L'amicizia di Tanzi con De Mita (confermata da De Mita stesso su "La Stampa" del 1/24/2002) si riferisce probabilmente a tutta la vita, visto che se ne hanno tracce ufficiali negli anni 80 ed oggi i figli sono soci in una agenzia calcistica legata a Capitalia.

Tanzi ottenne 10 miliardi di finanziamenti con la legge 219 per la ricostruzione post terremoto dell'Irpinia. Il terremoto si verifico' alla fine dell'80, Tanzi (da Parma) impianto' proprio a Nusco, paese natale di De Mita, lo stabilimento Dietalat, che impiega oggi 80 persone e divenne operativo solo nell'86.

Tanzi si schiero', nella campagna elettorale del '96, per Prodi, ed e' piu' tardi divenuto anche socio di Nomisma, l'Istituto di ricerca vicino al Presidente della Commissione europea.

Un ministro ulivista cui fa riferimento l'articolo e' Paolo De Castro, ministro per le politiche agricole del governo D'Alema dal 1998 e da anni consulente di Prodi.
Dichiarazione di De Castro a "Il Tempo" dell'8 gennaio '04: "«Si' Tanzi era un nostro amico, cresciuto nel nostro ambiente. Ma, come tutti i grandi imprenditori, aveva rapporti con tutti. Ma proprio con tutti i politici».

Lo stesso De Castro racconta poi che Tanzi era compagno di scuola di Lunardi e finanzio' la campagna elettorale di Berlusconi con quattro assegni da 100 milioni di lire l'uno.

Un altro che era in buoni rapporti con Tanzi era lo stesso Massimo D'Alema, che chiese aiuto a Tanzi per salvare l'Unita'.

Il governo dell'Ulivo di cui De Castro era ministro e D'Alema presidente del Consiglio diede a Tanzi ben 68 miliardi di lire (sei volte il finanziamento dato agli altri) con il decreto 173/98, ma - per stessa ammissione di De Castro, che nell'intervista sopra citata parla di errore - il decreto era finalizzato all'aiuto delle piccole e medie imprese, non le grandi, come quella di Tanzi.

Rispondendo al dubbio che si possa imputare al centrosinistra una distrazione voluta nel caso Parmalat (un gruppo che pero' appariva solido anche alla Banca d'America), mentre invece le imprese di Berlusconi erano all'epoca bersagliate di ispezioni, occorre ricordare che in quei casi vi erano sospetti di corruzione poi confermati da sentenze di condanna per suoi collaboratori, e le ispezioni erano giudiziarie, non ministeriali, quindi indipendenti dal potere politico. Per il resto non possiamo oggi fare ipotesi.

Un momento in cui forse si sarebbe potuto - senza fare manovre ingiustificate - approfondire la situazione finanziaria di Parmalat, fu quando - sotto il governo Andreotti, e ministro del Tesoro Guido Carli, ex governatore della Banca d'Italia - vi fu un aumento di capitale della societa', alcuni dicono per i buoni uffici di Cirino Pomicino. Sembra che Tanzi, da democristiano, frequentasse sia Andreotti che Pomicino.

Mi pare comunque che il titolo (Tanzi, molti amici fra i politici a destra e a sinistra) ed i contenuti dell'articolo di Rico Guillermo corrispondano ai rapporti di amicizia di Tanzi con i vari politici di ambo gli schieramenti, oltre che con alcuni DC.

Ciascuno poi e' libero di trarre le proprie conclusioni politiche, in attesa che l'inchiesta delle varie procure riveli tutti i retroscena con una rilevanza giudiziaria.

Il resto lo sapete,ma lo RIbadisco
Il ministro delle Politiche agricole Alemanno prendeva soldi(tutto ancora da provare)dal colosso Parmalat Il Parlamento ha autorizzato l’inchiesta sul ministro Gianni Alemanno, uomo di punta del governo Berlusconi, leader di minoranza all’interno del partito di Gianfranco Fini e ora anche possibile candidato a sindaco di Roma per la destra.
Il Tribunale dei ministri ha chiesto infatti alla giunta per le autorizzazioni della Camera di poter procedere nei confronti di Alemanno accusato di aver ricevuto dalla Parmalat di Callisto Tanzi "illeciti contributi in denaro pari ad euro 85.000 da destinare ad An, tramite contribuzioni alla rivista Area". La rivista “Area” è espressione della “destra sociale”, la corrente capitanata dallo stesso Alemanno.