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    Question Missili Hezbollah con scritte inglesi?

    Missili Hezbollah con scritte inglesi?
    Maurizio Blondet
    05/08/2006



    L'imponenza dei missili «Nur» cinesi, frabbricati in Iran



    LIBANO - I missili sono i C802 «Nur», concepiti in Cina e fabbricati in Iran su licenza.
    Ma perché portano scritte come «Warning», «Flat surface», «Do not touch»?
    Lo afferma Steven C. Clemons, estensore della newsletter The Washington Note (1), citando sue fonti d'intelligence israeliane e del Pentagono.
    Ci limitiamo a riferire: in attesa di chiarimenti tecnici, se mai arriveranno.
    Quel che è certo, è che i missili non possono essere lanciati dall'interno di edifici, moschee o ospedali come sostiene l'armata israeliana per spiegare le sue distruzioni di rappresaglia.
    Al momento dell'innesco il missile «Nur», lungo diversi metri, produce una vampata di calore, luce e suono.
    Questo back-blast ucciderebbe istantaneamente l'equipaggio operatore.
    Il «Nur» va sparato all'aperto, ed è montato su un camion che deve essere prima stabilizzato con le speciali zeppe, e che dunque non può essere spostato istantaneamente dopo il lancio.
    E' appunto la vampata iniziale che viene rilevata dai sistemi elettronici di acquisizione-bersaglio, di cui ovviamente Israele dispone: sicchè un fuoco di rappresaglia precisissimo può essere diretto alla fonte della «segnatura» da parte di aerei e artiglieria a terra, eliminandola in pochi secondi
    dopo il lancio (2).
    Non c'è nessuna giustificazione per bombardamenti estesi e indiscriminati che abbattono palazzi, fabbriche e ospedali, se non una volontà di genocidio.
    Anche qui, riferiamo.

    Se non altro, per indicare che fra competenti circola il sospetto che i «missili Hezbollah» non siano lanciati dagli Hezbollah, e che lo stesso numero di lanci appare sospetto: dove erano nascosti 2 mila fra missili (lunghi cinque metri) e intere rastrelliere di razzi Kathiusha con i loro grossi automezzi di rampa?
    Come sono sfuggiti allo spionaggio aereo, satellitare ed elettronico?
    C'è qualcosa che non quadra.
    La nostra ipotesi è netta: si tratta della versione israeliana dell'11 settembre.
    Ormai 36 americani su cento, secondo un sondaggio della Ohio University, ritengono «probabile» o «molto probabile» che il mega-attentato del 2001 sia stato un «inside job», un lavoro interno architettato o lasciato avvenire dall'Amministrazione Bush.
    A che scopo?
    «Per portare gli Stati Uniti in guerra nel Medio Oriente», rispondono le persone intervistate.
    In Israele, cento israeliani su cento credono ancora che siano gli Hezbollah a sparare i razzi che tengono centinaia di migliaia di ebrei angosciati nei rifugi.
    E ciò è molto utile alla «guerra della percezione» di cui si compone la guerra vera.
    Viviamo, dopotutto, nella civiltà dello spettacolo: compriamo merci banali di cui non abbiamo bisogno perché la pubblicità le ha circondate di un «alone psichico» simbolico.
    Grazie al quale acqua zuccherata marrone diventa un simbolo di giovinezza, un whisky andante il sogno di partecipare a una classe di lussuosi privilegiati, borsette Made in China l'appropriazione di uno sfarzo immaginario.



    Rampa di lancio con enorme fiammata provocata dalla partenza dei C802 «Nur»



    Il meccanismo che ci vende sogni (o «percezioni») può essere facilmente rovesciato: in guerra, viene usato per produrre incubi.
    Non c'è una guerra.
    Probabilmente, non esistono più Hezbollah combattenti, spazzati via da un volume di fuoco mai visto, privati di ogni possibilità di rifornimento e anche di fuga dalla distruzione di ogni ponte e strada e porto, da due settimane senza cibo né acqua e braccati da una forza numericamente schiacciante di soldati israeliani.
    Ma il popolo giudeo deve essere mantenuto nell'angoscia ancora un po'.
    Perché?
    Ormai è chiaro lo scopo di medio termine: impadronirsi del fiume Litani.
    Il progetto, come rivelato dal San Francisco Chronicle, era stato già presentato un anno fa a un pubblico selezionato da un ufficiale israeliano, con presentazione PowerPoint.
    Ma il progetto è enormemente più antico.
    Fu nel 1919 che Chaim Weizmann, allora presidente dell'Organizzazione Sionista Mondiale, additò il Litani e la sua riserva acquifera come «essenziale al futuro della sede nazionale ebraica».
    Ben Gurion proclamò più volte questa stessa mira.
    Ovviamente, la società dello spettacolo fantasmagorico ci ripete che Israele è stata provocata, che «si difende», e che Hezbollah non hanno rispettato la famosa risoluzione ONU.



    I maghi degli incubi non ci dicono che Israele continua a violare due risoluzioni ONU, la 242 e la 338, che impone di ritirarsi dalle alture del Golan, territorio siriano da essi occupato dal 1967. (3)
    Israele ha i suoi buoni motivi: le alture del Golan sono la fonte di un buon terzo dell'acqua che Israele consuma.
    Con l'annessione del Litani, lo stato di Giuda accrescerà la sua fornitura acquifera di 800 milioni di metri cubi.
    E con l'annessione permanente di fatto del Libano meridionale, guadagnerà in profondità strategica.
    Persino Zeev Sternell, duro nazionalista ebraico, dice su Haaretz (4) che il suo governo ha «inventato una guerra di sopravvivenza» di sana pianta, per (cito alla lettera) «escogitare una ragione morale alla dimensione della distruzione seminata in Libano e del massacro dei civili».
    Critica l'esercito, lo specialista militare Sternell: «Quando brigate di fanteria si trasformano in forze di polizia specializzate in abbattere le porte di case palestinesi, o nella caccia a terroristi fra gli uliveti; quando il criterio del successo di un ufficiale d'alto grado dipende dal numero di arresti di ricercati anziché dalla sua capacità di comandare grandi unità, un esercito si deteriora».
    Già, diventa un'armata di aguzzini, un KGB.
    Sternell lamenta che l'esercito israeliano da tempo «aveva smesso l'addestramento per grandi unità e operazioni complesse».
    Ma con ciò, non capisce o fa finta di non capire (nella società dello spettacolo questa distinzione non ha senso: anche i consumatori fanno finta di non sapere che la CocaCola «non» è la bevanda della giovinezza) è che la seconda armata del mondo non ha bisogno di addestrarsi per una vera guerra.




    Altra immagine dei C802 «Nur» usati dagli Hezbollah: qualcosa non torna...



    Come il KGB di Stalin, basta che abbatta porte e distrugga; non ha di fronte un altro esercito né una vera reazione armata, ma delle famiglie tremanti.
    Deve solo terrorizzare un milione di inermi, per scacciarli dalle loro case fino al Litani.
    A fare in modo che quei disgraziati non tornino più provvederà la forza europea di interposizione armata: Olmert la vuole «pronta a sparare».
    Olmert ordina, l'Europa eseguirà.
    Deve diventare complice del furto perenne di terra e d'acqua che gli ebrei perseguono da mezzo secolo, complice dei suoi crimini contro l'umanità.
    Come promette la Torah: «gli stranieri pascoleranno per te le tue greggi».
    E' questa la vera faccia del regno messianico d'Israele.
    E voi, cari servi-pastori rinchiusi nel sogno artificiale, non crediate che si fermi lì.
    Non sperate che Giuda si plachi, sia pur al prezzo della distruzione del Libano dalle fondamenta, a cui già vi siete rassegnati, o al prezzo della devastazione ecologica del Mediterraneo, di fronte a cui voi ecologisti tacete (Pecoraro Scanio, con urgenza, sta organizzando un ponte aereo per salvare cento caprioli piemontesi da abbattere e portarli in Calabria).
    No, c'è di più.
    Lo rivela per l'ennesima volta una giornalista ebrea, Sidney Blumenthal: «I neoconservatori nello staff di sicurezza nazionale di Dick Cheney ed Elliott Abrams, [l'ebreo] che dirige la sezione Medio Oriente del Consiglio di sicurezza nazionale, hanno discusso le attività di rifornimento [di Hezbollah] da parte di Siria e Iran come pretesto per bombardamenti di entrambi i Paesi».



    Gli informatori interni alla Casa Bianca di Sidney Blumenthal «descrivono i neoconservatori come entusiasti alla prospettiva di un ampliamento del conflitto in una guerra su quattro fronti». (5)
    La nostra Sidney descrive poi come la cricca stia emarginando Condoleezza Rice, mandando a vuoto e ridicolizzando le sua iniziative diplomatiche: persino queste vaghe e false iniziative, intese ad addormentare i servi-pastori europei, sono odiate dagli zelanti israeliti.
    Richard Perle, l'ebreo, ha accusato la Rice di essere il nuovo Chamberlain, il primo ministro britannico che cercò di evitare la guerra facendo concessioni a Hitler.
    Ha scritto sul Washington Post il 25 giugno: da quando è passata dalla Casa Bianca a Foggy Bottom (la sede del Dipartimento di Stato), la Rice «è circondata, e sempre più rappresenta, un establishment diplomatico che vuole accontentare gli alleati [europei] anche quando, o specialmente quando, questi alleati consigliano di fare concessioni ai nostri nemici».
    Insomma non ci sono più alleati.
    Anche gli esitanti al delitto sono potenziali nemici, candidati al bombardamento.
    Newt Gingrich ha rincarato: «Siamo alle prime mosse della terza guerra mondiale, e le nostre burocrazie [il Dipartimento di Stato] non rispondono con sufficiente rapidità».
    Insomma, stanno facendo di Condi Rice, la ridicola bambola di pezza a cui già ridussero Colin Powell, il suo predecessore costretto a proclamare che Saddam aveva le super-armi, a coprirsi di ridicolo esibendo «prove» all'ONU che tutti sapevano false.



    La stanno distruggendo personalmente e politicamente perchè «lo zelo per la causa d'Israele li consuma».
    E' anche questo, in fondo un attacco sproporzionato: ma hanno fretta di colpire l'Iran.
    Insomma, dice la Blumenthal, è tornato in forza il programma neocon contenuto nel documento
    «A clean break», formulato nel 1996 da Richard Perle, Douglas Feith e David Wurmser (tre ebrei con due passaporti, rispettivamente capo del Defense Policy Board, viceministro al Pentagono, consigliere speciale di Cheney sul Medio Oriente).
    Già allora volevano imporre «un taglio netto» alle trattative coi palestinesi: ma quali trattative, quelli sono disarmati e senza forza, approfittiamone!
    Rubiamogli tutto!
    E' questo il programma.
    E sarà espletato fino in fondo.
    Ad ottobre sarà attaccata la Siria, poi l'Iran.
    L'ha detto il generale Amid Gul, già capo del servizio segreto ISI, di solito un ben informato.
    Mi limito a riferire.
    Ma una cosa è certa già ora: loro hanno gettato la maschera.
    Non fingono più di essere il tenero agnello minacciato dai lupi, mostrano apertamente la loro grinta vera di statisti criminali, di saccheggiatori globali.
    Solo che i loro sostenitori di qui, i Teodori, gli Introvigne, gli Allam, vi cantano la musichetta ipnotica ormai superata dai fatti.




    I cantori «nostrani» d'Israele: Introvigne, Teodori e Allam



    Dormite, servi noachici.
    Fra cinque-sei anni sarà tutto finito, vi sveglierete in un mondo nuovo, naturalmente assai cambiato e devastato.
    Non più Coca Cola, non più Prada, non più telefonini, ma fame e lavoro a pascolare le loro greggi. Vi risveglierete nel «Regno della Promessa», nella «Nuova Alleanza».
    Per adesso nutritevi dei sogni e degli incubi che stanno producendo per voi: gli Hezbollah continuano a lanciare missili, i musulmani ci invadono, faranno attentati (false flag)… sarà un duro risveglio, sotto padroni spietati.
    Prescrive il Talmud: «Li farai lavorare notte e giorno, senza riposo».
    Infatti, questi animali parlanti (i non-ebrei) sono «come asini e bestie da soma».
    E voi date loro ragione. (6)

    Maurizio Blondet




    --------------------------------------------------------------------------------
    Note
    1) Steven C. Clemons, «Missile mistery: Hezbollah's iranian Nur missile with english marks», The Washington Note, 2 agosto 2006.
    2) Tom Clonan, «Hizbullah rockets cannot be fired from buildings», The Irish Times, 2 agosto 2006. Clonan è il «Security analyst» del giornale.
    3) Kaveh Afrasiabi, «It's the annexation, stupid!», Asia Times, 3 agosto 2006.
    4) Zeev Sternell, «The most unsuccessful war». Haaretz, 2 agosto 2006.
    5) Sidney Blumenthal, «The neocon's next war», Salon.com, 3 agosto 2006.
    6) Fornisco un solo esempio, su un fatto apparentemente non collegato. Su Il Corriere del 5 agosto, Gian Antonio Stella difende l'estensione della cittadinanza agli immigrati, imposta dall'Ulivo, con questo argomento: i nostri immigrati in USA hanno la cittadinanza «da 205 anni, e quelli in Australia da 105». Naturalmente, bisogna essere non solo ignoranti, ma al massimo grado arroganti e impudenti, e fidare nella stupidità più assoluta dei lettori, per tacere la piccola differenza: USA e Australia erano terre di popolamento, ancor oggi spopolate, dove non c'era una società strutturata e stratificata nei secoli come quella nostra, costruita nei millenni, con la sua identità unica e poco trasferibile. Finchè ci faremo «informare» da simili ignoranti o in così chiara malafede, per noi non ci sarà speranza.
    Ibrahim

  2. #2
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    riprendo l'ultima parte dell'articolo:

    Dormite, servi noachici.

    Fra cinque-sei anni sarà tutto finito, vi sveglierete in un mondo nuovo, naturalmente assai cambiato e devastato.

    Non più Coca Cola, non più Prada, non più telefonini, ma fame e lavoro a pascolare le loro greggi. Vi risveglierete nel «Regno della Promessa», nella «Nuova Alleanza».

    Per adesso nutritevi dei sogni e degli incubi che stanno producendo per voi: gli Hezbollah continuano a lanciare missili, i musulmani ci invadono, faranno attentati (false flag)… sarà un duro risveglio, sotto padroni spietati.
    Prescrive il Talmud: «Li farai lavorare notte e giorno, senza riposo».
    Infatti, questi animali parlanti (i non-ebrei) sono «come asini e bestie da soma».

    E voi date loro ragione.
    Ibrahim

  3. #3
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    scusa...ma i razzi agli hzbollah non potrebbereo essere stati venduti da mercanti d'armi dicìversi dall'iran?

  4. #4
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    Blondet stavolta semplicemente vaneggia preso dall'ansia di vedere cospirazioni intricate... i c-802 trasformati, ossia i "noor", sono missili anti-nave.

    Gli hezbollah un pò ne hanno ed è uno di quelli che ha danneggiato gravemente una nave da guerra israeliana (e forse due, anche se la marina israeliana ha negato la seconda).

    I "katiusha" sono altri. E vengono lanciati anch'essi da camion ma il camion subito dopo va in un altro posto a nascondersi. Ecco perchè le capacità di lancio sono pressocchè intatte ed anche l'idea israeliana di colpire i punti da dove sono stati sparati è stupida in partenza, perchè di sicuro lì non saranno più.



    In realtà i razzi sono i katiusha propriamente detti, i Fajr3 e i Fajr5. E non hanno grande precisione.



    I zelzal-2, sempre di fabbricazione iraniana (in genere si tratta di missili russi o cinesi, modificati anche in maniera rilevante e prodotti autonomamente) sono quelli che potrebbero colpire tel Aviv ed hanno un sistema di guida, assai maggiore accuratezza (30 metri) e pure una testata da 500kg.
    Non ne son stati ancora usati. Gli Hezbollah ne hanno ma si crede che necessitino della luce verde iraniana per poterli usare. E l'Iran li vuole tenere come deterrente per guerre più grandi. Possono causare ingenti danni.

    Pare che gli hezbollah abbiano anche i fateh-110, stessa testata, ma assai migliore sistema di guida e precisione, rendendoli assai temibili.

    Di tutti questi missili l'Iran ne ha bizzeffe (e ne può produrre in continuità), diciamo che questo conflitto è anche una vetrina per gli occidentali sulle prospettive di una guerra contro l'iran.

    Altro prodotto iraniano sono i razzi anti-tank che stanno mettendo in difficoltà i potentissimi merkava israeliani. Non si hanno notizie certe ma credo siano decine i tank distrutti.

  5. #5
    TheEdge
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    Blondet deve smettere di bere,lo fa delirare,tanto da smentire i suoi stessi amici Hezbollah,che dichiarano candidamente di essere loro a lanciare sempre piu' razzi

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da TheEdge
    Blondet deve smettere di bere,lo fa delirare,tanto da smentire i suoi stessi amici Hezbollah,che dichiarano candidamente di essere loro a lanciare sempre piu' razzi
    se tentassi di leggere gli articoli con un pò più attenzione magari i tuoi commenti potrebbero essere (ma ne dubito fortemente) ad un livello accettabile. così siamo proprio al bar "da mario"...
    Ibrahim

  7. #7
    TheEdge
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    Citazione Originariamente Scritto da Ibrahim
    se tentassi di leggere gli articoli con un pò più attenzione magari i tuoi commenti potrebbero essere (ma ne dubito fortemente) ad un livello accettabile. così siamo proprio al bar "da mario"...
    Blondet scrive quello che voi entusiasti della jihad volete sentire,in fondo non e' colpa sua,vuole solo guadagnarsi da vivere

  8. #8
    .... .....
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    Citazione Originariamente Scritto da TheEdge
    Blondet scrive quello che voi entusiasti della jihad volete sentire,in fondo non e' colpa sua,vuole solo guadagnarsi da vivere
    Blondet sviluppa certe possibilità negative..che non è detto siano impossibili a realizzarsi..basta vedere l'evoluzione del concetto di guerra..negli ultii 20 anni..
    Da cosa improponibile..a soluzione legittima..almeno in Europa..e da parte di chi è disposto a legittimare anche gli incubi Blondettiani..che ci vedranno lavorare notte e giorno.. ...
    Non si chiama forse tutto ciò..competitività?..
    Bisogna dare all'uomo non ciò che desidera..ma ciò di cui ha bisogno...
    (la via diretta non è la più breve)

  9. #9
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    Ma la spiegazione dell'inglese non potrebbe essere semplice ?

    In iran parlano il persiano, lingua indo-europea.
    In Siria e libano l'arabo, lingua semitica.

    Allora perche' non dovrebbero scrivere in ingelese,
    visto che e'il linguaggio tecnico momentaneamente piu diffuso?

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da testadiprazzo
    Blondet sviluppa certe possibilità negative..che non è detto siano impossibili a realizzarsi..basta vedere l'evoluzione del concetto di guerra..negli ultii 20 anni..
    Da cosa improponibile..a soluzione legittima..almeno in Europa..e da parte di chi è disposto a legittimare anche gli incubi Blondettiani..che ci vedranno lavorare notte e giorno.. ...
    Non si chiama forse tutto ciò..competitività?..
    Bravo, hai centrato bene... competivita...
    ... e tutti sotto il giogo del debito bancario e con la religione della shoa
    come peccato originale per giustificare il soggiogamento
    e a lavorare come schiavi tutta la vita per ripagare dei debiti inestinguibili.

    Direi che il mondo nuovo lo stiamo gia assaporando ... e in quel posto.

    Viva le banche libanesi!!
    Risorgete e offriteci un; alternativa masonic-free

 

 
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