Ronde di immigrati contro i clandestini
A Padova iniziativa per la sicurezza. Il governo vuole cambiare la Bossi-Fini, altolà della sinistra radicale
Sono vere e proprie ronde ideate e realizzate da gruppi di nigeriani e di magrebini. Sono decisi a contrastare i connazionali che hanno trasformato via Anelli a Padova in una sorta di supermercato della droga e, inevitabile conseguenza, del crimine. «Lo fanno per proteggere le proprie famiglie - dice Paolo Manfrin, presidente del comitato Stanga 6 - perché non vogliono vivere in una situazione di perenne coprifuoco». Sul fronte politico il governo ha ribadito l'intenzione di modificare la Bossi-Fini inasprendo le pene per il traffico dei clandestini. Ma dalla sinistra radicale arriva l'altolà.
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Questa volta non c'è di mezzo Borghezio o qualche gruppo di leghisti ma gli stessi immigrati onesti che sono stanchi di una situazione troppo a lungo sottovalutata.
Tempo fa ho sentito voci scandalizzate quando privati cittadini si sono organizzati in ronde per la sicurezza loro e delle loro famiglie.
Ora accade lo stesso da parte di imigrati e con il controllo di un comune amministrato dal CSX e quindi, il silenzio che domina questa iniziativa non mi stupisce, ma almeno dimostra che, in casi estremi, le ronde sono necessarie con buona pace di chi sparlava di squadracce e nuovi sceriffi.