"Abbiamo dato mandato ai nostri legali di verificare se sia ravvisabile il reato di lesioni personali aggravate". Lo scrive il Coordinamento dei comitati della Piana Firenze-Prato-Pistoia che si batte per la chiusura dell' inceneritore di Montale all'indomani dell'annuncio del ritrovamento di sostanze assimilabili a diossina in campioni di latte materno prelevati a neomamme che abitano non distante dall'impianto. Nel comunicato, il Coordinamento torna a chiedere la chiusura dell'impianto e contesta il documento diffuso ieri dall'azienda sanitaria nel quale l'Asl usava toni rassicuranti nei confronti delle popolazioni residenti nelle zone dell'inceneritore. "L'Asl - scrive il Coordinamento dei comitati "certifica" che se Montale è inquinata, anche il resto dell'Italia non sta meglio, perciò si può continuare ad ammalarsi di cancro e a morire tranquilli perché siamo in buona compagnia". (ANSA).