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    Predefinito Piano di rinascita democratica

    YouTube - Milano popolo viola parla Vittorio agnoletto.
    Piero Ricca Piano di rinascita democratica
    La Costituzione della Repubblica è la vera contestazione alla realtà italiana, la bussola di ogni possibile riscatto civile per questa nazione allo sbando. Mai era caduta così in basso, mai era stata svilita con tale accanimento. Comportamenti sprezzanti, pessime leggi, nuovi progetti di riforma e colpevoli omissioni la stanno svuotando di senso e di sostanza, comprimendo diritti e garanzie, offendendo i più elementari criteri di equità. Il potere del denaro e della tv ha corrotto ogni processo politico. La legge elettorale ha mortificato la rappresentanza. I partiti sono diventati centri di potere autoreferenziali, privi di “metodo democratico” (art. 49). Il parlamento è diventato l’ufficio di ratifica dei decreti governativi. Il consenso di una minoranza del corpo elettorale è interpretato come delega al comando e legittimazione dell’impunità. Le istituzioni di garanzia vengono aggredite quando infastidiscono il manovratore. La magistratura è costantemente sotto attacco. Il principio di uguaglianza giace sepolto sotto venti leggi su misura. La libertà del web è a rischio. L’idea stessa di interesse generale sembra avere perso diritto di cittadinanza. La “disciplina e l’onore” (art. 54) di chi esercita una funziona pubblica sono diventate un trascurabile dettaglio. Ultima pietra d’inciampo al golpe bianco, quel poco che resta del dissenso sociale, del giornalismo indipendente e dell’opposizione parlamentare viene criminalizzato. Stiamo davvero vivendo il periodo più buio del sessantennio repubblicano e auguriamoci che non sia un destino ma una parentesi. Nessun diritto è mai acquisito per sempre. Ancora una volta spetta ai cittadini responsabili muoversi, con unità d’intenti, per esigerne il rispetto e l’attuazione, innescando una vera e propria resistenza civile, individuale e collettiva, resa ancor più necessaria dall’assenza di una forte opposizione parlamentare e politica. Ieri, nello stesso giorno in cui al mattino gran parte della magistratura ha dato un drammatico segnale di dissenso rispetto alle aggressioni mediatiche e alle leggi contro la giustizia, lasciando silenziosamente, con una copia della Costituzione sotto il braccio, le cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario al momento degli interventi dei rappresentanti del governo, al pomeriggio si sono svolte manifestazioni in tutta Italia, promosse dal “popolo viola” in più di cento città. I grandi media, tranne lodevoli eccezioni, hanno dedicato alla manifestazione diffusa meno spazio di quanto sia normalmente dedicato a un convegno di partito o all’ultima dichiarazione di Gasparri. Anche questo fa parte del quadro. Abbiamo partecipato all’iniziativa di Milano, a due passi da piazza Duomo, nell’ormai tradizionale speaker’s corner di via Mercanti. Il nostro moto di “rinascita democratica” non può che passare per tanti appuntamenti come questo.

  2. #2
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    Predefinito Rif: Piano di rinascita democratica

    Citazione Originariamente Scritto da salerno69 Visualizza Messaggio
    YouTube - Milano popolo viola parla Vittorio agnoletto.
    Piero Ricca Piano di rinascita democratica
    La Costituzione della Repubblica è la vera contestazione alla realtà italiana, la bussola di ogni possibile riscatto civile per questa nazione allo sbando. Mai era caduta così in basso, mai era stata svilita con tale accanimento. Comportamenti sprezzanti, pessime leggi, nuovi progetti di riforma e colpevoli omissioni la stanno svuotando di senso e di sostanza, comprimendo diritti e garanzie, offendendo i più elementari criteri di equità. Il potere del denaro e della tv ha corrotto ogni processo politico. La legge elettorale ha mortificato la rappresentanza. I partiti sono diventati centri di potere autoreferenziali, privi di “metodo democratico” (art. 49). Il parlamento è diventato l’ufficio di ratifica dei decreti governativi. Il consenso di una minoranza del corpo elettorale è interpretato come delega al comando e legittimazione dell’impunità. Le istituzioni di garanzia vengono aggredite quando infastidiscono il manovratore. La magistratura è costantemente sotto attacco. Il principio di uguaglianza giace sepolto sotto venti leggi su misura. La libertà del web è a rischio. L’idea stessa di interesse generale sembra avere perso diritto di cittadinanza. La “disciplina e l’onore” (art. 54) di chi esercita una funziona pubblica sono diventate un trascurabile dettaglio. Ultima pietra d’inciampo al golpe bianco, quel poco che resta del dissenso sociale, del giornalismo indipendente e dell’opposizione parlamentare viene criminalizzato. Stiamo davvero vivendo il periodo più buio del sessantennio repubblicano e auguriamoci che non sia un destino ma una parentesi. Nessun diritto è mai acquisito per sempre. Ancora una volta spetta ai cittadini responsabili muoversi, con unità d’intenti, per esigerne il rispetto e l’attuazione, innescando una vera e propria resistenza civile, individuale e collettiva, resa ancor più necessaria dall’assenza di una forte opposizione parlamentare e politica. Ieri, nello stesso giorno in cui al mattino gran parte della magistratura ha dato un drammatico segnale di dissenso rispetto alle aggressioni mediatiche e alle leggi contro la giustizia, lasciando silenziosamente, con una copia della Costituzione sotto il braccio, le cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario al momento degli interventi dei rappresentanti del governo, al pomeriggio si sono svolte manifestazioni in tutta Italia, promosse dal “popolo viola” in più di cento città. I grandi media, tranne lodevoli eccezioni, hanno dedicato alla manifestazione diffusa meno spazio di quanto sia normalmente dedicato a un convegno di partito o all’ultima dichiarazione di Gasparri. Anche questo fa parte del quadro. Abbiamo partecipato all’iniziativa di Milano, a due passi da piazza Duomo, nell’ormai tradizionale speaker’s corner di via Mercanti. Il nostro moto di “rinascita democratica” non può che passare per tanti appuntamenti come questo.
    E' superato, lo ha detto Licio Gelli.

    Silvio ha fatto meglio.

    m
    "GUARIREMO ANCHE IL CANCRO!" (Silvio Berlusconi - 20 marzo 2010 Piazza del Popolo, Roma) repapelle:

 

 

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