LA SIRIA ACCUSA L’AMMINISTRAZIONE AM
ERICANA: “VOLETE FARE DEL LIBANO UN PROTETTORATO ISRAELIANO”
di Dagoberto Bellucci -
Il quotidiano siriano “Techrine” ha accusato esplicitamente l’amministrazione americana di voler fare del Libano una sorta di “protettorato israeliano”.
Secondo le informazioni riportate in un editoriale del quotidiano di Damasco “l’amministrazione americana di George W. Bush considera la guerra israeliana lanciata contro il Libano come una guerra americana e vorrebbe fare del Libano un protettorato israeliano” sottolineando inoltre che “e’ davvero triste che vi siano partiti libanesi che sostengono queste tendenze israelo-americane appellandosi ad alcune questioni delicate come la richiesta di disarmare Hezb’Allah o l’invio di una forza internazionale alle frontiere tra Siria e Libano.”
Il quotidiano siriano “Techrine” ha giudicato come assolutamente contrario agli interessi nazionali e a quelli regionali il dispiegamento di una forza d’interposizione internazionale giudicando prematura l’iniziativa all’indomani di un conflitto devastante per il Libano che ha rimesso in discussione i delicati equilibri nel Vicino Oriente.
Il presidente della Repubblica siriana, Bashar el Assad, era nuovamente intervenuto sui numerosi problemi post-bellici mercoledi’ 23 agosto durante un intervista rilasciata alla televisione del Dubai.
Assad aveva esplicitamente accusato la maggioranza anti-siriana dei libanesi d’essere un “prodotto israeliano”. Assad non aveva lesinato critiche al blocco dei deputati maroniti del 14 Marzo, ai partiti legati a quelli che ha definito “interessi imperialistici” nella regione e a tutte le forze che lavorano per “destabilizzare il Libano”.
“Vorrei chiarire un punto - aveva dichiarato Assad - Quando ho parlato di “clan d’Israele” non intendevo riferirmi alla totalita’ dei membri di questo gruppo. Intendevo coloro che lavorano attivamente per gli interessi sionisti” e rimarcando che , la canea massmediatica scatenata da questi ambienti dopo il suo discorso dello scorso 15 agosto, “e’ un evidente segnale” che il blocco delle forze politiche del 14 Marzo stiano “lavorando per una sedizione interna al Libano”.
Il capo di Stato siriano ha inoltre voluto ricordare che , malgrado dei recenti contatti diplomatici tra alcuni responsabili siriani e il capo del Governo libanese, “non potranno esserci buone relazioni finche’ non verra’ conclusa l’inchiesta Brammertz” sull’assassinio dell’ex primo ministro Rafiq Hariri.
Una volta ancora dunque Damasco fa sentire la sua voce in questo contesto regionale nel quale le forze atlantico-sioniste sembrano interessate a pigiare sull’acceleratore dello “scontro delle civilta’