A. Adige: chi vuole togliere la toponomastica italiana?/In crisi una pacifica convivenza che è stata costruita faticosamente
Bilinguismo: quella risorsa da tutelare

BOLZANO - La sezione Pri "Ugo La Malfa", che raccoglie tutti gli iscritti dell'Alto Adige, stigmatizza qualsiasi tentativo di cancellazione della toponomastica italiana in Alto Adige, sia esso palese, oppure occulto e strisciante.



Il bilinguismo nella toponomastica è previsto in tutti gli statuti di autonomia ma, anche se così non fosse, sarebbe previsto dalle leggi non scritte del buon senso: in una zona mistilungue come la nostra, dove la pacifica convivenza è stata costruita così faticosamente, ogni toponimo bilingue cancellato e sostituito da uno solo tedesco, sarebbe vissuto come un inutile sgarbo, un'offesa voluta solo per creare tensioni etniche, tensioni che potrebbero portare a conseguenze che non vorremmo neppure immaginare (la Bosnia ed il Kossovo sono abbastanza vicini, non dall'altra parte del mondo!). Speriamo quindi che tutto ritorni a marciare sui binari del buon senso Il Pri auspica che vengano presto ufficializzati i toponimi in lingua tedesca (è incredibile che in sessant'anni non si sia ancora provveduto, non sarà anche questa colpa di Tolomei!), mentre si schiererà a fianco di tutti coloro che vorranno conservare la toponomastica bilingue. Tra questi non vi è il presidente trentino Dellai che, con la delicatezza di un elefante in un negozio di porcellane, è intervenuto sulla questione. Forse qualcuno dovrebbe, con altrettanta delicatezza, consigliargli di occuparsi degli affari trentini.

Achille Ragazzoni, Pri Bolzano



tratto dal sito del Partito Repubblicano
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