Saitama, 1 settembre 2006
L'Europa del basket sul tetto del mondo. In Giappone la finale dei Campionati mondiali 2006 sarà Grecia-Spagna, con tanti saluti ai favoritissimi americani e agli argentini campioni olimpici in carica.
Grecia-Usa: 101-95
Oggi si sono disputate le due semifinali. Nella prima, l'ormai decaduto Dream Team Usa ha perso contro la Grecia, ottimamente disposta in campo da coach Yannakis e presa per mano dal playmaker Vasileios Spanoulis. Sei i punti di differenza tra le due squadre alla fine, con il tabellone che segnava 101-95 in favore degli ellenici.
Spagna-Argentina: 75-74
Sì è conclusa invece nel primo pomeriggio la sfida tra Spagna e Argentina. Gara tiratissima, con le due squadre quasi sempre appaiate e divise alla fine da un unico tiro libero, segnato da José Manuel Caldéron a una ventina di secondi dalla fine, per il 75-74.
Domenica la finale
Domenica saranno quindi i campioni europei della Grecia e una Spagna per la prima volta tra le grandi del mondo a giocarsi lo scettro conquistato quattro anni fa, a Indianapolis, dalla Jugoslavia.
La delusione Usa
Nuovo smacco, invece, per gli Stati Uniti, che quest'anno avevano cercato di tornare in vetta lasciando a casa tutte le prime donne, e formando un team che fosse capace di essere squadra nei momenti difficili, senza dover dipendere dagli estri del fenomeno di turno.
La crisi dell'Nba
L'eliminazione di oggi non fa invece che sancire una volta di più la crisi del basket Usa, con una Nba infarcita di giovanotti appena usciti dal liceo, mandati allo sbaraglio sportivo e mediatico senza avere il tempo di maturare tecnicamente nelle palestre dei college. Una lega, quella americana, in cui ormai tra i campioni più noti e rispettati ci sono molti stranieri. Da Nowitzki a Nash, da Ginobili a Gasol: tutti campioni, certo, ma tutta gente che ai tempi di Jordan, Barkley e Stockton si sarebbe discretamente accomodata in panchina.