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  1. #1
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    Predefinito Deficit italiano, l'Eu lancia l'allarme!

    http://www.lapadania.com/PadaniaOnLi...Desc=65008,1,1

    Dopo soli tre mesi l'unione europea ha già bocciato la politica economica di Prodi. L'Eu ha paura che il nuovo governo abbandoni la linea dura del risparmio e dell'abbattimento del debito pubblico per tornare alla finanza allegra degli anni 80.

  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da Naitmer
    http://www.lapadania.com/PadaniaOnLi...Desc=65008,1,1

    Dopo soli tre mesi l'unione europea ha già bocciato la politica economica di Prodi. L'Eu ha paura che il nuovo governo abbandoni la linea dura del risparmio e dell'abbattimento del debito pubblico per tornare alla finanza allegra degli anni 80.
    Cioe' che continui la politica di Tremonti che ci ha fatto sfiorare il limite del 3% ?

    Quattro numeri , quattro :

    Debito pubblico :

    1996 123,1%
    2001 110,9%
    2005 106,4%
    2006 107,7% - previsione
    Il problema non è Berlusconi , il problema sono gli italiani!

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  3. #3
    a.k.a. tolomeo
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    L'intervista:
    le cause della ripresa «Tutto merito degli italiani. E di Berlusconi»
    Parla l'ex ministro dell'Economia e vicepresidente di FI, Giulio Tremonti

    Non lo dice, ma pensa che l'Italia dovrebbe dire grazie al governo di Silvio Berlusconi. Se una ripresa si comincia a vedere, il merito, a sentir lui, è del centrodestra. Non solo. Da ex ministro dell'Economia e vicepresidente di FI, Giulio Tremonti rivendica la vittoria sul «vecchio regime» bancario. Gronda delusione nei confronti di Romano Prodi. E bolla le reazioni del presidente del Consiglio alle bacchettate della Commissione europea come «infantili, causate da difficoltà e incapacità. I numeri sono numeri». Non crede al «fattore c...», la fortuna ormai proverbiale del premier: «Altrimenti nel 1998 non lo avrebbero mandato a casa». Boccia come roba «da strateghi di Palazzo» la legge sul conflitto di interessi. E profetizza all'Unione un 2007 durissimo.
    Rispetto al 2005 il fabbisogno pubblico è migliorato di 22 miliardi di euro. E annunciandolo, il Tesoro fa capire che forse è anche merito della sua Finanziaria. Sorpreso, Tremonti?
    «Quando cala la nebbia, il paesaggio diventa più nitido. Cominciano a emergere le cose positive. Si può fare un bilancio. L'Italia ha il terzo debito pubblico del mondo, ma non ha la terza economia del mondo. Le assicuro che gestirlo in una fase di recessione è esperienza che ti prova duramente. Il governo Berlusconi l'ha gestito senza crisi gravi, né sociali né finanziarie. Anzi, assorbendo crisi industriali o finanziarie o bancarie che venivano dagli anni Novanta: dall'auto alla Parmalat. Non solo è stato gestito l'esistente ma è stato riformato: lavoro e infrastrutture, pensioni, legge fallimentare, legge sul risparmio».
    Be', il suo scontro con l'allora governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio, si avvicinò molto a un conflitto istituzionale.
    «Per fortuna che non comincia subito con il conflitto di interessi».
    C'è tempo.
    «Ma la ragione del contrasto con Fazio non era personale: era reale. Era sul ruolo del sistema bancario nell'economia. Era un sistema bloccato, perché si pretendeva di governarlo con stregoneria dispotica. Quanto sta iniziando adesso — concentrazioni al servizio dell'economia nazionale — non ha causa formale in atti di liberalizzazione regolamentare, ma causa rivoluzionaria nell'impegno contro il vecchio regime. Francamente lo rifarei. Ma non pensavo che fossero così forti. Appena nel 2004-2005 la formula più diffusa fra tutti era «fare sistema, fare squadra ».
    Con Fazio. Comunque, a suo modo, Fazio è un uomo, non un ominicchio, non un quacquaraquà ».
    Lei e il centrodestra ora vi mangerete le mani.
    «Perché dovremmo?».
    Perché l'elettorato non vi ha considerato abbastanza credibili e vi ha bocciato nelle urne.
    «Primo: perdere le elezioni per 24 mila voti non è propriamente perderle. Secondo. Nella mia etica politica, è fondamentale non vincere le elezioni in una tornata, e vinceremo le prossime, ma governare nell'interesse del Paese. Il governo Berlusconi ha garantito la tenuta del sistema economico e sociale in tempi di recessione. E con quattro choc. Primo. Il passaggio dalla lira all'euro, positivo in assoluto, ma con un'industria passata dalla svalutazione a una supervalutazione del cambio».
    Fa l'apologia dell'Italia delle svalutazioni?
    «No, il cambiamento era necessario, ma è stato traumatico. Secondo. Le famiglie italiane hanno basato parte del loro tenore di vita contando sugli alti tassi di interesse che venivano dai Bot. Terzo. Il cambio fra lira ed euro non è stato neutrale. Ha spostato quote di ricchezza, come nel resto d'Europa. Quarto. C'è stato l'impatto improvviso e asimmetrico della concorrenza asiatica. La società e l'economia italiane hanno reagito. Ora emergono i primi effetti di ripresa».
    Sta dicendo che il merito è del governo Berlusconi?
    «I governi non fanno l'economia: l'economia in Italia la fanno gli italiani. L'azione di governo è addizionale e dà effetti successivi. Quanto accade nel 2006 dipende dal 2005 e dal 2004...».
    Sia sincero: non se l'aspettava neppure lei una diminuzione del fabbisogno pubblico.
    «Invece me l'aspettavo. La verità è che la finanza pubblica dipende dall'andamento dell'economia. Se l'economia rallenta, la finanza pubblica va in crisi. È successo in tutta Europa. Se l'economia riprende, si ha un effetto inverso. È quando l'economia va bene che si può e si deve fare una finanza di riforme».
    Secondo lei, Prodi non ha qualche ragione a lamentarsi per la severità dell'Ue contro il suo governo, rispetto a quello di Berlusconi?
    «Una reazione infantile. Una reazione causata da difficoltà e incapacità. L'Europa non segue meccanismi discrezionali, i numeri sono numeri. E ne viene monitorata l'evidenza da istituzioni nazionali e internazionali. Non c'è manipolazione. Mai nessun premier europeo ha contestato nello specifico l'analisi fatta dall'Europa sul suo bilancio».
    Gli scontri fra il governo Berlusconi e Bruxelles per lei non fanno testo?
    «Berlusconi ha contestato per primo la stupidità di un patto che poi anche Prodi ha definito "stupido". E ha contribuito a cambiarlo. Non ha mai contestato i conteggi fatti in Europa sul bilancio italiano. Nel 2005 la Finanziaria per il 2006 è stata seguita articolo per articolo, numero per numero dalla Commissione. È stato un processo molto duro. Forse ricorda tutte le contestazioni sulle fasi progressive e aggiuntive di formazione della Finanziaria. Faccio notare che il giudizio finale sul budget di un Paese non lo fa la Commissione, ma un organo collegiale composto dai ministri di tutti i Paesi membri. Serietà e trasparenza sono garantite».
    L'opposizione vi accusò di fare una Finanziaria a tappe.
    «Appunto. Un argomento suicida. La Finanziaria è stata resa rigorosa proprio per centrare l'obiettivo comunitario ed evitare la procedura di sanzioni europee.
    La procedura europea serve anche per stroncare le tendenze al deficit pubblico in fase elettorale».
    Affiora una malcelata soddisfazione per le critiche della Commissione Ue a Prodi.
    «Prodi aveva basato la campagna elettorale sullo sfascio e sulle conseguenti sanzioni europee. La Finanziaria 2006 lo ha mandato in fuorigioco».
    Secondo lei, il ministro Padoa-Schioppa potrà tenere su una Finanziaria da 30 miliardi di euro?
    «In autunno ci saranno forti difficoltà nella scrittura e nella votazione della Finanziaria. E difficoltà maggiori verranno nel 2007».
    L'Europa potrebbe dare una mano, come fece con voi, no?
    «Con Berlusconi l'Europa ha fatto il suo dovere formulando indicazioni di rigore. Ha incontrato capacità e forza politica di un governo in grado di mantenere l'impegno. Le minori spese e le maggiori entrate del 2006 lo dimostrano. Nel caso del governo Prodi vedo devastante e paralizzante la dissociazione fra impegni assunti con l'Europa e impegni assunti con gli elettori. Jekyll e Hyde».
    Al «fattore C», alla proverbiale fortuna di Romano Prodi lei non crede?
    «No. Se fosse strutturale, nel 1998 non lo avrebbero mandato a casa».
    Una legge sul conflitto di interessi non soddisferebbe parte delle aspettative di chi ha votato Unione?
    «Lo possono pensare solo i sofisti e gli strateghi di Palazzo. Se fossi il governo, lavorerei a cose più serie: per esempio, al pieno di benzina o al riscaldamento. Queste sono le vere emergenze».

    Massimo Franco
    02 settembre 2006
    .

    A fool and his money can throw one hell of a party.

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da tolomeo
    L'intervista:
    le cause della ripresa «Tutto merito degli italiani. E di Berlusconi»
    Parla l'ex ministro dell'Economia e vicepresidente di FI, Giulio Tremonti

    Non lo dice, ma pensa che l'Italia dovrebbe dire grazie al governo di Silvio Berlusconi.
    .................................................. ......................
    Ma bravo Treconti : con le entrate a questo ritmo ( perche' e' grazie al surplus di entrate che il deficit si e' ridotto ) la pressione fiscale 2006 sara' del 41,9%.

    Dopo avere sbeffeggiato Visco per cinque anni lo battera' ( P.F. 2001 41,3% ) dimostrando che in Italia i conti si risanano solo con le tasse.

    Allora le ha messe anche lui le "mani nelle tasche degli italiani" oppure questi soldi in piu' nascono dal nulla?

    Non ci poteva essere uscita di scena più comica : ma e' vero tutte le commedie finiscono con una farsa!

    A meno che Treconti voglia prendersi il merito del surplus di entrate e del risanamento e incolpare Visco dell'ignobile livello della pressione fiscale : dai banana ci si puo aspettare questo ed altro.


    http://www.politicaonline.net/forum/...d.php?t=282182
    Il problema non è Berlusconi , il problema sono gli italiani!

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  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da tolomeo
    L'intervista:
    le cause della ripresa «Tutto merito degli italiani. E di Berlusconi»
    Parla l'ex ministro dell'Economia e vicepresidente di FI, Giulio Tremonti
    02 settembre 2006

    Che è merito anche mio (Trecconti) non lo dice, ma quanto è timido Treconti.

  6. #6
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    Il fatto è che la notizia è comunque vera, come vere sono le parole di Almunia, indipendentemente dalla fonte e dal patetico tentativo di metterla in ombra screditando quest'ultima.

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da medsim
    Il fatto è che la notizia è comunque vera, come vere sono le parole di Almunia, indipendentemente dalla fonte e dal patetico tentativo di metterla in ombra screditando quest'ultima.
    La notizia è vera, ma il link postato rimanda ad un articolo che non riporta letteralmente le preoccupazioni della commissione ma ci ricama in perfetto stile Padania.
    Quindi le critiche sulla fonte mi sembrano più che fonsate.

    Questo non significa minimamente sminuire le preoccupazioni della commissione Europea, più che legittime viste certe dichiarazioni di pezzi importanti della maggioranza che dicono "Niente tagli a pensioni e sanità e spese sociali".
    Il Governo, nelle sue voci autorevoli (Prodi, Padoa Schioppa, Bersani, Rutelli, Visco etc) è infatti rimasto fermo sul DPEF solo con lievi aggiustamenti in funzione dei dati più recenti (Entrate fiscali)

    Le vere critiche infatti andrebbero rivolte a quelle parti della maggioranza che lanciano oggi proclami elettorali quasi fossimo in campagna elettorale dimenticando che :

    1) Pensioni e sanità e spese sociali nel DPEF fanno una spesa di circa 354 Miliardi di Euro ( su 660 circa).
    2) Gli stipendi degli statali, alta voce non tagliabile e pari a 160 Miliardi sommati alle precedenti voci portano a circa 517 Miliardi.
    3) Gli interessi sul debito non solo non possono essere tagliati ma aumenteranno per effetto delle decisioni al rialzo della BCE e raggiungeranno i 67 Miliardi.

    Si è cosi giunti a 584 Miliardi circa su 660 (92 % %).
    Per scendere sotto il 3 % Deficit/PIL occorre trovare circa 10 Milardi. Per tagliare di 5 punti il cuneo altrettanti (Totale 20)

    Per recuperarli tagliando le parti della spesa non precedentemente citate (76 Milardi circa) bisognerebbe tagliarle del 25 %

    Ma non si può perchè in quelle "Restanti" ci sono anche gli investimenti (Necessari per la ripresa) per circa 67 Miliardi. E come totale siamo a 651 Miliardi

    Quindi secondo il partito del "No ai tagli", occorrerebbe recuperare 20 Milardi agendo su voci di spesa il cui totale è previsto essere di 9 Miliardi.


    Quindi come vedi la critica è possibile. Basta farla bene ed obiettivamente e lasciar stare lo stile Padania.

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da Naitmer
    Dopo soli tre mesi l'unione europea ha già bocciato la politica economica di Prodi. L'Eu ha paura che il nuovo governo abbandoni la linea dura del risparmio e dell'abbattimento del debito pubblico per tornare alla finanza allegra degli anni 80.
    Ma l'UE non era il covo di demoni euroburocrati banchieri nato al solo fine di tramare notte e giorno per schiaffarlo in quel posto all'Italia?
    Come mai ora che critica il governo di sinistra non hai niente da ridire?

  9. #9
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    Parla l'ex ministro dell'Economia e vicepresidente di FI, Giulio Tremonti

    Il passaggio dalla lira all'euro, positivo in assoluto,

    Secondo lei, Prodi non ha qualche ragione a lamentarsi per la severità dell'Ue contro il suo governo, rispetto a quello di Berlusconi?
    «Una reazione infantile. Una reazione causata da difficoltà e incapacità. L'Europa non segue meccanismi discrezionali, i numeri sono numeri. E ne viene monitorata l'evidenza da istituzioni nazionali e internazionali. Non c'è manipolazionene

    «Con Berlusconi l'Europa ha fatto il suo dovere formulando indicazioni di rigore.
    Ma tu pensa che uomo onesto è il nostro Giulio: quando al governo ci sono i suoi amici l'Europa è un "costosisssimo mostro burocratico" che "c'impone" di fare questo e quello, ci mette i bastoni fra le ruote e ci ha rovinati con "l'euro di Prodi" e il cambio inventato da Prodi che il popolo invece avrebbe voluto a 1.500 lire... quando invece al potere ci sono i suoi nemici il passaggio da lira ad euro è "positivo in assoluto", "l'Europa non segue meccanismi discrezionali", "non c'è manipolazione" e l'Europa "ha fatto il suo dovere"...
    Che brutta cosa avere la faccia come il culo (o peggio)

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da -ART-
    Ma tu pensa che uomo onesto è il nostro Giulio: quando al governo ci sono i suoi amici l'Europa è un "costosisssimo mostro burocratico" che "c'impone" di fare questo e quello, ci mette i bastoni fra le ruote e ci ha rovinati con "l'euro di Prodi" e il cambio inventato da Prodi che il popolo invece avrebbe voluto a 1.500 lire... quando invece al potere ci sono i suoi nemici il passaggio da lira ad euro è "positivo in assoluto", "l'Europa non segue meccanismi discrezionali", "non c'è manipolazione" e l'Europa "ha fatto il suo dovere"...
    Che brutta cosa avere la faccia come il culo (o peggio)
    Per avere un'idea dell'onesta' intellettuale del soggetto basti pensare che in una trasmissione preelettorale a Telelombardia ha avuto l'ardire di affermare :

    cito a memoria :

    'dovete votare per noi voi pensionati che non arrivate a fine mese : prima di prodi i vostri BOTS vi rendevano l'8% contro il 2% attuale .....'
    Il problema non è Berlusconi , il problema sono gli italiani!

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