Originariamente Scritto da
Malik
E i consumi scendono fino al 9%
Frutta e verdura costano troppo e i consumi scendono. Nei primi sei mesi le vendite della frutta, rispetto al 2005, segnano una frenata del 4,5%, quelle degli ortaggi del 9,3% secondo l'Ufficio studi della Cia-Confederazione italiana agricoltori. Nello stesso periodo i rincari sono oscillati dal 3,5% al 5%, quindi ben oltre il tasso di inflazione, di poco superiore al 2%, ma su base annua.
Insomma, frutta e verdura continuano a essere prodotti venduti a peso d'oro e i consumatori cercano di rivolgersi ad altro. Certo, la Cia mette in evidenza anche che una lievissima ripresa dei consumi si è vista a luglio. Ma si tratta probabilmente di un picco dovuto alle alte temperature di quelle settimane.
In quel mese le vendite della frutta sono cresciute dello 0,8% rispetto a giugno, quelle della verdura dell'1%: nel settore verdura vengono conteggiati anche gli acquisti dei cocomeri, super richiesti nei mesi estivi.
"Purtroppo allo stato attuale" avverte il presidente della Cia, Giuseppe Politi "i prezzi di vendita di frutta e ortaggi sono ancora troppo alti, mentre alla produzione continuano a essere eccessivamente bassi". E i prezzi alla produzione restano bassi, ribadisce la Cia, nonostante le aziende agricole debbano fare i conti con alti costi produttivi (soprattutto quelli relativi ai carburanti che negli ultimi mesi sono cresciuti a livelli record) e previdenziali.
Quindi, conclude Politi, "resta un problema nell'andamento dell'organizzazione della filiera. Bisogna cioè consentire un contenimento dei prezzi capace allo stesso tempo di favorire i consumi".
L'agricoltura, segnala la Cia, è in piena recessioone. Gli addetti ai lavori chiedono quindi di poter contare su reali certezze per avere condizioni migliori per poter esprimere le grandi potenzialità e risorse del settore. "Serve" ha detto ancora Politi "una politica di svolta che apra scenari nuovi. Gli agricoltori, i cui redditi hanno subito un drastico taglio, devono poter operare con la dovuta efficacia e con strumenti validi e innovativi”.
E i consumi scendono fino al 9%
Frutta e verdura costano troppo e i consumi scendono. Nei primi sei mesi le vendite della frutta, rispetto al 2005, segnano una frenata del 4,5%, quelle degli ortaggi del 9,3% secondo l'Ufficio studi della Cia-Confederazione italiana agricoltori. Nello stesso periodo i rincari sono oscillati dal 3,5% al 5%, quindi ben oltre il tasso di inflazione, di poco superiore al 2%, ma su base annua.
Insomma, frutta e verdura continuano a essere prodotti venduti a peso d'oro e i consumatori cercano di rivolgersi ad altro. Certo, la Cia mette in evidenza anche che una lievissima ripresa dei consumi si è vista a luglio. Ma si tratta probabilmente di un picco dovuto alle alte temperature di quelle settimane.
In quel mese le vendite della frutta sono cresciute dello 0,8% rispetto a giugno, quelle della verdura dell'1%: nel settore verdura vengono conteggiati anche gli acquisti dei cocomeri, super richiesti nei mesi estivi.
"Purtroppo allo stato attuale" avverte il presidente della Cia, Giuseppe Politi "i prezzi di vendita di frutta e ortaggi sono ancora troppo alti, mentre alla produzione continuano a essere eccessivamente bassi". E i prezzi alla produzione restano bassi, ribadisce la Cia, nonostante le aziende agricole debbano fare i conti con alti costi produttivi (soprattutto quelli relativi ai carburanti che negli ultimi mesi sono cresciuti a livelli record) e previdenziali.
Quindi, conclude Politi, "resta un problema nell'andamento dell'organizzazione della filiera. Bisogna cioè consentire un contenimento dei prezzi capace allo stesso tempo di favorire i consumi".
L'agricoltura, segnala la Cia, è in piena recessioone. Gli addetti ai lavori chiedono quindi di poter contare su reali certezze per avere condizioni migliori per poter esprimere le grandi potenzialità e risorse del settore. "Serve" ha detto ancora Politi "una politica di svolta che apra scenari nuovi. Gli agricoltori, i cui redditi hanno subito un drastico taglio, devono poter operare con la dovuta efficacia e con strumenti validi e innovativi”.
www.tgfin.it