Grande Pardo !!! :giagia:
27 gennaio 2010
UN PAREGGIO DUE A ZERO
Un articolo di Michele Brambilla, sulla “Stampa” (Chi predica bene e razzola male - LASTAMPA.it) si occupa della morale sessuale in politica e si segnala per una certa levitas e una certa brillantezza. Cosa estremamente insolita: infatti, non appena c’entra Silvio Berlusconi, è invalsa l’abitudine di sparare a palle incatenate.
Brambilla mette in evidenza che mentre Berlusconi, malgrado le sue escort, è rimasto al suo posto, Piero Marrazzo e Flavio Delbono si sono dimessi; anche se è vero che i loro “peccati” erano conditi di addentellati penali, cosa che però non gli interessa discutere. Segnala poi come prima ci fosse un tacito patto fra i politici (“io non metto il naso fra le tue lenzuola, tu non lo metti fra le mie”), mentre ora si approfitta dei fatti privati per combattere l’avversario. Infine segnala che sono più solidi i matrimoni fra i politici di sinistra che fra quelli di centro-destra. Un articolo interessantissimo, come lapsus freudiano: dimostra che persino una persona non accecata dall’odio può essere influenzata dalla temperie sociale fino a non vedere il sole a mezzogiorno. Infatti:
1) Non si può parlare “delle” escort di Berlusconi perché si tratta solo di una.
2) Non si può parlare delle escort di Berlusconi perché, per concorde testimonianza degli interessati – d’Addario e Tarantini inclusi – Berlusconi non sapeva di avere a che fare con una professionista.
3) Berlusconi durante l’incontro con la d’Addario era notoriamente in stato di separazione di fatto – poi divenuta ufficiale – dalla moglie. Dunque non aveva nessun dovere di fedeltà.
4) Berlusconi non aveva nessuna ragione per dimettersi, non essendoci, nella vicenda, nessun risvolto illecito.
5) Viceversa Marrazzo ha mentito in pubblico (ha cominciato col parlare di bufala); è andato coscientemente e ripetutamente con prostitute, addirittura con transessuali; è stato accusato, forse senza ragione, di peculato per l’uso dell’auto blu; è stato indicato come cocainomane ed ha ceduto a un ricatto, sempre che non sia stato un tentativo di corruzione. Infine, se proprio vogliamo parlare di morale, non si può dimenticare che Piero non era né celibe né separato: era sposato e convivente con la moglie, una donna per altro da tutti ammirata in questa circostanza.
6) Per quanto riguarda Delbono, a parte il comportamento umanamente discutibile con l’ex segretaria ed ex amante, nessuno gli rimprovera l’infedeltà coniugale: le imputazionei - perché d’imputazione penale si tratta – sono quelle di abuso d’ufficio, truffa e peculato. Qualcosa di più serio della privata morale sessuale. Un truffatore – ammesso che Delbono sia colpevole – non è adatto a guidare un organo dello Stato, mentre un donnaiolo può esserlo, se è vero che i romani chiamavano Giulio Cesare “l’adultero calvo”. Il centro-sinistra non ha chiesto a questi due personaggi di farsi da parte per motivi sessuali ma perché reputavano che essi potessero “disonorare” la loro parte politica per motivi penali.
7) Francamente stupefacente è l’osservazione per cui i matrimoni più solidi e tradizionali oggi si trovano a sinistra. Non può che trattarsi di un caso. Oppure Brambilla pensa che quei politici rimangano con partner divenute insopportabili solo per far apparire morale il partito? E altrettanto facciano con loro le mogli? Suvvia.
8) L’osservazione più interessante è tuttavia quella per la quale, prima, nel mondo politico si rispettava la vita privata altrui ed oggi non più. Non nota, Brambilla, che questo è avvenuto in odio a Berlusconi? Prima, la lotta politica era normale; poi, quando si è trattato del Cavaliere, pur di abbatterlo in qualunque modo, è divenuta un duello “all’ultimo sangue”. Purtroppo, come dice il proverbio, chi di spada ferisce di spada perisce. Il centro-sinistra ha sbraitato a lungo e alla fine la bomba gli è scoppiata in mano.
L’articolo di Brambilla pecca di una grave forma di strabismo: crede di essere equidistante, stabilisce una sorta di pareggio fra le parti politiche e ignora che l’una ha dato inizio alle ostilità in questo campo e l’altra no; l’una si trova invischiata in affari penali e vizi un tempo inconfessabili anche nel Circolo della Caccia, mentre l’altra ha peccati – se li ha – puramente per la Chiesa cattolica. C’è una bella differenza.
Se è un pareggio è un pareggio due a zero a favore di Silvio Berlusconi.
Gianni Pardo, giannipardo@libero.it
26 gennaio 2010
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