ho ancora un po' di tempo...
vogliamo parlare di qualcosa?
Ho visto che il mio post su (Contro...) Evola ha scatenato un putiferio...
C'è qualcuno che voglia qualche chiarimento?
ho ancora un po' di tempo...
vogliamo parlare di qualcosa?
Ho visto che il mio post su (Contro...) Evola ha scatenato un putiferio...
C'è qualcuno che voglia qualche chiarimento?
io un chiarimento lo voglio, dato che è l'unica risposta del test che ho sbagliato...Originariamente Scritto da miro renzaglia
quella dei du' tiri de' canna........
Dubito molto che Unamuno avrebbe apprezzato essere definito "di destra". ovviamente, avrrebbe rifiutato anche l'etichetta di sinistra...Un uomo di destra di alta intelligenza e spiritualità, Unamuno, capace di pensare sempre con la propria testa e diffidente verso ogni facile slogan. Uno dei pochi, in quell'epoca di folli contrapposizioni, capace di tenersi fuori dalla follia.
Unamuno era Unamuno, al punto di arrivare ad affermare n un suo splendido paradosso:
"Se domani si fondasse il partito unamunista, io sare il primo degli antiunamisti"...
Personalmente faccio parte di quella fascia di collaboratori di Diorama che ormai considera l'esperienza neofascista, la destra radicale e la dicotomia destra/sinistra incapacitanti. E se proprio dovessi scegliere, attualmente, per contrastare la nostra epoca non sceglierei la destra.
Però ho una naturale simpatia per artisti e poeti. E uno che sceglie Unamuno mi è per forza simpatico.
Mi ricorda molto da vicino quel tale lì che sentenziò: "Voi mi ritroverete solo quando mi avrete tutti rinnegato...". Chi era? Nietzsche, mi sembra...
Ecco, appunto: sottoscrivo...Personalmente faccio parte di quella fascia di collaboratori di Diorama che ormai considera l'esperienza neofascista, la destra radicale e la dicotomia destra/sinistra incapacitanti. E se proprio dovessi scegliere, attualmente, per contrastare la nostra epoca non sceglierei la destra.
A Miro sei dappertutto ormai...
Bienvenidos
Raoul
Una cosa la vorrei chiedere: qual'è il tuo giudizio su Marco Tarchi?Originariamente Scritto da miro renzaglia
Dunque, tieni presente che il test era un gioco...io un chiarimento lo voglio, dato che è l'unica risposta del test che ho sbagliato...
quella dei du' tiri de' canna........
la filosofia (giocante e giocosa) consisteva nel sottolineare un temperamento: il fascista, secondo me, e corsivo con forsa il secondo me, non assume atteggiamenti negativi o di rifiuto aprioristico delle prove che la vita gli presenta (lo stesso dicasi per la domanda sulla "coca cola" o quella sul "cinghiale").
Il fascista affronta la prova.
Da tenere presente che la domanda poneva la possibilità di fare due tiri di canna, non di fumarsi una intera piantagione di canapa o di farsi una pera.
Non sono un collaboratore di diorama, non lo sono mai stato.x c@ascista:
"Una cosa la vorrei chiedere: visto che sei uno dei collaboratori di Diorama, qial'è il tuo giudizio su Marco Tarchi?"
Ho conosciuto marco tarchi molti anni fa, ma non tanto da essermi fatto un'idea su di lui. Apprezzo alcune delle cose che scrive e denunciano notevole intelligenza e preparazione. ma queste sono cose che chiunque può apprezzare di lui...
Eh, no... bello mio... non sono dappertutto... osserva meglio :-)A Miro sei dappertutto ormai...
Bienvenidos
Raoul
Evola, al massimo del suo splendore, è stato un buon (nemmeno ottimo...) divulgatore di seconda mano nicciana (e, aggiungerei: michelstaedteriana...) di quel temperamento umano che permeò l’esperienza fascista. Ma da qui a farne un caposaldo dell’unica rivoluzione concepita e realizzata in Italia, ce ne corre. Come si dice a Roma: “È entrato in casa e c’ha messo er cappello...”, pur storcendo l’aristocraticissimo naso, e fremendo dal monocolo per il popolarissimo odore di frittata di cipolla che trasudava dai muri...
Premesso che non sono esperto di Evola, da quel poco di lui che ho letto (Rivolta contro il mondo moderno), quanto scrivi sopra è la prima intuizione che ne ebbi circa 15 anni fa.
Mi è sembrato che Evola fosse un "divulgatore" un po' di tutta una mentalità tradizionalista imbevuta dell'antropologia dell'epoca. Benché i due autori siano molto diversi, a livello contenustico e di ricerca non ci ho visto la profonda competenza di Guenon, sicuramente più fine spiritualmente e anche come antropologo.
Questo però con la sua scelta fascista c'entra poco. Da quello che so del fascismo, ho sempre pensato che Evola avesse preso una grossa cantonata vedendo nel fascismo lo strumento per ristabilire alcuni aspetti della tradizione. Del fascismo, come del comunismo, ho sempre visto le espressioni di una modernità esasperata, persino sviluppista. Non peteva essere altrimenti nell'epoca delle masse. Forse fascismo e comunismo, teoricamente, si differenziano perché il secondo auspica marxianamente la gestione della "macchina" (del lavoro, dell'industria ecc) da parte degli operai, mentre il fascismo si rimette all'autorità. E in questo Evola vede relativamente giusto. Salvo che poi il comunismo si butta nelle mani dell'autorità burocratica.
Volevo però chiederti:
dalle tue riflessioni su Evola e il fascismo, come ti poni rispetto all'attualizzazione dell'idea fascista. Pensi davvero che, in piena postmodernità, si possa ancora "cambiare il mondo" con la rivoluzione fascista oppure pensi che il fascismo abbia ormai perso il suo scopo e quindi debba fare i conti con istanze nuove?
Che ruolo pensi possa avere, nella postmodernità, la democrazia? Pensi che sia un errore, oppure, come De Benoist (e me, nel mio piccolo ) pensi che la democrazia (partecipata e diretta) sia l'unica vero modo per recuperare il senso della politica davvero vissuta?
Ciao.
Benvenuto camerata!
Ho appena inserito l'articolo Contro Evola su PNC. Scusa il ritardo!