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  1. #1
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    Predefinito Integrazione e identità

    Le caratteristiche degli attentatori di Londra, come quelle dei giovani che hanno dato vita l’anno scorso alla rivolta islamica nelle banlieues francesi, sono la dimostrazione del fallimento delle politiche di integrazione, peraltro profondamente diverse, messe in atto in quei paesi, nei quali per ragioni storiche l’immigrazione islamica di massa è un fenomeno secolare.
    Si è molto insistito nell’analizzare i movimenti interni alle comunità islamiche immigrate, il recupero dell’identità spesso intriso di fanatismo nazionalistico e religioso, mentre si è poco insistito sul problema speculare, quello dell’identità culturale delle società che si ponevano l’obiettivo d’integrarli.
    In che cosa, insomma, si chiede a costoro di riconoscersi, come individui, come avviene in Francia, o come gruppi etnici come in Gran Bretagna?
    La civiltà europea, che ha tanta difficoltà a riconoscere le sue radici giudeocristiane, che è intrisa di un relativismo da antropologia culturale, si presenta solo come un assetto giuridico, i cui valori di fondo, dei quali non si riconoscono i fondamenti, sembrano evanescenti e irriconoscibili.
    Agli islamici si chiede o di rendere altrettanto irriconoscibili i loro, come fa la Francia proibendo l’ostentazione di simboli di riconoscimento, o di mantenere i loro rapporti comunitari come garanzia di una sorta di disciplina tribale all’interno di quella statale, come si fa in Gran Bretagna. E’, insieme, troppo e troppo poco.
    Giuliano Amato, che con la legge sulla cittadinanza si propone di definire il modello italiano di integrazione, dovrebbe riflettere su questi fallimenti.
    Non è tanto importante stabilire quanti anni ci vogliono per diventare cittadini italiani, quanto sapere quali sono le caratteristiche di un cittadino italiano (e più in generale europeo). Non basta la conoscenza di qualche parola della nostra lingua, che peraltro in alcune regioni non è affatto richiesta, o di concetti generali della Costituzione, ignoti peraltro a tanti italiani.
    Quel che servirebbe, forse, è il rispetto per i caratteri della nostra civiltà, che non è fatta solo di norme o di parole e l’accettazione pratica delle conseguenze che ne derivano nella concezione della libertà, delle relazioni tra i sessi, dell’eguaglianza dei cittadini.
    Non sono cose facili da misurare, tanto più se il compito è affidato a qualche ufficio della Questura. Anche per questo si dovrebbe impiegare, almeno, un po’ di cautela e di gradualità.

    saluti

  2. #2
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    Assolutamente d'accordo.

    Saluti liberali

  3. #3
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    Citazione Originariamente Scritto da Pieffebi
    Assolutamente d'accordo.

    Saluti liberali
    ----------------------
    Ed è tragicomica l'uscita del ministro Amato che si lamenta e resta stupito
    osservando l'incremento dell'invasione da parte degli immigrati abusivi.
    Lasci una bella crosta di formaggio a disposizione e pretendi che i "topi" non accorrano!
    Amato, oltretutto considerato tra i "meglio"!
    Figurarsi gli altri!

    saluti

  4. #4
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    Purtroppo la sinsitra, anche quella più moderata, nel nostro Paese non ha gli strumenti culturali per interpretare i fenomeni sociali nel loro divenire, e questo discende dalla sua stessa supponenza e pretesa di "superiorità", determinata da decenni di egemonia di una cultura ideologicamente deviata, altisonante ma del tutto impotente.

    Saluti liberali

  5. #5
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    La carta dei diritti dell uomo islamica 9
    da me postata su politica internazionale!
    Rivolgo un invito a tutti gli islamofobici di guardarsela prima di sentenziare accuse verso una religione

    http://www.politicaonline.net/forum/...d.php?t=279082
    l'uomo superiore è cauto nel parlare e pronto nell'azione".

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da TANGDAREN
    La carta dei diritti dell uomo islamica 9
    da me postata su politica internazionale!
    Rivolgo un invito a tutti gli islamofobici di guardarsela prima di sentenziare accuse verso una religione

    http://www.politicaonline.net/forum/...d.php?t=279082
    Ma la scopri adesso una carta straccia del 1981?
    Nessun talebano, nessun iraniano e nessun hezbolla ha mai sottoscritto quella dichiarazione, frutto di una manovra di politica internazionale assai più che di una reale spinta verso i diritti umani.

    Tra l'altro mi viene da ridere: che senso ha fare una dichiarazione di diritti umani ISLAMICA?

  7. #7
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    Non ha nessun senso. Come non ha senso immaginarla fondata sui valori cristiani, o ebraici, o confuciani.

    Confondere GB e Francia in un calderone unico, nel quale non si mette la Germania, patria d'adozione del vecchio Atta, ormai fuori moda, è altrettanto miope.

    Le politiche di "integrazione" francesi tendono a costruire "cittadini", prima che individui, e dal mio punto di vista le ritengo socialmente valide. Del resto la Republique ha moltissimo da insegnare, dal punto di vista del rispetto reciproco e della costruzione della società civile. In astratto molto più della GB. Il fenomeno delle banlieu dell'anno scorso non ha nulla a che vedere con quello del terrorismo internazionale, e la comunità islamica francese è sicuramente molto più assimilata (anche e purtroppo per imposizione coloniale) delle altre comunità islamiche europee. Non erano solo le banlieu a protestare contro l'idiozia delle scelte di un governo straccione, erano ampi strati di società francese, dagli studenti ai lavoratori statali a molti altri.
    In GB la situazione è diversa. East End, così come Shepard Bush, stanno diventando i quartieri più caratteristici di Londra, di sicuro quelli dove l'immigrato, il giovane, il nuovo arrivato trova più porte aperte, più luoghi dove socializzare senza avere necessariamente centinaia di pounds disponibili per una serata fuori.
    E all'East End non vivono solo i mussulmani, solo gli integralisti, ma una moltitudine di culture, e di persone che rappresenta benissimo il successo di una politica di accoglienza accurata.
    Non ho mai visto tribù, nè ho mai avuto paura di passeggiare con la mia ragazza, anche in piena notte (cosa normale invece in zone ben più "assimilate" di Lpool o Glasgow).
    Ma dietro la facciata, che non è assolutamente spaventosa come qualcuno vuole dipingervela, c'è sicuramente un disagio dovuto da una parte alla rigidità conservatrice di alcune culture sicuramente arretrate, dall'altra il problema di giovani benestanti e con pochi stimoli che trovano affascinante sfidare l'autorità costituita non tanto marciando per la pace, ma imbottendosi di tritolo in nome di un dio che non esiste.
    Per i primi, che sono la stragrande maggioranza, anche in Italia ed in Germania (il caso della giovane pakistana uccisa dal padre ne è l'emblema, in Germania le giovani turche hanno un livello di istruzione medio altissimo perchè per loro l'università rappresenta spesso l'unica via d'uscita ad una vita già decisa dalle loro famiglie e non certo esaltante), non è importante la matrice religiosa, quanto la cultura, questa sì, tribale, di questi nuclei famigliari.
    Succedeva lo stesso nelle campagne milanesi dell'Ottocento, e forse succede ancora nei villaggi calabri o siciliani di oggi. Succede a Londra tra immigrati mussulmani ma anche induisti o buddhisti, accomunati, guarda caso, dall'ignoranza di tutto ciò che sta al di fuori dei pochi testi (religiosi) a cui hanno avuto accesso nella loro povera vita.
    Per i secondi il dicorso è più complesso. Io credo siano fisiologici in una società che ha perso un'alternativa utopistica valida (il comunismo e molto meno il fascismo potevano esserlo), e che al tempo stesso garantisca un alto grado di libertà, che spesso deve venir calibrata dal buon senso (e dalla maturità) dei cittadini.
    Questi si elimineranno da soli il giorno che Bin Laden e compagnia non saranno più "cool", il giorno che dal mondo islamico si leverà forte la rivolta contro queste figure, non nel senso di protesta ma nel senso di esclusione dalla comunità. Ad oggi questo non avviene in nessun modo. E fa preoccupare.

    Saluti.

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da UgoDePayens
    Ma la scopri adesso una carta straccia del 1981?
    Nessun talebano, nessun iraniano e nessun hezbolla ha mai sottoscritto quella dichiarazione, frutto di una manovra di politica internazionale assai più che di una reale spinta verso i diritti umani.

    Tra l'altro mi viene da ridere: che senso ha fare una dichiarazione di diritti umani ISLAMICA?
    l'uomo superiore è cauto nel parlare e pronto nell'azione".

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da TANGDAREN
    tu per caso subordini i diritti umani a ciò che sta scritto nel Corano?

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da UgoDePayens
    tu per caso subordini i diritti umani a ciò che sta scritto nel Corano?
    credi in Dio?
    l'uomo superiore è cauto nel parlare e pronto nell'azione".

 

 
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