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mosongo
Questa guerra non è il Kosovo Ravennainforma.it
Israele-Libano: Olmert a europei, smettetela con prediche SwissInfo
6 agosto 2006 - 15.31
Israele-Libano: Olmert a europei, smettetela con prediche
BERLINO - Smettela di farmi prediche sulle vittime civili di questa guerra: così il primo ministro israeliano, Ehud Olmert, si è rivolto ai leader europei in un'intervista pubblicata oggi dalla Welt am Sonntag, nella quale rassicura di essere consapevole delle armi in mano a Hezbollah.
"Da dove prendono il diritto di far prediche a Israele?", ha risposto Olmert a una domanda del domenicale sulle critiche delle capitali europee per le operazioni militari israeliane che hanno provocato un pesante bilancio di vittime civili.
"I paesi europei hanno attaccato il Kosovo e ucciso 10'000 civili. Diecimila! E nessuno di questi paesi aveva avuto un solo razzo" sul suo territorio", dichiara il premier israeliano precisando che con ciò egli "non vuole dire che fosse sbagliato intervenire in Kosovo. Ma per favore non ci fate prediche sul trattamento dei civili".
Il Kosovo è diventato di fatto un protettorato dell'Onu dal giugno 1999, dopo 78 giorni di bombardamenti della Nato per fermare le forze di sicurezza serbe accusate di atrocità contro civili albanesi nella rivolta della guerriglia separatista albanese del 1998-99. Diecimila civili morirono in quei sanguinosi eventi con atrocità da ambo le parti. Secondo Human Rights Watch, i civili uccisi dalle bombe della NATO furono all'epoca 500.
Quanto a Hezbollah, Olmert dice chiaramente di non sottovalutarli. "Sappiamo che finora hanno sparato 3000 razzi e che ne hanno 15'000. La questione è un'altra: se Hezbollah avesse saputo quali conseguenze sarebbero venute dai loro attacchi, li avrebbero mai fatti? Non credo", afferma il premier. Hezbollah sarà sconfitto, ma non è possibile estirpare le radici di questo movimento: "Sono stati sconfitti ma è impossibile distruggerli completamente. Israele ha tuttavia avuto più successo di ogni altro paese nella lotta contro una organizzazione di guerriglieri".