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Domani si parte. La prima volta senza la Juve in A Mancini & C. sono favoriti
Il Milan ha una difesa vecchia ed ha perso Sheva Ma se il -8 scende a -5...
Intervista al campionato
Non c'è solo SuperInter
di GIANNI MURA
Terza forza è la Roma E piace molto il Palermo di Guidolin


Siamo i lettori. E' pronto con la palla di lardo per la lettura del campionato?
"Sono pronto, ma senza palla di lardo. Mi cimenterò in una lettura più difficile".

Nessuno gliel'ha chiesto.

"Mi prendo piccole libertà. La lettura della palla di lardo, lardo tedesco badate, ha portato bene alla Nazionale. In sé, non per quello che ci ho letto io. Così ho deciso di tenerla per le grandi occasioni. Questa è la spiegazione di comodo".

Ne esiste un'altra?

"Sì: sono stato diffidato dai porci a usare materiale suino. Dicono che hanno visto troppe porcherie nel nostro calcio e non vogliono entrarci neanche di sfuggita".

Avranno pur visto Cannavaro alzare la coppa.
"Ogni volta che qualcuno alza una coppa i maiali piangono e pensano alla mamma. Succede anche se si alza un cotechino".

Va be', stavolta cosa legge?
"Un bicchiere d'acqua sporca appena prelevata dal Lambro. Mi sembra in tono col periodo".

Lei allude, dice e non dice, va per immagini. Intende affermare che giustizia non è stata fatta, né pulizia?
"E' stata fatta all'italiana, quindi non in profondità. L'ho già scritto senza allusioni. Acqua passata, e non limpida. Non capisco ma mi adeguo leggendo a fatica tra germi, bacilli, batteri e altre sospensioni che rendono disagevole l'incombenza".

Non stia a farla così lunga. Legga.

"No, prima lasciatemi esprimere un grande dolore e una piccola tristezza. Quando si parla di calcio pulito, io penso a gente che l'ha vissuto, incarnato. Il grande dolore è la morte di Facchetti, la piccola tristezza è che un calciatore come Tommasi sia andato a giocare all'estero. Col bisogno che c'è di voci fuori dal coro, ne abbiamo due in meno".

Per Facchetti siamo addolorati anche noi, ma che c'entra Tommasi? La sua è una scelta, come quella di Capello.
"Capello non è una voce fuori dal coro, è un maestro del coro. Ma lasciamo stare. In che posso servirvi, illustrissimi?".

Le solite percentuali, per cominciare.

"In un campionato così atipico, se ne potrebbe fare a meno. Tutti dicono Inter, è la cosa più ovvia e anche più logica, vista la campagna acquisti mirata, quasi perfetta".

Perché quasi?

"Vedrete Ibrahimovic. Di primedonne e testecalde l'Inter aveva già una discreta collezione, comunque sono affari di Mancini. In particolare mi sembrano buoni acquisti Crespo, Vieira, Maxwell e Gonzalez, più Grosso. Percentuali: Inter 51, Milan 40, Roma 8, Palermo 1".

Ci pare che lei creda molto al Milan, che pure s'è mosso poco sul mercato, ha perso Shevchenko e ha una difesa vecchiotta.
"Non è che credo molto al Milan, è che non credo tantissimo all'Inter per una serie di motivi non tutti legati al campo. Uno è lo scudetto cucito sulla maglia: menagramo. Un altro è l'obbligo di vincere, ne sono consapevoli tutti. Un altro ancora è la Champions: è vero che Mancini ha praticamente due squadre competitive, ma prima o poi bisogna scegliere, è sempre più difficile andare avanti su due piste. Ancora, c'è il calendario iniziale piuttosto duro".

Non è troppo pessimista?

"Tenete conto che si sta parlando dell'Inter, squadra unica al mondo nella capacità di farsi male da sé, non direi. Oppure, tenete conto del fatto che, oggi, né io né voi sappiamo l'entità dell'ulteriore sconto al suk delle penalizzazioni. A Fiorentina e Lazio (rinforzate, da buone che erano) resterà un handicap pesantuccio, ma se il -8 del Milan diventasse -5 assisteremmo a una volata di coppia. Solo partendo sparata, e sperando che il Milan non faccia altrettanto, l'Inter può evitare questa prospettiva. Non sempre è un bell'affare essere i primi nella considerazione generale".

Però prima ha detto che Mancini ha due squadre.

"Sì, ma ne può far giocare una alla volta, scegliendo bene e decidendo alcune cose non secondarie: se Figo è più utile sulla fascia o da trequartista, se Adriano è ancora un giocatore da Inter, se difendere a 3 o a 4. Faccio un esempio assurdo: se a calcio giocasse sempre la squadra-tipo, darei favorita la Roma. Siccome ci sono infortuni, cambi eccetera, la Roma è la terza forza. A meno che Spalletti non s'inventi qualche altro ragazzino che promette (e fa) parecchio, tipo Aquilani, la rosa è quella che è. E ha pure la Champions".

Vediamo che una possibilità la concede perfino al Palermo.

"Secondo me ha fatto una campagna acquisti ottima, da centrocampo in su è uno squadrone. Resta da capire quando ci metterà Zamparini a litigare con Guidolin, intanto gli ha preso giocatori che sarebbero piaciuti a Bagnoli. Parlo di centrocampisti da 5-6 gol a stagione, forse più. Diana, Simplicio, Bresciano. E' una squadra che mi piace molto, c'è ancora Cartesio Corini in regia e poi Guidolin ci sa fare. Se non ha gravi incidenti di percorso, è da zona- Champions".

Poi chi legge?
"Dal quarto gradino in giù, Udinese, Sampdoria e Torino, forse Chievo. La prima non ha cambiato nulla, la seconda poco, la terza molto, allenatore compreso, e mi sembra in fase d'assestamento. Può entrare nel discorso anche il Chievo, che ha fatto moneta con Amauri e resta la più grande delle piccole. Ancora più giù, ma cercheranno di risalire come salmoni, Fiorentina e Lazio. Hanno l'organico per farlo, i resto dipende dal suk. Infine, non vedo come possa la Reggina evitare la retrocessione e mi chiedo se abbia senso tenerla in A così penalizzata".

Per questo parlava di campionato atipico?

"Anche, e per la Juve in B, per un campionato di B che rischia di essere più avvincente di quello di A".

Cosa legge per la Juve in B?
"Niente, la mia lettura per contratto è limitata alla serie A. Però voglio dire una cosa, prima: tifosi delle altre squadre, per favore, non fischiate i giocatori della Juve, da Del Piero all'ultima riserva. Hanno avuto coraggio a rimanere e non meritano quei fischi. Altri li meritano, ma non li vedrete nel vostro stadio".

A proposito, che clima s'aspetta negli stadi? Bello o brutto?

"Pessimo. Perché chi è stato punito è convinto (e ha convinto molti tifosi) che si tratta di una persecuzione, di un'ingiustizia. Perché nessuno, nemmeno quelli presi coi sorci in bocca, ha balbettato uno straccio di scuse. Perché tutti si sentono nella condizione di rinfacciare qualcosa a tutti. Perché i nostri stadi, paragonati a quelli tedeschi, fanno pena, nemmeno col biglietto numerato si ha la certezza di trovare il posto libero, e fermiamoci qui altrimenti bisognerebbe parlare anche dei cessi. Campioni del mondo sul campo, ma appena fuori dal campo campioni del terzo mondo. Vedo un campionato allucinante per quanto riguarda l'ordine pubblico".

Ma non è colpa dell'Inter o del Milan o della Roma se la Juve è in B.

"Scusate, ma per contratto qui leggo il futuro, non il passato. Comunque no, non è colpa loro. Però il Milan in Champions nemmeno una giuria composta da Babbo Natale, Befana, mago Zurlì e Fatina dai capelli turchini ce l'avrebbe mandato. So che Galliani dice in giro che questo giornale, odiando Berlusconi, odia il Milan per proprietà transitiva. Vorrei rassicurarlo, non odio nessuno, è una cosa troppa faticosa, anzi per il Milan confusamente leggo nel bicchiere d'acqua sporca una vittoria a fine stagione. Non mi chiedete quale. Non conosco minimamente Oliveira, magari è fortissimo, e Bonera non mi sembra un rinforzo adeguato. Amici francesi mi hanno parlato bene di Gourcuff".

Dei suoi amici francesi c'importa poco. Primo dei goleador?
"Ancora Toni. A seguire: Crespo, Inzaghi, Suazo, Iaquinta, Rocchi, Bonazzoli e Lucarelli".

Rivelazioni tra i giovani?
"Considerando Aquilani già oltre, direi Montolivo, Pazzini, Eremenko, Montiel, Foggia, Cigarini, Rosina, Gourcuff e Tissone. Mi piace un sacco Giuseppe Rossi, ma non gioca in Italia".

L'usato sicuro?

"Può essere l'anno di Figo, se non va per narcisi".

Capitolo arbitri?
"Mi fido di Agnolin, lo vorrei più sorridente anche se al suo posto non so chi sorriderebbe".

Dica, pensa che leggerà mai in un bicchiere d'acqua pulita?

"Sì, quando la federcalcio avrà ripreso dalla Lega tutto il potere che le è stato via via tolto, potere che passa anche dalla cessione dei diritti tv, e quando nei piani alti della federcalcio ci saranno inquilini molto diversi dagli ultimi occupanti".

E ci vorrà molto tempo?

"Ne basterebbe poco, ma ce ne vorrà moltissimo, ammesso che ci si arrivi".

E lei come va a incominciare questo campionato atipico, con quale sentimento dominante?

"Con la fortissima ma inesaudibile voglia di essere altrove e occuparmi d'altro".

Perché non lo fa?

"Perché sono curioso e preferisco vedere le cose che sentirmele raccontare. I raccontatori di cui mi fido sono sempre meno".

Via, non si deprima così.
"Lasciatemi perdere. O magari pareggiare".

Lo sa che in passato era stato più divertente nella lettura?
"Ne sono mestamente consapevole, in altri tempi mi sarei scusato ma di questi tempi non è proprio il caso. Se credete che sia divertente leggere l'acqua del Lambro, provateci voi".

(8 settembre 2006)