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  1. #1
    "la Rivoluzione è come il vento..."
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    LIBANO: GUERRA DI LIBERAZIONE NAZIONALE
    In un intervista a El Mundo il presidente libanese Emile Lahud ha reso alcune dichiarazioni importanti che aiutano a chiarire aspetti che la stampa e la politica internazionali hanno volutamente trattato in modo confuso.
    Innanzitutto il Libano non si considererà in pace con Israele fino a che “lo stato ebraico non avrà abbandonato la zona di Shebaa, per la quale il Dipartimento Giuridico dell’ONU ha indicato Siria e Libano come Paesi depositari della sovranità”.
    Più in la nell’ intervista, il Presidente libanese evidenzia la necessità di risolvere il problema palestinese per arrivare ad una pace fra Libano e Israele. “In Libano rimangono 500mila palestinesi che costituiscono un problema demografico grave”.
    M il passaggio più importante è quello in cui Lahud di confessione cristiano maronita dichiara: “ La capacità della resistenza libanese ha preso di sorpresa l’ esercito israeliano che si vendica con i civili. Il loro esercito è molto superiore ma le nostre tecniche di guerriglia sono efficaci. Tant’è che i soldati israeliani dopo un mese di conflitto sono costretti ad utilizzare elicotteri perché il territorio è in mano ai nostri valorosi guerriglieri”.Ed alla domanda “Quindi secondo voi Hezbollah forma parte dell’ Esercito Libanese?” Lahud risponde “ Certamente sì. E per essere efficiente deve continuare ad essere un movimento di guerriglia parallelo alle nostre Forze Armate”.
    Fra le altre cose Lahud afferma in modo molto deciso che Israele e’ stato denunciato dal Governo Libanese per l’ uso di armi illegali quali le bombe al fosforo e all’ uranio e che la responsabilità dell’ omicidio di Hariri ( che tanto aveva commosso l’opinione pubblica internazionale) ricade sicuramente su Israele che “invidia i nostri successi”. Quest’ultima dichiarazione ci ricorda l’ analisi di Maurizio Blondet che aveva individuato nell’ “invidia di Giuda” una delle motivazioni di questa guerra. Infatti il Libano negli ultimi tempi si era ricostruito su basi di forte concordia religiosa e politica, profilandosi così come temibile concorrente politico, economico e militare per gli Israeliani.
    Questa intervista dimostra come il Partito di Dio ( di maggioranza mussulmana, ma che raccoglie un ampia rappresentanza di cristiani) sia rappresentativo di tutto il Libano , soprattutto dopo l’ accordo stipulato febbraio scorso, fra il Generale cristiano Michael Aoun ed il capo Hezbollah, Hassan Nasrallah.

  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da Caenazzo
    LIBANO: GUERRA DI LIBERAZIONE NAZIONALE
    In un intervista a El Mundo il presidente libanese Emile Lahud ha reso alcune dichiarazioni importanti che aiutano a chiarire aspetti che la stampa e la politica internazionali hanno volutamente trattato in modo confuso.
    Innanzitutto il Libano non si considererà in pace con Israele fino a che “lo stato ebraico non avrà abbandonato la zona di Shebaa, per la quale il Dipartimento Giuridico dell’ONU ha indicato Siria e Libano come Paesi depositari della sovranità”.
    Più in la nell’ intervista, il Presidente libanese evidenzia la necessità di risolvere il problema palestinese per arrivare ad una pace fra Libano e Israele. “In Libano rimangono 500mila palestinesi che costituiscono un problema demografico grave”.
    M il passaggio più importante è quello in cui Lahud di confessione cristiano maronita dichiara: “ La capacità della resistenza libanese ha preso di sorpresa l’ esercito israeliano che si vendica con i civili. Il loro esercito è molto superiore ma le nostre tecniche di guerriglia sono efficaci. Tant’è che i soldati israeliani dopo un mese di conflitto sono costretti ad utilizzare elicotteri perché il territorio è in mano ai nostri valorosi guerriglieri”.Ed alla domanda “Quindi secondo voi Hezbollah forma parte dell’ Esercito Libanese?” Lahud risponde “ Certamente sì. E per essere efficiente deve continuare ad essere un movimento di guerriglia parallelo alle nostre Forze Armate”.
    Fra le altre cose Lahud afferma in modo molto deciso che Israele e’ stato denunciato dal Governo Libanese per l’ uso di armi illegali quali le bombe al fosforo e all’ uranio e che la responsabilità dell’ omicidio di Hariri ( che tanto aveva commosso l’opinione pubblica internazionale) ricade sicuramente su Israele che “invidia i nostri successi”. Quest’ultima dichiarazione ci ricorda l’ analisi di Maurizio Blondet che aveva individuato nell’ “invidia di Giuda” una delle motivazioni di questa guerra. Infatti il Libano negli ultimi tempi si era ricostruito su basi di forte concordia religiosa e politica, profilandosi così come temibile concorrente politico, economico e militare per gli Israeliani.
    Questa intervista dimostra come il Partito di Dio ( di maggioranza mussulmana, ma che raccoglie un ampia rappresentanza di cristiani) sia rappresentativo di tutto il Libano , soprattutto dopo l’ accordo stipulato febbraio scorso, fra il Generale cristiano Michael Aoun ed il capo Hezbollah, Hassan Nasrallah.
    Fuori Israele dal Libano!...Mai più sionismo!!

  3. #3
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    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Caenazzo
    LIBANO: GUERRA DI LIBERAZIONE NAZIONALE
    In un intervista a El Mundo il presidente libanese Emile Lahud ha reso alcune dichiarazioni importanti che aiutano a chiarire aspetti che la stampa e la politica internazionali hanno volutamente trattato in modo confuso.
    Innanzitutto il Libano non si considererà in pace con Israele fino a che “lo stato ebraico non avrà abbandonato la zona di Shebaa, per la quale il Dipartimento Giuridico dell’ONU ha indicato Siria e Libano come Paesi depositari della sovranità”.
    Più in la nell’ intervista, il Presidente libanese evidenzia la necessità di risolvere il problema palestinese per arrivare ad una pace fra Libano e Israele. “In Libano rimangono 500mila palestinesi che costituiscono un problema demografico grave”.
    M il passaggio più importante è quello in cui Lahud di confessione cristiano maronita dichiara: “ La capacità della resistenza libanese ha preso di sorpresa l’ esercito israeliano che si vendica con i civili. Il loro esercito è molto superiore ma le nostre tecniche di guerriglia sono efficaci. Tant’è che i soldati israeliani dopo un mese di conflitto sono costretti ad utilizzare elicotteri perché il territorio è in mano ai nostri valorosi guerriglieri”.Ed alla domanda “Quindi secondo voi Hezbollah forma parte dell’ Esercito Libanese?” Lahud risponde “ Certamente sì. E per essere efficiente deve continuare ad essere un movimento di guerriglia parallelo alle nostre Forze Armate”.
    Fra le altre cose Lahud afferma in modo molto deciso che Israele e’ stato denunciato dal Governo Libanese per l’ uso di armi illegali quali le bombe al fosforo e all’ uranio e che la responsabilità dell’ omicidio di Hariri ( che tanto aveva commosso l’opinione pubblica internazionale) ricade sicuramente su Israele che “invidia i nostri successi”. Quest’ultima dichiarazione ci ricorda l’ analisi di Maurizio Blondet che aveva individuato nell’ “invidia di Giuda” una delle motivazioni di questa guerra. Infatti il Libano negli ultimi tempi si era ricostruito su basi di forte concordia religiosa e politica, profilandosi così come temibile concorrente politico, economico e militare per gli Israeliani.
    Questa intervista dimostra come il Partito di Dio ( di maggioranza mussulmana, ma che raccoglie un ampia rappresentanza di cristiani) sia rappresentativo di tutto il Libano , soprattutto dopo l’ accordo stipulato febbraio scorso, fra il Generale cristiano Michael Aoun ed il capo Hezbollah, Hassan Nasrallah.
    sù!

  4. #4
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    Queste dichiarazione fanno giustizia di tante menzogne.

  5. #5
    "la Rivoluzione è come il vento..."
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    Predefinito Libano: Guerra Di Liberazione Nazionale

    Nella guerra di propaganda che si combatte attorno alla guerra militare libanese, i media internazionali hanno il compito di nascondere quei dati che ci aiutano a capire da che parte si combatte per la libertà .
    Innanzitutto nell’ accordo proposto dall’ ONU si parla fra le altre condizioni quella della liberazione dei “militanti libanesi prigionieri in Israele”. Fino ad oggi, l’ inizio delle ostilità era stato fatto coincidere con il rapimento di soldati israeliani da parte di Hezbollah; oggi si parla finalmente di un evento precedente ( la cattura di libanesi da parte dello Tsahal) che giustifica di fatto l’azione dei libanesi.
    Il secondo punto, in realtà chiarito già dalle parole di Lahud riportate qui ieri, è l’ aspetto nazionale della lotta ingaggiata dai libanesi. A fianco di Hezbollah , che comunque ha sempre dato un carattere nazionale alla propria resistenza, è schierata la Brigata Saraya che è composta di sunniti, cristiani del Fronte Nazionale (organizzazione di sinistra) e cristiano maroniti.
    Queste milizie si sono divise i ruoli in questo scenario di guerra; i sunniti e i militanti della sinistra cristiana difendono la località di Aitarun, mentre i cristiano maroniti la località di Marun al Ras. L’ altro elemento sconvolgente di questa vicenda bellica è il numero ridottissimo di miliziani coinvolti. Secondo fonti militari sarebbero meno di mille i miliziani coinvolti nella difesa del sud Libano; costoro possono contare su altri 3-4000 combattenti non direttamente coinvolti ma comunque a disposizione e in 10 mila riservisti. Naturalmente tutta la popolazione libanese aldilà della sua origine etnica ed il suo credo religioso è schierata con i suoi combattenti ed i leader delle diverse fazioni, Aoun, Nasrallah e Hidada sono oggi finalmente alleati.
    Se Israele oggi rischia di perdere è perché dall’ altra parte è schierato un popolo che appoggia i propri combattenti e che contrariamente alle previsioni non si è diviso di fronte alle stragi di civili ed alla distruzione di strade e ponti compiuta dall’ esercito sionista.


    www.forzanuova.org

 

 

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