Il gran rifiuto di Angelo Giuseppe Piroddi: "Non voglio l'eredità"
Il lavapiatti dice no a due milioni e mezzo di euro
"Voglio restare povero e felice
Dico no ai soldi di mia madre"
ROMA - "Mia madre mi ha rovinato la vita. Non voglio i suoi soldi". Pesano moltissimo le parole di Angelo Giuseppe Piroddi. E mettono fine, salvo ripensamenti, all'eredità di 2 milioni e mezzo di euro che la madre gli ha lasciato. E che lui non vuole. "Mia madre mi ha rovinato la vita, preferisco restare povero" fa sapere da Reading, in Inghilterra, dove lavora come lavapiatti.
Storia con tratti quasi da favola questa. E tutta riportata sulla pagine della stampa inglese. Con il 46enne Angelo che, in conflitto con i genitori, scappa da casa, a Barisardo nel Nuorese. Rompe con madre e padre e finisce a lavare i piatti a Londra: "Non cercatemi mai più" lascia scritto in un foglietto. Va a Londra. Nel 1992 scriva a casa per l'ultima volta: "Sto bene, sono felice. Faccio il lavapiatti". Poi più nulla. Nel frattempo muore il padre. Nel 1998 muore anche la madre. E' il momento dell'eredità. Due milioni di mezzo di euro che devono trovare un beneficiario. E il testamento della donna parla chiaro: "Lascio tutto a mio figlio. Non voglio che i miei beni vadano alle mie sorelle e nemmeno a mia madre". Restava Angelo, ma nessuno ha la minima idea di come trovarlo. "E' un idealista, un uomo buono. Sua madre gli voleva bene" spiega l'avvocato Piroddi che deve eseguire le ultime volontà della donna. Passa il tempo e un anno fa le sorelle di Anselma Chiai hanno presentato un'istanza secondo la quale, data l'assenza del nipote, avrebbero potuto mettere le mani sull'eredità. Nel frattempo sono in molti a cercare Angelo. In primis il legale che segue l'eredità. "E' una questione di vita o di morte - dice l'avvocato - perché secondo i termini del testamento, se Angelo non può essere rintracciato, l'eredità sarebbe destinata alla badante della signora Chiai. Potrebbe essere persino morto, certo, ma credo sia abbastanza improbabile. Se qualcuno ha delle informazioni, si metta in contatto con me".
Poi Angelo riappare. Quei soldi sono pronti per lui. Ma lui non li vuole. "Io odiavo le persone che mi hanno lasciato questa fortuna, perché mai dovrei prendere il loro denaro? - dice Angelo - Mia madre mi ha dato sempre problemi quando era viva e continua a darmene adesso che è morta. Io non sarò ricco, voglio continuare ad essere povero come adesso". Angelo darà i soldi a qualcun altro. A chi, non si sa: "Non voglio che nessuno sappia e non ne voglio parlare più".
(7 agosto 2006)
repubblica.it