SPIONAGGIO INDUSTRIALE
Gli 007 inglesi contro la Cina
«Spiano i nostri uomini d'affari»
L'accusa dei servizi segreti di Sua Maestà: «Regali con microspie». Nel mirino anche chiavette Usb truccate

LONDRA - L'MI5 punta il dito contro la Cina, accusandola di spiare e rubare informazioni dai top manager britannici - con un vero e proprio sistema di esche, che va dai regali elettronici dotati di microspie fino a fanciulle compiacenti - per poi ricattarli e carpire segreti commerciali. Un documento dell'Agenzia per la sicurezza e il controspionaggio del Regno Unito (i servizi segreti interni) riporta come agenti segreti dell'Esercito e del Ministero degli interni cinese hanno, ad esempio, abbordato uomini d'affari britannici alle fiere ed esposizioni internazionali con l'offerta di «regali» o di «ospitalità sontuose». Nei doni - anche telecamere e pennette USB - erano contenuti dei virus Triojan in grado di attaccare i computer e aprirli a un accesso remoto gestito dagli stessi cinesi

Nelle 14 pagine del rapporto «confidenziale» - ripreso dal britannico Sunday Times - l’MI5 scrive che il governo cinese «rappresenta una delle minacce più gravi per il Regno unito», tanto per questo sistema di spionaggio, che per una capillare utilizzo di hackeraggio elettronico ai danni di compagnie nei settori più disparati, dalla difesa, all'energia, alle comunicazioni. L'avvertimento dell'MI5 rischia di deteriorare ulteriormente le relazioni tra Londra e Pechino, già danneggiate dall’esecuzione di un cittadino britannico in Cina accusato di traffico di droga. All'inizio del mese il motore di ricerca americano Google, con l’esplicito sostegno dell’amministrazione Obama, aveva minacciato Pechino di abbandonare le sue operazioni nel territorio cinese, dopo aver denunciato ripetute azioni di hackeraggio da parte della Cina.


31 gennaio 2010(ultima modifica: 01 febbraio 2010)

Gli 007 inglesi contro la Cina «Spiano i nostri uomini d'affari» - Corriere della Sera