Originariamente Scritto da
Orazio Coclite
LA SPIAGGIA DEI VU' CUMPRA'
Il disabile cacciato dagli abusivi
Si accende la polemica
Dopo l'episodio del ragazzo padovano affrontato e insultato dai vu' cumprà perché camminando alzava la sabbia sporcando la loro merce, bagnini, turisti e confesercenti alzano la voce: 'La spiaggia ormai è roba loro'
Rimini, 18 agosto 2006 - Cinque auto della polizia parcheggiate a ridosso della spiaggia di Miramare. Dopo il fattaccio del giovane disabile cacciato dai venditori abusivi "disturbati" dal suo passaggio claudicante, di vu’ cumprà se ne vedono pochi. Sarà l’effetto deterrente delle divise, sarà lo scirocco a 15 nodi che spazza via sabbia e turisti.Sono pochi rispetto alla media quotidiana: "Da una a tre file di venditori — racconta un bagnino —. Che cacciano via chi gli dà fastidio, a cominciare da chi si piazza con un semplice telo sul bagnasciuga. La spiaggia è roba loro. E diventano anche aggressivi. Una vergogna sotto gli occhi di tutti ".
"Tutti i giorni verso le dieci, e poi al pomeriggio alle quattro arrivano a frotte, coi loro sacchi e carrettini di merce — aggiunge un altro bagnino —. L’anno prossimo avranno pure le commesse. I controlli di polizia ci sono. Ma quando arrivano gli agenti, spariscono, o nascondono la merce, facendo un gran polverone, sotto i lettini dei turisti, che guai se fiatano. Dopo 5 minuti, passate le forze dell’ordine, rifanno di nuovo la loro stesa"."Qui sono a gruppi di 30 o 40 — continua un giovane marinaio di salvataggio —. Quando arriva la polizia, se qualcuno accenna a fuggire, ho sentito altri che li minacciano: ‘Se scappi, ti impicco’. Stanno compatti a fare numero. Dicono: ‘Siamo in quaranta, cosa ci faranno quattro poliziotti?’".
E’ ancora molto arrabbiata la signora Serenella Facchin, di Padova, da 30 anni in vacanza a Rimini, mamma del giovane disabile cacciato e insultato domenica dal vu’ cumprà, che gli ha impedito di raggiungere il mare: "Mio figlio è spastico, trascina i piedi, e ha buttato un po’ di sabbia sulla merce del venditore. Che si è alzato, e gli ha detto ‘mona’, scemo, offendendolo. Il ragazzo, che è molto sensibile, si è spaventato e si è messo a piangere. ‘Mona io?’, mi chiedeva. Adesso non ne vuole più sapere di andare a fare il bagno da solo, come a volte faceva prima. Ma è possibile che la spiaggia sia dei vu’ cumprà? Ed è andata bene che non c’era mio figlio maggiore, che è un bisonte, se no non finiva lì. Bisognerebbe fare come a Padova: un bel muro". La signora confessa che ha pensato di andarsene, o di farsi rifondere i soldi. Ma i bagnini sono ormai amici, e la cosa è finita lì. 'In cambio' le hanno dato una mano nel segnalare l’accaduto.
"L’episodio della cacciata di quel giovane disabile a Miramare è gravissimo — tuona Mirco Pari, segretario provinciale Confesercenti —. Sia sul piano umano, sia perché conferma quanto diciamo da anni: i venditori abusivi hanno preso ormai il controllo dell’arenile, lo considerano un loro spazio. Ed ormai vi si sono insediati. Il fenomeno andava combattuto subito, cosa che non è stata fatta. Nel tempo le situazioni si stabilizzano, si creano reti di relazioni, meccanismi, fortissimi interessi commerciali che rendono sempre più difficile combatterlo. Ma è illegalità, non si può tollerare, bisogna intervenire con fatti concreti. Non solo a parole".
Mario Gradara
http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/