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  1. #31
    Sono ateo! grazie a Dio Bunel
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    I "laicisti", Adriano, fra i quali mi annovero, fanno un gioco sporco, sporco soprattutto in questo periodo perchè aizzano i cristiani contro i mussulmani per potersi "liberare" del fardello cristian-consevatore-moral-etico che la chiesa rappresenta.

    Ma sono argomenti che interessano più i laicisti che i mussulmani.

    Faccio un esempio esplicativo:

    si è parlato, prima e durante le feste, dei canti di natale e dei simboli di natale che alcuni laicisti avrebbero voluto non celebrare o rimuovere dalle aule scolastiche.

    I mussulmani, quelli veri, hanno molto rispetto per i nostri simboli natalizi e c'è una bellissima pagina del Corano (sappi) che parla della natività di Gesù.

    Poi, certo, fra i mussulmani ci sono gli imbecilli ... quelli ringraziando Dio non mancano mai, in nessun consesso.

    Avrei poco rispetto nei confronti dell'Islam nello scrivere che in questi tristi tempi il Paradiso di Allah è pieno di martiri kamikaze e, i mussulmani non si permetterebbero altrettanto poco rispetto nei confronti nostri nel denigrare i simboli e lo spirito della nostra religione.

    Fatte le debite precisazioni, detto questo, sono pronto a parlare di Stato laico e dei simboi che vorrei sul muro dietro la cattreda che non è il crocefisso visto che la scuola pubblica si indentifica con l'Italia e non con la Chiesa o la religione.
    lupocattivo

  2. #32
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    Citazione Originariamente Scritto da lupocattivo Visualizza Messaggio
    I "laicisti", Adriano, fra i quali mi annovero, fanno un gioco sporco, sporco soprattutto in questo periodo perchè aizzano i cristiani contro i mussulmani per potersi "liberare" del fardello cristian-consevatore-moral-etico che la chiesa rappresenta.

    Ma sono argomenti che interessano più i laicisti che i mussulmani.

    Faccio un esempio esplicativo:

    si è parlato, prima e durante le feste, dei canti di natale e dei simboli di natale che alcuni laicisti avrebbero voluto non celebrare o rimuovere dalle aule scolastiche.

    I mussulmani, quelli veri, hanno molto rispetto per i nostri simboli natalizi e c'è una bellissima pagina del Corano (sappi) che parla della natività di Gesù.

    Poi, certo, fra i mussulmani ci sono gli imbecilli ... quelli ringraziando Dio non mancano mai, in nessun consesso.

    Avrei poco rispetto nei confronti dell'Islam nello scrivere che in questi tristi tempi il Paradiso di Allah è pieno di martiri kamikaze e, i mussulmani non si permetterebbero altrettanto poco rispetto nei confronti nostri nel denigrare i simboli e lo spirito della nostra religione.

    Fatte le debite precisazioni, detto questo, sono pronto a parlare di Stato laico e dei simboi che vorrei sul muro dietro la cattreda che non è il crocefisso visto che la scuola pubblica si indentifica con l'Italia e non con la Chiesa o la religione.
    Sei convinto che in pratica si faccia troppo casino per nulla (ripenso anche io ai canti natalizi o al crocifisso)? Ad ogni modo ho la netta impressione che certuni stanno facendo una faticaccia assurda per liberarsi da un fardello morale e etico che in realtà non esiste... col risultato di averne un altro ben più pesante.

  3. #33
    Sono ateo! grazie a Dio Bunel
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    Citazione Originariamente Scritto da Adriano1897 Visualizza Messaggio
    Sei convinto che in pratica si faccia troppo casino per nulla (ripenso anche io ai canti natalizi o al crocifisso)? Ad ogni modo ho la netta impressione che certuni stanno facendo una faticaccia assurda per liberarsi da un fardello morale e etico che in realtà non esiste... col risultato di averne un altro ben più pesante.
    Se non esistesse, o se fossimo indifferenti a questi simboli non ci inkazzeremmo tanto o meglio: se non caricaricassero questi simboli di altri significati, oltre quelli religiosi, non si inkazzerebbero tanto.

    Ma ripeto sono oggetto di discussione più fra i laicisti e quelli che fanno pesare la chiesa come organismo politico che fra i mussulmani e i cristiani.
    lupocattivo

  4. #34
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    Lightbulb Re: 80 - Dedicato a S.E. Mons. Marcel Lefebvre, Vescovo cattolico

    30 GIUGNO 1988 - 30 GIUGNO 2020: vi riporto questo mio scritto dedicato a Mons. Marcel Lefebvre e Mons. Antônio de Castro Mayer - che ho postato anche sul forum "Tradizione Cattolica. Sede Vacante" - per fare maggiore chiarezza sulle loro vere posizioni dottrinarie ed onorarne la memoria in occasione del 32esimo anniversario delle Consacrazioni Episcopali compiute quel giorno dai due grandi vescovi cattolici...
    Il 29 GIUGNO 2020 - SOLENNITA' DEI SANTI APOSTOLI PIETRO E PAOLO - DON FLORIANO ABRAHAMOWICZ ha festeggiato i suoi 28 anni di sacerdozio (29 giugno 1992 - 29 giugno 2020: TU ES SACERDOS IN AETERNUM!!!) ed il successivo 30 GIUGNO 2020 è stato il 32esimo anniversario delle Consacrazioni Episcopali compiute il 30 GIUGNO 1988 da Mons. Marcel François Lefebvre (Tourcoing, 29 novembre 1905 – Martigny, 25 marzo 1991, R.I.P.) e Mons. Antônio de Castro Mayer (Campinas, 29 novembre 1904 – Campos, 25 aprile 1991, R.I.P.)....
    MONSIGNOR MARCEL LEFEBVRE E MONSIGNOR ANTONIO DE CASTRO MAYER HANNO FATTO BENE A COMPIERE LE CONSACRAZIONI EPISCOPALI AD ECÔNE IL 30 GIUGNO 1988: MA AVREBBERO DOVUTO GIUSTIFICARLE + ESPLICITAMENTE CON UNA CONSTATAZIONE/DICHIARAZIONE PUBBLICA DI SEDE VACANTE…
    Mons. De Castro Mayer in realtà fu tra i pochissimi vescovi, insieme a Mons. Lefebvre, che si oppose con forza al conciliabolo e dichiarò pure la Sede Vacante a titolo personale proprio in quella occasione, ma purtroppo gli altri per ragioni di pseudo-prudenza non lo seguirono…
    Mons. Antônio de Castro Mayer – braccio destro di Mons. Marcel Lefebvre - era sedevacantista ed infatti ad Ecône il Vescovo brasiliano il 25 giugno 1988, pochi giorni prima delle consacrazioni episcopali del 30 giugno 1988, dichiarò [alludendo a Wojtyla ed all’incontro interreligioso di Assisi del 27 ottobre 1986]:



    «Il mondo può dire: questa consacrazione è fatta senza il Capo visibile della Chiesa. Ma dov’è il Capo visibile della Chiesa? Possiamo accettare come Capo visibile della Chiesa un Vescovo che mette sullo stesso piano le divinità pagane e la divinità di Nostro Signore Gesù Cristo? Non è possibile».


    Mons. Marcel François Lefebvre (Tourcoing, 29 novembre 1905 – Martigny, 25 marzo 1991) e soprattutto Mons. Antônio de Castro Mayer (Campinas, 29 novembre 1904 – Campos, 25 aprile 1991) riconobbero chiaramente e lucidamente – quasi come i “sedevacantisti” espliciti, coi quali comunque collaborarono, soprattutto il vescovo brasiliano, però quelli furono gli unici a trarne le dovute conseguenze fino in fondo, con maggiore coerenza rispetto a loro due - già decenni fa che vi erano "ANTICRISTI IN VATICANO" e che la “chiesa ufficiale” del CV2 è in realtà una pseudo-chiesa contraffatta espressione del modernismo (“sintesi di tutte le eresie” secondo la definizione di San Pio X) ed al servizio delle logge massoniche, ergo NON è la Santa Romana Chiesa.
    I fatti parlano chiaro: entrambi si opposero al “Concilio Vaticano II” ed alle sue “riforme” e morirono rifiutando di “riconciliarsi” con la “Roma” modernista e la fasulla “autorità papale” dell’epoca: eroi della resistenza anzi Resilienza Cattolica integrale…
    A tal proposito, leggersi l'abbondante documentazione che ho raccolto a seguire, da me commentata in dettaglio, a partire da un articolo significativo di Araì Daniele (San Paolo 13 maggio 1934 - Aljustrel, Fatima 25 novembre 2017, R.I.P., testimone diretto in quanto amico e collaboratore di Mons. Marcel Lefebvre e soprattutto di Mons. Antônio de Castro Mayer) e da un'intervista altrettanto illuminante di circa un decennio fattagli da Don Floriano Abrahamowicz:




    https://www.agerecontra.it/2017/06/d...zia-di-fatima/
    «DUE TESTIMONI EPISCOPALI DELLA PROFEZIA DI FATIMA
    L’EDITORIALE DEL VENERDI di Arai Daniele
    (...) Giova sempre rammentare i testi redatti da Mgr de Castro Mayer e da Mgr Lefebvre.

    Alla lettura di questi documenti si deve costatare che non solo i sacerdoti di Mgr Castro Mayer ma anche i sacerdoti e i vescovi di Mgr Lefebvre non hanno preso in considerazione e affrontato quando oramai non era più possibile temporeggiare, la questione dell’autorità nella Chiesa.
    Negli anni settanta e ottanta la domanda fu posta dai due grandi vescovi: possono essere questi papi legittimi successori di San Pietro? Può la chiesa conciliare essere la chiesa cattolica?
    Gli avvenimenti purtroppo confermavano la risposta negativa. Questi ‘papi conciliari’ non possono essere considerati cattolici come non lo può essere il Vaticano 2. L’invito ripetuto e pressante di Mgr Lefebvre di spiegare questa drammatica realtà non solo non è stato ascoltato ma si è fatto il contrario, vietando di considerare che tale chiesa conciliare e i loro papi non siano cattolici e perciò illegittimi.
    Senza affrontare il problema dell’autorità nella Chiesa “anche i nostri tradizionalisti perderanno la fede”, disse Mgr Lefebvre nel 1987. E senza riprendere il filo della questione che il preclaro Fondatore, Mgr Marcel Lefebvre, lasciò sugli «anticristi a Roma», o degli «antipapi» secondo Monsignor Antonio de Castro Mayer, dove possono arrivare sennò alla complicità con questi falsi cristi?
    Comunque, come possono fare a meno della grande opportunità di testimoniare la loro fede almeno seguendo la pubblica testimonianza, allora iniziata, nei documento dei due vescovi?
    (...) Il Vescovo Antonio de Castro Mayer già allora diceva apertamente, come l’ha fatto pubblicamente durante le consacrazioni episcopali di Ecône, testimoniato da molti e dallo stesso cupo P. Schmidberger, che siamo senza papa e in Vaticano c’è un antipapa.
    Parole scritte da Mgr Lefebvre ai futuri vescovi in altra forma: in Vaticano ci sono degli anticristi.
    Sono parole che venivano come inevitabili conclusioni dei documenti sopra.
    Il fatto è che questi testi rimarranno per sempre nella storia della Chiesa dei nostri tempi tenebrosi, più che le tante prediche, omelie e scritti ormai nascosti o dimenticati.
    Testimonianze legate alla Profezia di Fatima?
    Parole di Maria Santissima a Lucia: “nel tempo, una sola Fede, un solo Battesimo, una sola Chiesa, Santa, Cattolica, Apostolica …” nell’occasione in cui autorizzò Lucia a scrivere la visione del Segreto da pubblicare nel 1960, che allora sarebbe più chiaro. Ecco la confessione cattolica anti ecumenista che i sue Vescovi confessarono pubblicamente a lungo di fronte alla Roma occupata da anticristi.
    Dove era ed è il Vicario di Cristo? Eliminato insieme a tutto il suo seguito fedele, come visto nel Terzo Segreto. Allora, quello che si presentò per sostituirlo, portando un Vangelo massonico, poteva essere solo uno di quei «falsi cristi» profetizzati da Gesù. Era, quindi reale quanto i due vescovi testimoniarono poi: siamo senza papa e in Vaticano c’è un antipapa. O scritte da Mgr Lefebvre in altra forma: in Vaticano ci sono degli anticristi.
    I due vescovi lo sapevano anche senza conoscere il Segreto, pubblicato solo nel 2000 quando erano già deceduti.
    Parole inevitabili in conclusione dei documenti sopra, anche se potevano essere più esplicite. Ma in seguito la situazione della Fede é continuata a peggiorare; spettava alla fedeltà dei cattolici riconoscerlo e testimoniarlo.
    Eppure, c’è stata una triste casta di opportunisti che credete sciaguratamente di poterlo tacere! Domandano perfino perché la Madonna non lo ha spiegato con parole nel Segreto! Diventano, così, se non formalmente, materialmente complici degli anticristi in Vaticano.
    Che Dio ci scampi e liberi dal male di omettere per proprio vantaggio, per viltà o perfidia le testimonianze episcopali che allora delineavano la testimonianza per la difesa della Santa Fede, rimasta scandalosamente indifesa in un mondo apostata».
    https://www.agerecontra.it/category/arai-daniele/



    https://www.radiospada.org/2018/05/a...ia-intervista/
    «Don Floriano Abrahamowicz. Intervista esclusiva al Prof. Arai Daniele: L’eredità spirituale di Mons. De Castro Mayer […]»
    https://www.radiospada.org/tag/marcel-lefebvre/
    https://www.radiospada.org/tag/de-castro-mayer/
    https://www.radiospada.org/tag/arai-daniele/
    https://www.radiospada.org/tag/don-f...-abrahamowicz/




    Mons. Marcel Lefebvre stesso quel giorno del 30 giugno 1988 disse nell’omelia quanto segue:



    https://www.radiospada.org/2016/04/o...motivazioni-2/
    “[...]Voi sapete bene, miei carissimi fratelli, voi sapete bene – ve l’avranno detto – che Leone XIII, in una visione profetica che ha avuto, ha detto che un giorno il Soglio di Pietro sarebbe diventato la sede dell’iniquità. Lo ha detto in uno dei suoi esorcismi, nell’«Esorcismo di Leone XIII». È quello che accade oggi? È quello che accadrà domani? Io non lo so. Ma in ogni caso, questo è stato annunciato. L’iniquità porta molto semplicemente l’errore. È una iniquità l’errore: non professar più la Fede di sempre, non professare più la Fede cattolica, è un grave errore. Se vi è una iniquità è proprio questa, che è grande. E credo di poter dire veramente che nella Chiesa non si è mai avuta una iniquità più grande di quella giornata di Assisi, che è contraria al primo Comandamento di Dio e contraria al primo articolo del Credo. È incredibile che si sia mai potuto realizzare una cosa simile nella Chiesa, davanti agli occhi di tutta la Chiesa umiliata. Non abbiamo mai subito un’umiliazione simile. Voi troverete tutto questo nel libretto di Don Le Roux, che è stato stampato particolarmente per fornirvi delle informazioni sulla situazione romana odierna.
    E non solo il buon papa Leone XIII ha profetizzato queste cose, ma anche la Madonna…[...]
    E poi conoscete bene le apparizioni de La Salette, in cui la Madonna dice che Roma perderà la Fede, che a Roma vi sarà un’eclisse. Capite cosa questo possa significare da parte della Santissima Vergine.
    E infine il segreto di Fatima, che è ancora più vicino a noi. Senza dubbio il terzo segreto di Fatima doveva far delle allusioni a queste tenebre che hanno invaso Roma, queste tenebre che invadono il mondo a partire dal concilio [...]”
    [+ Marcel Lefebvre Ecône, 30 giugno 1988]



    Mons. Marcel Lefebvre quindi, anche se non ebbe mai il coraggio di prendere una posizione definitiva a favore del “sedevacantismo”, nella prassi agiva da “sedevacantista” e dubitava fortemente dell’“autorità legittima” di Montini e Wojtyla, mise in dubbio in varie occasioni che fossero “veri papi”.
    Mons. Marcel Lefebvre ad es. scrisse al padre Guérard de Lauriers, uno dei principali teologi esponenti del “sedevacantismo” (quello “tesista”):



    «Se Lei ha la certezza che Paolo VI sia giuridicamente decaduto, capisco la logica che ne consegue. Ma personalmente ho un forte dubbio e non una certezza assoluta. Dal punto di vista pratico, la mia condotta si fonda non sull’inesistenza del Papa, ma sulla difesa della mia fede cattolica. Lei invece crede in coscienza di doversi basare su questo principio, che purtroppo è fonte di turbamento e di violente divisioni, tutte cose che io vorrei evitare».


    Mons. Marcel Lefebvre denunciò comunque, pur evitando di giungere alle logiche conclusioni forse per mero pragmatismo, duramente la congiura massonico-modernista che cercava di operare il sovvertimento ecclesiastico:


    «Il Concilio è stato sviato dal suo fine da un gruppo di congiurati» (Mons. Lefebvre, Prefazione al libro Accuso il Concilio, Edizioni Ichtys, 2002, p. 45).


    Monsignor MARCEL LEFEBVRE scrisse che «a partire da Giovanni XXIII e Paolo VI, le autorità ecclesiali si son fatte collaboratrici attive della massoneria ebraica internazionale» (cfr. prologo M. LEFEBVRE, Itinéraire spirituel, Tradifusion, 1991, c’è anche in traduzione italiana)
    Mons. Marcel Lefebvre denunciò già decenni fa che «La Chiesa del Vaticano II è occupata da una loggia massonica» (Febbraio 1976):




    "Mons. Lefebvre: infiltrazione massonica nella Chiesa
    https://www.youtube.com/watch?v=UV_BBeRH8Jc "
    Mgr LEFEBVRE : "L'Église est occupée par une loge maçonnique!"
    https://gloria.tv/post/jitFvLRYjm8d4w7t9fY6QdqQi

    https://caserta24ore.altervista.org/...ecclesiastica/




    Il “Concilio Vaticano II” ha rappresentato un cedimento alle istanze massoniche, a partire da esso l'infiltrazione massonica nel clero è diventata sempre più palese infatti.
    Mons. Marcel Lefebvre di conseguenza distingueva tra la “chiesa ufficiale” frutto del “Concilio Vaticano II”, di fatto una “Contro-Chiesa” massonica, e la vera Chiesa Romana di sempre visibile nelle sue note distintive (una, santa, cattolica e apostolica), disse che:



    «(…) il ne faut pas assimiler l’Église visible (la seule vraie) avec l’Église officielle, qui ne possède pas les notes caractérisant et permettant d’identifier la véritable Église du Christ».


    Già nella «Dichiarazione del 1974» Mons. Lefebvre contrapponeva chiaramente la Roma cattolica di sempre alla "Roma modernista"; esistevano dunque per lui due "Rome" ed anche due "Chiese" contrapposte, la vera Chiesa cattolica e la falsa “chiesa conciliare”, espressione coniata da Mons. Benelli il quale ha utilizzato l’espressione “chiesa conciliare” per designare la “chiesa del Concilio Vaticano II”.
    Mons. Lefebvre, constatando i fatti, affermava che le “riforme” del “Concilio Vaticano II” hanno avuto come risultato «una Chiesa nuova, una Chiesa liberale, una Chiesa riformata, simile alla chiesa riformata di Lutero».
    Ad una conferenza tenuta ad Ecône nel settembre del 1988, mons. Lefebvre distingueva ancora tra la "chiesa conciliare ufficiale" e la Chiesa cattolica visibile nelle sue note cioè la vera Chiesa.
    Infatti la Chiesa cattolica non è una società visibile come le altre. Per essa, la visibilità consiste nelle sue note, che ne attestano l’origine divina e il carattere soprannaturale. La "Chiesa ufficiale conciliare" invece non presenta affatto le note della vera Chiesa; pertanto la si deve considerare un’altra chiesa, distinta dalla Chiesa cattolica Romana.
    In un’intervista concessa alla rivista "Fideliter", un anno dopo le consacrazioni episcopali, mons. Lefebvre rispondeva ai suoi contestatori in questi termini:



    «Di quale Chiesa si parla? Se si tratta della Chiesa conciliare, si vorrebbe che noi, dopo aver lottato contro di essa per vent’anni perché vogliamo la Chiesa cattolica, rientrassimo in questa Chiesa conciliare allo scopo, per così dire, di renderla cattolica. È un’illusione completa. […] Evidentemente noi siamo contro la Chiesa conciliare che di fatto è scismatica, anche se essi non lo accettano. Di fatto è una Chiesa virtualmente scomunicata, perché è una Chiesa modernista»


    Mons. Bernard Fellay invece – al contrario di Mons. Lefebvre - ha affermato che la “Chiesa ufficiale” resterebbe la vera Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica (sic):


    «Dicendo extra Ecclesiam nulla salus, fuori dalla Chiesa non c’è salvezza, noi ci riferiamo alla Chiesa di oggi. Di questo abbiamo la certezza assoluta. Bisogna esserne consapevoli. […] Il fatto di andare a Roma, non significa essere d’accordo con costoro. Ma essa è la Chiesa, ed è la vera Chiesa»





    Qui a seguire riporto una lunga serie di dichiarazioni esplicite ed inequivocabili di MONSIGNOR MARCEL LEFEBVRE E MONSIGNOR ANTONIO DE CASTRO MAYER che dicevano l'esatto contrario e che nella sostanza erano "SEDEVACANTISTE":




    «Questa Chiesa conciliare è una Chiesa scismatica, perché rompe con la Chiesa cattolica di sempre. Essa ha i suoi dogmi, il suo nuovo sacerdozio, le sue nuove istituzioni, il suo nuovo culto, già condannati dalla Chiesa in tanti documenti ufficiali e definitivi. È per questo che i fondatori della Chiesa conciliare insistono tanto sull’obbedienza alla Chiesa odierna, prescindendo dalla Chiesa di ieri come se questa non esistesse più… […] La Chiesa che afferma simili errori è al tempo stesso scismatica ed eretica. Questa Chiesa conciliare non è dunque cattolica. Nella misura in cui il Papa, i vescovi, i preti o i fedeli aderiscono a questa nuova Chiesa, essi si separano dalla Chiesa cattolica. La Chiesa di oggi è la vera Chiesa solo nella misura in cui essa continua e fa corpo con la Chiesa di ieri e di sempre»
    (S. E. Rev. Mons. Marcel Lefebvre, “Qualche riflessione a proposito della sospensione a divinis”, 29 luglio 1976)


    «(…) Il concilio, voltando le spalle alla Tradizione e rompendo con la Chiesa del passato, è scismatico. (…) Se ci è certo che la fede insegnata dalla Chiesa per venti secoli non può contenere errori, abbiamo molto meno la certezza assoluta che il papa sia veramente papa. L’eresia, lo scisma, la scomunica ipso facto, l’invalidità dell’elezione, sono altrettante cause che, eventualmente, possono fare che un papa non lo sia mai stato o non lo sia più. In questo caso, evidentemente molto eccezionale, la Chiesa si troverebbe in una situazione simile a quella che conosce dopo il decesso di un Sommo Pontefice. Poiché infine un problema grave si pone alla coscienza e alla fede di tutti i cattolici dall’inizio del pontificato di Paolo VI. Come può un papa, vero successore di Pietro, garantito dall’assistenza dello Spirito Santo, presiedere alla distruzione della Chiesa, la più profonda ed estesa della storia, nello spazio di così poco tempo, come nessun eresiarca è mai riuscito a fare? A questa domanda bisognerà pur rispondere un giorno»
    (Dichiarazione di Mons. Lefebvre al Figaro del 4 agosto 1976, riprodotta in Monde et vie, n. 264, del 27 agosto 1976)


    « (…)Si è detto che Mons. Lefebvre era il capo dei tradizionalisti. Io non voglio essere affatto il capo dei tradizionalisti, e non lo sono. Perché? Perché sono anch’io un semplice cattolico, certo sacerdote, certo vescovo, ma che si trova nelle stesse condizioni nelle quali vi trovate voi e che ha le stesse reazioni davanti alla distruzione della Chiesa, davanti alla distruzione della nostra Fede, davanti alle rovine che s’accumulano sotto i nostri occhi.
    (…) E’ dunque in questo modo che noi dobbiamo giudicare le cose. Dobbiamo giudicarle dai fatti. Come ha detto molto bene Nostro Signore Gesù Cristo nel Vangelo che leggeremo tra poco e proprio a proposito, questi lupi che sono ammantati di pelle di pecora: «Dai loro frutti li riconoscerete». Ebbene! I frutti sono davanti a noi, sono evidenti, sono chiari. Questi frutti che vengono dal secondo concilio del Vaticano e dalle riforme postconciliari, sono dei frutti amari, dei frutti che distruggono la Chiesa.
    E quando mi si dice: “non tocchi il Concilio, parli delle riforme postconciliari”, io rispondo che quelli che hanno fatto le riforme – e non sono io che ho fatto queste riforme – dicono loro stessi: “Le facciamo in nome del Concilio, abbiamo fatto la riforma del catechismo in nome del Concilio”. E questi sono le autorità della Chiesa. Sono loro che di conseguenza interpretano legittimamente il Concilio.
    Ora, cos’è accaduto in questo Concilio? Possiamo saperlo facilmente leggendo i libri di coloro che sono stati proprio gli strumenti di questo cambiamento nella Chiesa, che si è prodotto sotto i vostri occhi. Leggete, per esempio: L’ecumenismo visto da un massone, di Marsaudon. Leggete il libro del senatore del [dipartimento] Doubs, il Signor Prélot: Il Cattolicesimo liberale, scritto nel 1969.
    (…) questa unione voluta dai cattolici liberali fra la Chiesa e la Rivoluzione è un’unione adultera! Da questa unione adulterina non possono che venire dei bastardi. E chi sono questi bastardi? Sono i nostri riti. Il rito della nuova Messa è un rito bastardo. I sacramenti sono dei sacramenti bastardi. Non sappiamo più se sono dei sacramenti che donano la grazia oppure non la donano. Non sappiamo più se questa messa ci da il Corpo e il Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo oppure no. (…) I sacerdoti che escono dai seminari sono dei preti bastardi. Non sanno più che sono stati fatti per salire l’altare, per offrire il Santo Sacrificio di Nostro Signore Gesù Cristo e per dare Gesù Cristo alle anime e per portare le anime a Gesù Cristo. Ecco cosa è un prete, e i nostri giovani che sono qui lo capiscono bene. Tutta la loro vita è consacrata a questo, ad amare, ad adorare e a servire Nostro Signore Gesù Cristo nell’Eucarestia, perché loro credono alla presenza reale di Nostro Signore Gesù Cristo nell’Eucarestia (…) E’ questa volontà di dialogo con i Protestanti che ci ha portato a questa messa bastarda ed a questi riti bastardi
    (…) Questa unione adultera della Chiesa e della Rivoluzione si concretizza col dialogo. Se la Chiesa ha da dialogare è per convertire. Nostro Signore ha detto: «Andate, istruite tutte le nazioni, convertitele». Ma non ha detto: “dialogate con esse per non convertirle, per cercare di mettervi sul loro stesso piano”. L’errore e la verità non sono compatibili. Se si ha della carità per gli altri – e come ha appena ricordato il Vangelo, colui che ha la carità è colui che serve gli altri – se si ha della carità per gli altri, si deve dare loro Nostro Signore, si deve dare loro la ricchezza che si ha, non conversare con loro, dialogare con loro su un piede di parità. La verità e l’errore non sono su un piede di parità. Sarebbe come mettere Dio e il diavolo sullo stesso piano, poiché è il diavolo il padre della menzogna, il padre dell’errore.
    Di conseguenza, noi dobbiamo essere dei missionarii. Noi dobbiamo predicare il Vangelo, convertire le anime a Gesù Cristo, e non dialogare con esse cercando di apprendere i loro princípii. Ed è questa volontà di dialogo con i protestanti che ci ha valso questa messa bastarda e questi riti bastardi. I protestanti ci hanno detto “non vogliamo la vostra messa perché comporta delle cose incompatibili con la nostra fede protestante, quindi cambiate questa messa e noi potremo pregare con voi, potremo fare con voi delle intercomunioni, potremo ricevere i vostri sacramenti, voi potrete venire nelle nostre chiese e noi andare nelle vostre, e tutto sarà finito e avremo l’unità”.
    Sì, avremo l’unità, ma nella confusione, nella bastardaggine. Noi non vogliamo questo. Mai la Chiesa l’ha voluto. Noi amiamo i protestanti, noi vorremmo convertirli, ma non è amarli, il far credere loro che hanno la stessa religione della religione cattolica.
    E lo stesso accade con i massoni. Oggi si vuole dialogare con i massoni, non solo dialogare con loro, ma permettere ai cattolici di far parte della Massoneria. Ed è ancora un dialogo abominevole. Noi sappiamo perfettamente che le persone che dirigono la Massoneria, almeno i responsabili, sono necessariamente contro Nostro Signore Gesù Cristo. E queste messe nere che fanno, queste messe abominevoli, sacrileghe, orribili che fanno. Sono delle parodie della Messa di Nostro Signore! Ed essi vogliono delle ostie consacrate per fare queste messe nere! Essi sanno che Nostro Signore è nell’Eucarestia, perché il diavolo lo sa che Nostro Signore è nell’Eucarestia! Essi non vogliono delle ostie che vengono da messe di cui non sanno se c’è il Corpo di Nostro Signore o no.
    Allora, dialogare con gente che vuole la morte di Nostro Signore per la seconda volta, nella persona dei suoi membri, nella persona della Chiesa? Noi non possiamo ammettere questo dialogo! Noi sappiamo che cosa ha comportato il dialogo col diavolo, il primo dialogo di Eva col diavolo. Non si dialoga col diavolo. Si predica a tutti quelli che sono sotto l’influenza del diavolo, affinché si convertano e vengano a Nostro Signore Gesù Cristo.
    Non si dialoga con i comunisti. Si dialoga con le persone. Ma non si dialoga con l’errore.
    (…) Ma precisamente, perché noi siamo fortemente risoluti a non accettare questa unione adultera della Chiesa con la Rivoluzione? Perché noi affermiamo la divinità di Nostro Signore Gesù Cristo. Perché Pietro è stato fatto Pietro? Ricordatevi del Vangelo. Pietro è diventato Pietro perché ha professato la divinità di Nostro Signore Gesù Cristo. E anche tutti gli Apostoli hanno professato questa Fede pubblicamente, dopo la Pentecoste, e sono stati perseguitati immediatamente. I capi dei sacerdoti hanno detto loro: “Non parlate più di questo nome, non vogliamo più sentire questo nome: Nostro Signore Gesù Cristo”. E gli Apostoli hanno risposto: «Non possumus, non possiamo non parlare di Nostro Signore Gesù Cristo, del nostro Re».
    Ma voi mi direte: E’ possibile? Lei sembra accusare Roma di non credere nella divinità di Nostro Signore Gesù Cristo!
    Il liberalismo ha due facce: afferma la verità, che esso pretende sia la tesi, e poi nella realtà, nella pratica, nell’ipotesi, com’esso dice, agisce come i nemici della Chiesa. Di modo che si è sempre nell’incoerenza.
    Ma che vuol dire la divinità di Nostro Signore Gesù Cristo? Che Nostro Signore è la sola persona al mondo, il solo essere umano al mondo che ha potuto dire: «Io sono Dio». E per il fatto stesso che ha potuto dire: «Io sono Dio», Egli è stato il solo Salvatore dell’umanità, Egli è stato il solo Sacerdote dell’umanità, Egli è stato il solo Re dell’umanità. Per la Sua natura, e non per privilegio, né per titolo, per la Sua natura, perché è il Figlio di Dio!
    Ora, adesso cosa dicono? Non vi è salvezza solo in Gesù Cristo. Vi è salvezza al di fuori di Nostro Signore Gesù Cristo. Non vi è sacerdozio solo in Nostro Signore Gesù Cristo. Tutti i fedeli sono sacerdoti, tutti sono sacerdoti, mentre invece bisogna partecipare sacramentalmente al sacerdozio di Nostro Signore Gesù Cristo per poter offrire il Santo Sacrificio della Messa»
    (S. E. Rev. Mons. Marcel Lefebvre, Omelia di Lille, 29 agosto 1976)


    «Quale Chiesa siete voi? Con quale Chiesa abbiamo a che fare – vorrei sapere – se ho a che fare con la Chiesa cattolica o ho a che fare con un’altra Chiesa, con una contro-Chiesa, con una contraffazione della Chiesa? Ora, io credo sinceramente che noi abbiamo a che fare con una contraffazione della Chiesa e non con la Chiesa cattolica. Essi non insegnano più la fede cattolica. Essi insegnano altro, essi conducono la Chiesa in qualcos’altro che la Chiesa cattolica. Non è più la Chiesa cattolica. Essi sono assisi sulla sede dei loro predecessori…ma non continuano i loro predecessori. Essi non hanno più la stessa fede, né la stessa dottrina, né la stessa morale dei loro predecessori. Allora, non è più possibile. E principalmente, il loro grande errore è l’ecumenismo. Essi insegnano un ecumenismo che è contrario alla fede cattolica. […] La Chiesa è occupata da questa Contro-Chiesa che noi conosciamo bene e che i Papi conoscevano perfettamente e che hanno condannato nel corso dei secoli: da quattro secoli la Chiesa non ha cessato di condannare questa Contro-Chiesa che è nata soprattutto col protestantesimo, che si è sviluppata col protestantesimo e che è all’origine di tutti gli errori moderni, che ha distrutto ogni filosofia e che ci ha condotto a tutti gli errori che conosciamo e che i Papi hanno condannato: liberalismo, socialismo, comunismo, modernismo, sillonismo . Ne moriamo. I Papi hanno fatto di tutto per condannare tutto questo, ed ecco che oggi coloro che siedono nei posti di quelli che li hanno condannati, sono d’accordo con questo liberalismo e con questo ecumenismo. Questo non si può accettare. E più le cose si chiariscono più ci accorgiamo che questo programma, […] tutti questi errori sono stati elaborati nelle logge massoniche».
    (Mons. Marcel Lefebvre, Conferenza spirituale ai seminaristi, Ecône, 21 giugno 1978; cfr. Le Sel de la Terre n. 50, p. 244).


    Lettera di Mons. Lefebvre ai futuri Vescovi - 29 agosto 1987
    «Lettera di Mons. Marcel Lefebvre ai futuri Vescovi della Fraternità San Pio X 29 agosto 1987
    Adveniat Regnum tuum
    Ai Reverendi abbé Williamson, Tissier de Mallerais, Fellay e de Galarreta.

    Carissimi amici,
    la cattedra di Pietro e le posizioni autorevoli a Roma sono occupate da degli anticristi, quindi la distruzione del Regno di Nostro Signore all’interno stesso del Suo Corpo mistico qui in terra prosegue rapidamente, specialmente con la corruzione della Santa Messa, splendida espressione del trionfo di Nostro Signore per mezzo della Croce, Regnavit a ligno Deus, e fonte dell’estensione del Suo Regno nelle anime e nelle società.
    (…) Dal momento che questa Roma modernista e liberale prosegue la sua opera distruttrice del Regno di Nostro Signore, come provano Assisi e la conferma delle tesi liberali del Vaticano II sulla libertà religiosa, io mi vedo costretto dalla Divina Provvidenza a trasmettere la grazia dell’episcopato cattolico che ho ricevuta, affinché la Chiesa e il sacerdozio cattolico continuino a sussistere per la gloria di Dio e la salvezza delle anime. (…)
    Io vi scongiuro di rimanere legati alla Sede di Pietro, alla Chiesa Romana, Madre e Maestra di tutte le chiese, nella fede cattolica integrale, espressa nei simboli della fede e nel catechismo del Concilio di Trento, conformemente a ciò che vi è stato insegnato nel vostro seminario. Rimanete fedeli nella trasmissione di questa fede, perché venga il Regno di Nostro Signore (…)».




    S.E. Mons. Castro Mayer disse: “La Iglesia, que formal y completamente se adhiere al Vaticano II no es, ni puede ser, la Iglesia de Jesucristo” (“La Chiesa che aderisce formalmente e totalmente al Vaticano II con le sue eresie non è, né potrebbe essere, la Chiesa di Gesù Cristo"):



    «Noi diciamo che il modo migliore per abbandonare la Chiesa di Cristo, la Chiesa Cattolica Apostolica Romana, è di accettare senza riserve ciò che ha insegnato e proposto il concilio Vaticano II. Esso è l’anti-Chiesa».
    (Mons. de Castro Mayer, Giornale Heri et Hodie nº 33 - settembre 1986).



    «Dom Antônio de Castro Mayer era sedevacantista
    https://www.youtube.com/watch?v=4tyay9OsbHk
    Neste vídeo, o Padre Anthony Cekada, sacerdote sedevacantista ordenado por Dom Lefebvre, e o Sr. Arai Daniele, amigo íntimo de Dom Mayer, dão seus testemunhos sobre os pronunciamentos do Leão de Campos contra o falso papado. Uma de suas denúncias apareceu no Jornal da Tarde de 1984, em que Dom Mayer disse que “A Igreja que adere formal e totalmente ao Vaticano II com suas heresias não é nem pode ser a Igreja de Jesus Cristo”.»

    «DOM ANTÔNIO DE CASTRO MAYER ERA SEDEVACANTISTA (...)
    Fontes:
    Marcel Lefebvre: Sedevacantist: https://www.youtube.com/watch?v=DqgcCujfQF0
    Marcel Lefebvre e Sedevacantismo (Português): https://www.youtube.com/watch?v=eRhk6kyPmZ4
    Entrevista com Senhor Arai Daniele: https://www.youtube.com/watch?v=QTX_6PI_aYY
    DOM ANTÔNIO DE CASTRO MAYER E A PROFECIA DE FÁTIMA, por Arai Daniele»




    Più chiari di così!!
    Andrea Giacobazzi sulla storia del Cattolicesimo “tradizionalista”, nelle sue diverse posizioni, e sui “sedevacantisti” collaboratori di Mons. Lefebvre sia fuori che dentro la F.S.S.P.X.:





    https://www.radiospada.org/wp-conten...ni-interne.pdf
    «Note sulle collaborazioni interne al “movimento di resistenza” al neomodernismo Autore: Andrea Giacobazzi Fonte: radiospada.org Data: 19 maggio 2015»

    https://www.radiospada.org/wp-conten...zionalista.pdf
    «Riflessioni sul presunto “ecumenismo tradizionalista” Autore: Andrea Giacobazzi Fonte: radiospada.org Data: 24 aprile 2017.

    (…) Conferme storiche: le collaborazioni interne al “movimento di resistenza” al neomodernismo
    (...) il filosedevacantista Mons. de Castro Mayer non evitò di essere uno stretto collaboratore di Mons. Lefebvre (si pensi alla celeberrima giornata delle consacrazioni del 1988). Pur concorde nell’animo e nell’opera col prelato francese, il vescovo brasiliano appoggiò la famosa Lettre à quelques évêques i cui orientamenti erano ben lontani dal cosiddetto “sedeplenismo”.
    Nei momenti più duri della polemica di Mons. Lefebvre contro la “Roma modernista” – pensiamo al 1976 – non pochi sedevacantisti si trovavano nelle prime linee tra i suoi sostenitori. Da Padre Michel Guérard des Lauriers, professore a Ecône, a Padre Noël Barbara – con la rivista Forts dans la Foi – fino ai sedevacantisti messicani, si esprimevano incoraggiamenti a Mons. Lefebvre. Il parroco della Divina Provvidenza ad Acapulco, padre Carmona (che ricevette la consacrazione episcopale nel 1981 da Mons. Thuc) fu scomunicato dal suo Vescovo per aver celebrato una Messa in sostegno di Mons. Lefebvre l’8 dicembre 1976. Sebbene nel 1977 il prelato francese avesse già tentato di ricostruire qualche rapporto con Roma e malgrado fossero stati discretamente allontanati da Ecône i due principali sostenitori francesi del sedevacantismo, sia Padre Barbara nella sua rivista, sia Padre Guérard, continuarono a sostenere Mons. Lefebvre (Padre Guérard inviò persino a Ecône, nel 1978, i suoi giovani domenicani) (…)».



    V. qui pure su "SODALITIUM":



    http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/55.pdf
    «(...) Nello scorso numero di Sodalitium scrivemmo che Mons. de Castro Mayer non era sedevacantista. Dobbiamo correggere questa affermazione in base a quanto dichiarato a Ecône dal Vescovo brasiliano poco prima delle consacrazioni episcopali del 30 giugno 1988. Accolto a Ecône il 25 giugno, il prelato brasiliano dichiarò tra l’altro: “Il mondo può dire: questa consacrazione è fatta senza il Capo visibile della Chiesa. Ma dov’è il Capo visibile della Chiesa? Possiamo accettare come Capo visibile della Chiesa un Vescovo che mette sullo stesso piano le divinità pagane e la divinità di Nostro Signore Gesù Cristo? [Mons. De Castro Mayer allude all’incontro interreligioso di Assisi] Non è possibile”. (trascrizione della registrazione di un’Omelia di Mons. de Castro Mayer, pronunciata in portoghese e tradotta, in presenza del Vescovo, dal suo segretario Padre Fernando Arias Rifan, attualmente Vescovo consacrato con mandato di Giovanni Paolo II). Almeno il 25 giugno 1988, pertanto, Mons. Antonio de Castro Mayer NON riconobbe l’autorità di Giovanni Paolo II»

    http://www.sodalitium.biz/sodalitium_pdf/56.pdf
    « (...) Mons. de Castro Mayer non emarginò mai i “sedevacantisti” (al contrario di Mons. Lefebvre), aderì all’iniziativa dei “guérardiani” della Lettera a qualche vescovo (del gennaio 1983), e sostenne addirittura la vacanza della Sede 16 (senza curarsi dalla “pacifica accettazione della Chiesa”) a Ecône, prima delle consacrazioni episcopali. Se non diede maggiore pubblicità e seguito alla sua convinta posizione sedevacantista, ciò fu dovuto al desiderio di non compromettere le sue relazioni con Mons. Lefebvre, come quest’ultimo ebbe occasione di dichiarare: “Se non fosse per me, Mons. de Castro Mayer sarebbe sedevacantista. Si astiene dal sedevacantismo, per non disunirci”(Mons. Williamson, “lettera pastorale”: Campos - Cos’è andato male? Giugno 2002). La conseguenza di tutto ciò, è stato l’accordo coi modernisti stipulato dai Mons. Rangel e Rifan…(...)»




    Mons. Lefebvre insomma metteva lui stesso fortemente in dubbio l’“autorità” dei “papi conciliari” e coi “sedevacantisti”, almeno in certa fasi e malgrado le sue posizioni altalenanti, ci collaborava senza troppi problemi; quelli dentro la F.S.S.P.X. li lasciava liberi di celebrare la Santa Messa “non una cum”…
    La F.S.S.P.X. odierna – non ammettendo più neanche il dubbio dal 2007 circa, almeno ufficialmente, per potersi far riconoscere dai modernisti in vaticano - ha tradito l’eredità di Mons. Lefebvre…
    Come fa quindi a pretendere di rappresentare Mons. Lefebvre ed il Cattolicesimo “tradizionalista” – nel quale i “sedevacantisti” hanno avuto un ruolo primario! - come fa a pretendere l’esclusiva su di esso?! Farebbero meglio a tacere i suoi fans…
    Sulle errate posizioni dottrinali e strumentalizzazioni della F.S.S.P.X. e del “tradizionalismo anti-sedevacantista” cfr.
    DON F. RICOSSA, Risposta al numero speciale de La Tradizione Cattolica sul sedevacantismo (n. 1/2003, 52), in Sodalitium, n. 56, Numero Speciale: risposta al Dossier sul Sedevacantismo, Anno XIX, n. 2, settembre 2003.
    Don A. Cekada, L’argomento detto di “resistenza” di san Roberto Bellarmino, in “Sodalitium”, n. 58, p. 23.



    Facciamo chiarezza sul vero pensiero di Mons. Marcel Lefebvre e sul fatto che all’interno della F.S.S.P.X. vi siano sempre stati dei convinti “sedevacantisti” in foro interno - almeno come minoranza interna, sempre ampiamente tollerata dal Vescovo francese, presente anche dopo la sua morte e malgrado la cacciata o l’uscita per varie ragioni di diversi altri - fin dalla sua fondazione.
    La F.S.S.P.X. non si è mai dichiarata “sedevacantista”, ma Mons. Lefebvre permetteva che si omettesse il nome del “Pontefice regnante” nel canone, quindi tollerava fin dalle origini della “Fraternità Sacerdotale San Pio X” le Messe “non una cum”.
    I sacerdoti della F.S.S.P.X. sono validamente consacrati e quindi consacrano validamente, giacché per l'Eucarestia è sufficiente la potestà d’ordine, ma manca loro un riconoscimento canonico e della piena comunione con Roma, quindi le Messe dal punto di vista vaticano-secondista sono celebrate in modo illecito. Per quanto riguarda i Sacramenti che richiedono la potestà di giurisdizione la situazione è ancora più complessa, dato che sono sospesi a divinis da decenni dai loro presunti papi!!
    Mons. Marcel Lefebvre ed il suo “braccio destro” Mons. Antônio de Castro Mayer (Papa Pio XII gli conferì la dignità episcopale il 1948 come ausiliare della diocesi di Campos della quale divenne vescovo nel 1949, ed il vescovo brasiliano portò con sé alla resistenza contro il CV2 l’intera diocesi di Campos e, almeno negli ultimi anni, aderì alla posizione “sedevacantista” lui stesso) sono stati “scomunicati” (per ragioni disciplinari ma anche dottrinali) da Wojtyla/ “Giovanni Paolo II” a causa delle consacrazioni episcopali compiute il 30 giugno 1988 (hanno consacrato vescovi i 4 sacerdoti Bernard Fellay, Bernard Tissier de Mallerais, Richard Williamson e Alfonso de Galarreta) senza “mandato romano”; ed entrambi sono morti “scomunicati” impenitenti poiché anche in seguito hanno rifiutato qualunque “riconciliazione ufficiale” fino al giorno della loro morte!!
    Ovviamente la loro fortuna è che Wojtyla/ “Giovanni Paolo II” NON era “papa”, quindi la “scomunica” era invalida, il problema è che loro in pubblico davano l’impressione di riconoscerlo più o meno come tale…
    Almeno Mons. Marcel Lefebvre (ma anche nel suo caso non è certo, aveva almeno un forte dubbio, espresso sia in pubblico che in seminario e lasciava liberi i suoi sacerdoti di celebrare la Messa “non una cum”, è probabilissimo che lui stesso almeno negli ultimi anni fosse diventato “sedevacantista” in foro interno), perché Mons. De Castro Mayer in realtà dichiarò ad Ecône che Wojtyla/ “Giovanni Paolo II” era uno pseudo-papa e che quindi la Sede era vacante; esistono anche le registrazioni del suo discorso, vi erano tanti testimoni che l’hanno ascoltato e confermato, persino Mons. Richard Williamson (cfr. la sua “lettera pastorale”: “Campos – Cos’è andato male?” del giugno 2002) l’ha ammesso…
    La “scomunica” ai due vescovi morti (Mons. Marcel Lefebvre e Mons. Antônio de Castro Mayer) NON è stata “rimessa” da Ratzinger/Benedetto 16, essa è stata “tolta” solo ai 4 vescovi (Bernard Fellay, Bernard Tissier de Mallerais, Richard Williamson e Alfonso de Galarreta) da loro consacrati il 30 giugno 1988 ad Ecône e tuttora viventi…
    Tra l’altro, per dirla tutta, quale vero Papa potrebbe mai togliere una scomunica a scismatici ribelli impenitenti che mai hanno chiesto scusa per il loro scisma e che anzi continuano tuttora a bollare come sovversivo modernista il loro preteso Santo Padre ed ai suoi predecessori?!?!
    Eppure Ratzinger/Benedetto 16 ha tolto la “scomunica” ai 4 vescovi senza richiedere da parte loro un “mea culpa” pubblico ed un effettivo pentimento, anzi quelli dopo aver finto un “ringraziamento” iniziale hanno continuato imperterriti a rifiutare in gran parte il CV2, la “nuova messa” e a dargli del modernista eh!!
    Il 10 marzo 2009 Ratzinger/Benedetto 16 indirizzò una lettera scrivendo che:


    «Non si può congelare l'autorità magisteriale della Chiesa all’anno 1962 – ciò deve essere ben chiaro alla Fraternità.. [...] Finché le questioni concernenti la dottrina non sono chiarite, la Fraternità non ha alcuno stato canonico nella Chiesa, e i suoi ministri – anche se sono stati liberati dalla punizione ecclesiastica – non esercitano in modo legittimo alcun ministero nella Chiesa».


    Insomma il documento affermava che – malgrado la “revoca delle scomuniche” disciplinari - restavano irrisolti i problemi dottrinali e quindi richiedeva l’accettazione del “Concilio Vaticano II” e del “magistero conciliare e post-conciliare” da parte della F.S.S.P.X.!!
    Per giunta, proprio quel mercoledì 12 marzo 2009, quando venne resa pubblica la lettera di Ratzinger/Benedetto 16 sulla “remissione della scomunica” ai “lefevbriani”, lo stesso “papa” ricevette la delegazione del “Gran Rabbinato d’Israele” e della “Commissione per i rapporti con l'Ebraismo” per rassicurarli!!
    Ma come si fa a non rendersi conto che è stata tutta una assai astuta e grande sceneggiata?!
    L’obiettivo della grande sceneggiata sulla “revoca delle scomuniche” era quello di dare il contentino alla F.S.S.P.X. per reintegrarla pienamente nella “chiesa ufficiale” e far espellere una volta per tutte da essa i pochi “sedevacantisti” ed i “critici interni” che vi erano rimasti come Don Floriano…
    Da allora la F.S.S.P.X. si è ridotta definitivamente ad essere l’ala di “estrema destra” dello schieramento sistemico vaticano-secondista, “una cum” Ratzinger e soci sia pure da “disobbedienti”…
    Lo spirito della F.S.S.P.X. e dei vari “tradizionalisti” che rifiutano il “sedevacantismo” infatti è oggettivamente quello di ribellione simil-sessantottina al “papa” ed alla “chiesa” che pur riconoscono come tali…
    È scandaloso e peccato grave contro la fede lasciar credere ed anzi affermare che la Chiesa ed il Papa possano insegnare eresie ed errori dottrinali persino nel Magistero ordinario ed universale come quello di un Concilio ecumenico, considerare cattivi ed illeciti una messa e sacramenti approvati dalla Chiesa, nonché ordinare sacerdoti e consacrare vescovi contro la volontà del Papa legittimo!!
    Quei vescovi e sacerdoti sono tuttora “sospesi a divinis”, quindi non potrebbero neanche celebrare Messa e somministrare i sacramenti (serve la giurisdizione del Papa, se egli c’è); di conseguenza non esercitano legittimamente il loro ministero dal punto di vista della “chiesa ufficiale” colla quale si proclamano (a parole, perché nei fatti credono e fanno quello che gli pare, con la massima ipocrisia ed ambiguità) “in comunione” di fede e governo!!
    Come è giustificabile la loro posizione dal punto di vista cattolico?! Non lo è!!
    Se consideri uno Papa gli devi obbedienza, sia dottrinale che disciplinare, altro che ribellarsi sistematicamente ai suoi insegnamenti ed ordini!! Solo dichiarando che NON li riconosci come “papi” puoi giustificarti con argomenti conformi al Magistero.
    Ecco perché la posizione dei c.d. “sedevacantisti” è – tra le varie opzioni “tradizionaliste” - l’unica davvero onesta, coerente e logica dal punto di vista cattolico!!
    Mons. Marcel Lefebvre e Mons. Antônio de Castro Mayer erano stati per oltre un decennio “sedevacantisti pratici” e probabilmente sono morti entrambi anche da “sedevacantisti teorici” come hanno confermato vari sacerdoti, seminaristi e fedeli a loro vicini (Arai Daniele collaborò strettamente con entrambi, soprattutto col vescovo brasiliano quando viveva ancora in Brasile), solo che purtroppo i 4 vescovi (Bernard Fellay, Bernard Tissier de Mallerais, Richard Williamson e Alfonso de Galarreta) da loro consacrati il 30 giugno 1988 ad Ecône non hanno avuto il coraggio di rompere definitivamente con la “Roma” modernista…
    Se Mons. Marcel Lefebvre e Mons. Antônio de Castro Mayer avessero preso una posizione pubblica ufficialmente “sedevacantista”, in maniera decisamente più chiara ed esplicita, oggi i 4 vescovi (Bernard Fellay, Bernard Tissier de Mallerais, Richard Williamson e Alfonso de Galarreta) da loro consacrati il 30 giugno 1988 ad Ecône probabilmente guiderebbero una F.S.S.P.X. che avrebbe unito un po’ tutto il fronte “tradizionalista” e sarebbe diventata un vero baluardo del Cattolicesimo integrale e del “sedevacantismo”!!

    Purtroppo gran parte del “tradizionalismo cattolico”, sia quello che fa riferimento alla F.S.S.P.X. fondata da Mons. Lefebvre che il rimanente fuoriuscito alla Mons. Williamson e Don Curzio Nitoglia (ma simile discorso vale anche per moltissimi “conservatori” più moderati come Mons. Brunero Gherardini, il prof. Enrico Maria Radaelli, il prof. Roberto de Mattei, ecc.) porta avanti una scandalosa posizione fallibilista – osando insinuare anzi gridare a chiara voce che un Papa legittimo possa falsare la dottrina e rifilare cattivi ed erronei insegnamenti sconfinando persino nell’eresia nel suo magistero, approvare un cattivo concilio ecumenico ed una cattiva ed illecita messa, ecc. - che è nettamente contrario al dogma della Santità della Chiesa Romana.
    La “Fraternità San Pio X” si trova in uno stato formale di scisma per la presenza di Vescovi e sacerdoti validamente consacrati ed ordinati, con valida successione apostolica, che però non sono in reale comunione (dato che gli disobbediscono in continuazione!!) col presunto Romano Pontefice che a parole riconoscono tale.
    Questa attitudine di disobbedienza, ribellione, ambiguità e doppiezza morale è incompatibile con l’autentica Tradizione cattolica.
    Che si possa esercitare una sistematica e fantomatica “santa disobbedienza” (dottrinale, liturgica e disciplinare) verso un vero Papa – pretendendo di farsi giudici del vero e del falso, del giusto e dello sbagliato, contro ed al di sopra di lui!! - è un’assurdità pazzesca che NON trova nessun riscontro nel Magistero della Chiesa.
    Sono tutte colossali sciocchezze, invenzioni pseudo-teologiche degne di ribelli sessantottini, l’esatto contrario è conforme alla Tradizione ben intesa ed inclusa nel Magistero e nel Diritto canonico: di fronte ad un vero e legittimo Papa e ai rappresentanti dell’autorità divina vi è il santo e rigoroso dovere dell’obbedienza, questa è la dottrina cattolica di sempre!!
    Questi “tradizionalisti cattolici” ai tempi di qualunque vero Papa – inclusi quelli del novecento come Pio X ed anche Pio XII - sarebbero stati subito scomunicati se avessero osato propagandare simili posizioni fallibiliste senza ritrattarle e dichiararsi pentiti per averle sostenute!!
    Se comunque ci fosse un vero Papa il problema neanche si porrebbe in realtà, poiché tutti i cattolici sarebbero uniti sotto la sua guida e seguirebbero il suo Magistero vivente, non si sarebbero divisi in una marea di fazioni con tesi ed ipotesi vari, questa è la prova ulteriore che la Sede è Vacante!!
    Questo caos ecclesiastico è la conseguenza del disastro immane vaticano-secondista, il pastore è assente - sostituito da un ingannevole figurante usurpatore, un mercenario col suo seguito di truffatori, lupi feroci travestiti per far strage - ed il piccolo gregge si è disperso ovunque!!

    Le mie critiche alla “Fraternità Sacerdotale San Pio X” e ai vari tradi-fallibilisti sono a fin di bene, per cercare di spronarli a professare la vera fede tutta intera, in maniera davvero integrale!
    La “Fraternità Sacerdotale San Pio X” potrebbe diventare veramente un faro della Tradizione Cattolica per tutti i fedeli se soltanto i suoi vescovi e sacerdoti si decidessero a constatare la Sede Vacante come quasi sicuramente avrebbe fatto – se fosse vivo oggi - Mons. Marcel Lefebvre!
    Ribadisco per l’ennesima volta che io sono CATTOLICO APOSTOLICO ROMANO e basta, l’etichetta di “tradizionalista” non mi piace e neanche quella di “sedevacantista”, va usata solo per la doverosa necessità di distinguerci dai modernisti che si spacciano anche loro per “cattolici romani” senza esserlo, ma in condizioni normali non ci sarebbe alcun bisogno di utilizzarla!!
    Sono “sedevacantista” soltanto per restare cattolico, molto semplice!!!
    Se ci fosse un vero e legittimo Papa, mi definirei Cattolico Apostolico Romano e nient’altro: questo deve essere ben chiaro a tutti!!
    QUESTIONE ESSENZIALE RESTA SOLTANTO QUESTA: VIVERE E MORIRE, PENSANDO ED AGENDO COME TALE, DA VERO CATTOLICO APOSTOLICO ROMANO!!!
    QUINDI DA CATTOLICO APOSTOLICO ROMANO "SEDEVACANTISTA" RENDO IL DOVUTO ONORE, MALGRADO TUTTO, A MONSIGNOR MARCEL LEFEBVRE E MONSIGNOR ANTONIO DE CASTRO MAYER!!




    http://www.agerecontra.it/wp-content...17/06/Arai.png







    CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!
    Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!
    ADDIO GIUSEPPE, amico mio, sono LUCA e nel mio CUORE sarai sempre PRESENTE!
    «Réquiem aetérnam dona ei, Dómine, et lux perpétua lúceat ei. Requiéscat in pace. Amen.»

    SURSUM CORDA - HABEMUS AD DOMINUM!!! A.M.D.G.!!!

 

 
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