Ungheria, 60 feriti negli scontri
Chieste dimissioni premier Gyurcsany
Peggiora il bilancio in Ungheria dove, a causa degli sconti in piazza tra polizia e manifestanti, 60 persone sono rimaste ferite e 100 sono state fermate. Gli incidenti sono cominciati martedì, dopo le rivelazioni del primo ministro Ferenc Gyurcsany, socialista, il quale ha ammesso di aver mentito per vincere le elezioni di aprile. I dimostranti ne hanno chiesto le dimissioni immediate.
Gruppi di dimostranti si sono recati prima davanti all' edificio che ospita la radio pubblica (Mr) e poi alla sede del partito socialista in piazza della Repubblica (Koztarsasag ter). La polizia, usando candelotti lacrimogeni e idranti, ha disperso i manifestanti, riuscendo a liberare la piazza. 98 i fermi effettuati, con l'accusa di violenza e vandalismo in gruppo. I teppisti hanno allora bruciato contenitori di rifiuti, gettato contro i poliziotti lastre di pietre tolte ad alcuni edifici, danneggiato molte auto e un autobus, rotto vetrine. Al momento viale Rakoczi non è praticabile e i tram non circolano a causa dei detriti sui binari. In altre parti della città è invece tornata la normalità.
Il presidente della repubblica Laszlo Solyom ha condannato gli atti e ha chiesto un intervento deciso da parte della polizia. Il leader della destra, Viktor Orban, parlando alla televisione, ha ripetuto che il governo è divenuto illegittimo, ha chiesto le dimissioni di Gyurcsany, il ritiro del pacchetto di misure per il risanamento economico e un governo tecnico con mandato limitato.
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Ungheria: Premier Non molla, 57 feriti in nuovi disordini
20 settembre 2006 alle 15:41 — Fonte: kataweb.it —
Dopo le due notti di proteste antigovernative a Budapest e gli scontri tra manifestanti e polizia che solo ieri hanno fatto 57 feriti, il contestato premier Ferenc Gyurcsany ha accusato l’opposizione di non essere stata capace di tenere a freno i violenti.
“Mi dispiace che quei partiti politici che avrebbero potuto fermare i violenti” ha affermato Gyurcsany, durante una riunione del consiglio dei ministri “hanno fallito nel prendere le misure che avevamo discusso in parlamento”. Gyurcsany è tornato a promettere fermezza contro i gruppi “radicali”. “Non saremo tolleranti con loro, stanno usando manifestazioni pacifiche per coprire i loro atti criminali”, ha detto il premier. Mentre l’opposizione organizza una nuova protesta per sabato, il premier ha diffuso un comunicato congiunto con il presidente Laszlo Solyom per mettere in guardia dai pericoli di manifestazioni dei partiti di opposizione.
“Gli organizzatori di eventi di massa” si legge nella nota “dovrebbero valutare la loro capacità, così come quella della polizia, di garantire la sicurezza e di impedire ai partecipanti di superare il confine della legalità, alla luce dei precedenti episodi violenti”. Più di duecento persone sono rimaste ferite durante gli scontri, in cui la polizia ha usato idranti e gas lacrimogeni contro i dimostranti, e più di 100 sono state arrestate. In diecimila erano scesi in piazza e si erano radunati di fronte alla sede del parlamento per chiedere, in maniera pacifica, le dimissioni del premier che aveva ammesso di aver mentito all’elettorato.
L’opposizione, rappresentata dal principale partito ‘Fidesz’ di Viktor Orban ha definito “illegittimo” il governo Gyurcsany. Dopo che ieri aveva sostenuto con forza che non si sarebbe dimesso, Gyurcsany, di fronte ai suoi ministri e alla stampa ha di nuovo difeso il suo programma di riforme economiche. “Saremo risoluti” ha assicurato “nell’unico percorso possibile: politiche di riforma per garantire sviluppo e stabilità economica”.