Mettiamola così:nessuna persona sensata vuole lo scontro globale Occidente-Islam, penso. Ma evitare lo scontro non vuol dire rimanere sordi, muti e ciechi di fronte a reazioni insensate, minacce, comportamenti violenti e intolleranti e arroganti pretese di una parte che in sostanza dice:"Noi violenti?!? Dillo ancora e ti spacco le ossa!" Persino Ahmadinejad, quello di "Israele va cancellato dalla carta geografica" si è accorto che l'Islam è andato un po' oltre nelle reazioni a semplici parole, visto che ha sentito il bisogno di fare un discorso "pacificatore". (Vedremo poi i fatti, ma credo che neppure Ahmadinejad, in fin dei conti, ci tenga a un conflitto globale). Fra popoli civili. alle parole si reagisce con parole, non con la violenza fisica. Il modo migliore per dissuadere i prepotenti e gli arroganti non è quello di provocarli, ma nemmeno quello di fare le pecore rinunciando a difendere i propri diritti e rinunciando a criticare comportamenti naccettabili. Se si vuole evitare lo scontro di civiltà occorre mostrarsi non aggressivi ma fermi nella difesa della propria identità e dei propri valori. Purtroppo in Europa il "politicamente corretto" ha portato da una parte a una resa senza condizioni all'arroganza e all'intolleranza dei fondamentalisti, e dall'altra a rigurgiti di xenofobia razzista. Perchè se i cosiddetti "Liberal" non difendono i valori della propria civiltà, libertà e diritti dell'uomo, e non la smettono di tollerare gli intolleranti, lasciano spazio a gente che è "veramente " razzista, come testimonia l'avanzata di gruppi neonazisti in Germania. Bisogna capire che la difesa dei propri valori, il rifiuto di accettare minacce e offese inammissibili, la denuncia di violazioni dei diritti umani non è razzismo: chi chama razzismo ciò prepara la strada ai razzisti veri (compresi i razzisti fondamentalisti islamici)