ROMA - "Sulle nomine dei direttori scientifici degli Istituti di ricerca e cura a carattere scientifico si volta pagina. A settembre presenterò un disegno di legge che istituirà un bando pubblico e nazionale, per titoli e requisiti scientifici chiari e trasparenti. Le nomine verranno fatte in base alle graduatorie, vagliate da una commissione che potrà comprendere esperti di chiara fama internazionale, come accade negli altri Paesi. Il centrodestra chiede che riveda le nomine che ho fatto fino ad ora? Quando la legge sarà approvata, in base alle nuove regole tutte le nomine verranno rifatte. Studieremo se sarà possibile introdurre nuove regole anche per la scelta dei primari".
Il ministro della Salute Livia Turco lancia un segnale chiaro all'opposizione, invitata ad abbandonare le polemiche e a collaborare. Finora, in base alla legge Sirchia della quale si è avvalso anche l'ex ministro Storace, la nomina è affidata esclusivamente al ministro della Salute, "sentito il parere dei governatori regionali".
E a oggi il ministro Turco, dopo averle azzerate, ha provveduto alla nomina di 8 direttori scientifici su 17: tre in Lombardia, due nel Lazio e Puglia, uno in Veneto. "Sono la prima a trovare assurdo che il ministro, in assoluta solitudine - prosegue Livia Turco - con la sua assoluta discrezionalità scelga i direttori scientifici. Sulla vicenda Cognetti ho la coscienza a posto. La scelta di Paola Muti è stata proprio l'opposto dello spoils system". Intanto, nel mondo politico, la polemica non si placa. Stefania Prestigiacomo, ex ministro per le Pari Opportunità, sfida Livia Turco: "Vuole dimostrare che la scelta che ha fatto al Regina Elena di Roma non è stata autoreferenziale? Cambi un diessino che ricopre un ruolo di primo piano in qualsiasi istituto con una donna".
Torna alla carica Francesco Storace: "Annulli la revoca di Cognetti. La questione si risolve solo se si parte dall'accantonamento dello spirito della vendetta politica". Provocatorio Vittorio Sgarbi: "Chiederò a Cognetti di venire a lavorare a Milano. Ne ho parlato con il sindaco Letizia Moratti che si è dimostrata più che interessata alla mia idea".
E Rosy Bindi manda un messaggio alla collega: "Consiglio Livia Turco a promuovere il professor Cognetti a più alte responsabilità, ma il ricambio, dopo 25 anni, va a vantaggio della ricerca, della medicina. La scelta di non rinnovare l'incarico di direttore scientifico a Cognetti, del quale ho la massima considerazione, ha suscitato polemiche a volte incomprensibili, soprattutto per l'intervento della politica che ha invaso l'autonomia della ricerca".
E il mondo scientifico? Giorgio Parmiani, oncologo e direttore generale dell'Istituto Tumori di Milano, commenta: "Quello che serve è modificare il meccanismo di selezione e nomina. Il ministro Turco, annunciando il progetto di riforma, con l'introduzione di un concorso, ha messo in moto un processo che, se attuato, porterebbe ad avvicinarci agli standard europei. Quello che è avvenuto ora - conclude - è accaduto anche 5 anni fa, quando Cognetti venne designato senza alcuna selezione".