Il legale delle famiglie: "La sentenza parla di pericolosità sociale
voglio vedere chi si prenderà la responsabilità di lasciarlo libero"



PERUGIA - La cronaca lo ricorda come "il mostro di Foligno", uccise due bambini, ora chiede l'applicazione della legge dell'indulto e quindi uno sconto sui 30 anni di pena che sta scontando. L'istanza presentata da Luigi Chiatti, il geometra folignate condannato per l'uccisione di Simone Allegretti e Lorenzo Paolucci, sarà esaminata dalla Corte d'assise d'appello di Perugia il 27 settembre prossimo. I suoi difensori storici Claudio Franceschini e Guido Bacino, ai quali spetta la presentazione formale, dicono: "Svolgeremo la nostra attività nell'ambito del mandato difensivo che ci è stato conferito".

Chiatti è in carcere dall'agosto del 1993, venne infatti arrestato subito dopo il secondo delitto, e fu condannato in primo grado all'ergastolo, pena ridotta a 30 anni di reclusione in appello dopo il riconoscimento della seminfermità mentale e confermata in Cassazione. Per questo il giudice di riferimento per l'applicazione dell'indulto è stato ritenuto quello d'appello.

In base alla sentenza d'appello, al termine della reclusione dovrà essere valutata la sua pericolosità sociale e potrebbe quindi essere eventualmente ricoverato in una casa di cura per almeno due anni, come misura di sicurezza. Difficile stabilire quando effettivamente Chiatti potrebbe uscire dal carcere potendo beneficiare periodicamente dalle normali riduzioni previste dalla legge Gozzini.

Riguardo all'applicazione dell'indulto, dovrà essere esaminata la questione degli atti di libidine che gli vennero contestati in relazione all'uccisione di Simone Allegretti, reato poi però assorbito come specifica aggravante nel reato di omicidio. Lo sconto di pena non si applica infatti per la violenza sessuale. Negli ultimi tempi Chiatti, oggi trentottenne, ha più volte chiesto al giudice di sorveglianza di Firenze (è infatti rinchiuso nel carcere di Prato) la concessione dei permessi premio, ma le sue istanze sono state sempre respinte. Chiatti ha quindi fatto ricorso anche in Cassazione ma la sua istanza è stata giudicata inammissibile.


Giovanni Picuti, legale di parte civile per conto dei familiari di Simone Allegretti e Lorenzo Paolucci non ritiene che Chiatti possa tornare in libertà. "L'istanza per lo sconto di pena - ha detto oggi l'avvocato - lascia il tempo che trova, non penso che possa avere riflessi sulla possibilità di Chiatti di tornare libero. La vera garanzia è rappresentata dalla valutazione della pericolosità sociale, prevista dalla sentenza di appello". Una pericolosità che secondo il legale "rimane altissima e allarmante". "Voglio proprio vedere - ha concluso l'avvocato Picuti - chi si prenderà la responsabilità di far tornare effettivamente libero Chiatti".
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Però....