Il baretto ha un'aria più melanconica del solito. E anche i pochi clienti, se è per questo. Il motivo è semplice e vistoso: basta dare un'occhiata all'acqua, che intanto è ben poca, e poi è assai brutta a vedersi, piena di alghe, melmosa; neanche l'odore è buono, qui al confine tra i due Parchi naturali, quello piemontese e quello lombardo, che tutelano un ambiente fluviale inserito da due anni nella lista dei «patrimoni dell'umanità» stilata dall'Unesco perché ritenuto uno dei più importanti «corridoi ecologici» del continente, sulle rotte dei migratori.

    Lo spettacolo non è migliore all'altro ponte, tra Oleggio e Golasecca, né in alcuna delle spiaggette lungo il corso del fiume, dalla diga della Miorina a Trecate, per non parlare di che cosa gli accade quando si infila in Lombardia e si trascina stremato verso Pavia e il Po.

    Il Ticino è una fogna. Lo dicono con la stessa convinzione, lo stesso tono, lo stesso accento rabbioso sulla o di fogna i coraggiosi bagnanti che non si bagnano più (è vietato) e il direttore del Parco piemontese, Pietro Mocchetto, che lancia un allarme disperato. «Stiamo perdendo il fiume. E' ridotto a una fogna a cielo aperto. C'è una crescita folle di alghe, sembra una palude. In una situazione di mancanza d'acqua e alte temperature, il problema dell'inquinamento diventa tragico». Oggi gli strangolatori sono tre, ma uno solo, il gran caldo, è per così dire una variabile indipendente, legata al clima. Gli altri sono umani. Intorno al Ticino agonizzante, non da ieri, c'è infatti una guerra strisciante fra le due sponde, nel tratto che separa Lombardia e Piemonte. E una vistosa sproporzione negli eserciti in campo: da una parte, in provincia di Varese, una popolazione di 400 mila persone, e una densissima realtà industriale, che vuol dire scarichi d'ogni tipo; dall'altra, la sponda piemontese meno abitata ha in compenso annosi problemi con i depuratori, ed attinge una gran quantità di acqua per irrigazione.

    Il risultato è che gli uni rimpallano la colpa agli altri, e viceversa, e intanto il Ticino va in malora. «In parte la guerra c'è, inutile negarlo - spiega Mocchetto - ma è inutile fare i conti su chi inquina di più, quando non c'è acqua». Le responsabilità sono divise fra entrambe le sponde, anche se su quella piemontese sono stati fatti molti sforzi nell’adeguare i depuratori, soprattutto a Cerano dove c'è sempre stato l'accusato numero uno. Ma è da Varese che arriva l'inferno, un killer dal nome gentile: Arno. E' un torrente dove scaricano «a buon diritto», con tutte le autorizzazioni, 20 aziende, e in modo abusivo altre cinquanta, come ci spiega Pierluigi Bresciani, della sezione Legambiente di Galliate. Sull'Arno non c'è campanilismo. Da Milano, sempre Legambiente chiama in causa la magistratura contro «il gigantesco e putrido sciacquone» che si getta nel Ticino. O più precisamente contro il depuratore che, a Lonate Pozzolo, dovrebbe impedirlo.

    Molti lavori, in realtà, sono stati fatti per adeguare anche questo impianto, ma non sono completati, col risultato che non è possibile decolorare le acque e destinarle all'agricoltura. Sarebbero dovute andar a un consorzio del Magentino, ma quelli di Magenta quando le hanno viste hanno detto no, grazie. Finiscono così tutte nel Ticino, che ha un bisogno vitale d'acqua, ma di quella dell'Arno proprio no. «Il bello è che se uno lava la propria automobile nel parco, viene giustamente multato - prosegue Bresciani -; mentre enti come quello del depuratore possono permettersi ogni cosa. Cominciamo davvero a non poterne più». L'altra settimana hanno protestato persino i bagnanti, con una manifestazione sul ponte di Galliate/Turbiglio, luogo ormai simbolico, e nuove iniziative sono in agenda. Ma c'è qualcosa che si potrebbe fare domani, volendo: dare al fiume in agonia quel tanto di acqua per sopravvivere, che scioglierebbe i veleni e renderebbe meno drammatico l'inquinamento.

    Questo è però un problema culturale, di mentalità, di valori. Quando l'acqua viene contesa aspramente dall'agricoltura, dalle città, dalle industrie, quanta ne spetta a un fiume perché semplicemente rimanga tale? La risposta di Pietro Mocchetto sembra sfidare un certo senso comune: «E' ovvio che c'è un ordine gerarchico nell'uso dell'acqua: prima viene quella che serve per la vita umana. Però se non mettiamo l'ambiente nella condizione di assicurarci una vita decorosa, veniamo meno anche a questo principio. E se il Ticino scompare, scompaiono anche le attività umane, si arriva al collasso definitivo. Un certo flusso, quello che chiamiamo il "deflusso vitale minimo", è indispensabile. Lo abbiamo patteggiato con tutti i soggetti che hanno diritto a prendere acqua dal fiume, però non ci è mai stato garantito».

    Il Parco non può oltretutto controllare quanta acqua gli venga sottratta, perché gli igrometri sono stati distrutti dalla piena del 2000, e mai ricostruiti. L'unica cosa certa, per ora, è che rispetto a quel minimo «garantito», il Ticino sarà sotto di dieci volte. Il problema, allora, è tutto qui: riconoscere che anche un fiume ha i suoi diritti. Sembra l'uovo di Colombo, non lo è. Perché arrivarci non sarà facile, anche se sarà bene fare in fretta. L'alternativa, ormai, è un funerale.

  2. #2
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    07 May 2009
    Località
    INSUBRIA, next to the Ticino river
    Messaggi
    6,738
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    http://www.eldraghbloeu.com/pg-insubria.asp

    [SILVIA]MANICA DI PIRLA,LA CREAZIONE DELL'ETNONAZIONE AUTONOMA INSUBRIA SERVIREBBE APPUNTO RISOLVERE QUESTO ED ALTRI PROBLEMI [/SILVIA]


  3. #3
    Forumista assiduo
    Data Registrazione
    07 May 2009
    Località
    INSUBRIA, next to the Ticino river
    Messaggi
    6,738
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

 

 

Discussioni Simili

  1. Ticino: muore il fondatore della lega
    Di l'inquirente nel forum Politica Estera
    Risposte: 2
    Ultimo Messaggio: 07-03-13, 13:56
  2. CPI: 'L'Europa muore a Tripoli, l'Italia muore a Lampedusa'
    Di sorci verdi nel forum Destra Radicale
    Risposte: 17
    Ultimo Messaggio: 02-04-11, 14:08
  3. Risposte: 14
    Ultimo Messaggio: 29-10-08, 16:47
  4. W il Ticino!
    Di oltrepo nel forum Padania!
    Risposte: 1
    Ultimo Messaggio: 02-04-07, 17:48
  5. USA: 25M USD x Saddam OK, intanto l'Africa muore
    Di Oli nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 53
    Ultimo Messaggio: 02-08-03, 19:35

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito