ma perchè ste questioni da figli di religione beduinesche non se le risolvono a casa loro?
ma tutti qui in europa, a rompe li cojoni?!?
ma perchè ste questioni da figli di religione beduinesche non se le risolvono a casa loro?
ma tutti qui in europa, a rompe li cojoni?!?
In coincidenza con il quinto anniversario dell'11 settembre papa Benedetto XVI° e il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, parlano la stessa lingua sulla «guerra al terrorismo», ovvero l'aggressione imperialista contro la Nazione Islamica, definendo tale guerra come un conflitto ideologico contro la Jihad.
Sono le parole del Papa e del presidente americano a descrivere la convergenza. All'Università di Ratisbona il Papa per la prima volta ha esplicitamente puntato l'indice contro la «Jihad» per affermare che si tratta di una forma di violenza aberrante, «incompatibile con la natura di Dio e dell'anima». Il 31 agosto Bush, parlando alla convenzione dell'American Legion a Salt Lake City, aveva definito il conflitto iniziato l'11 settembre 2001 «la battaglia ideologica del XXI secolo» dove «da un lato vi sono coloro che credono nei valori della libertà e della moderazione, e dall'altro coloro che sono guidati dalla tirannia e dall'estremismo» ovvero gli «islamofascisti, successori dei fascisti, dei nazisti, dei comunisti e degli altri totalitari del XX secolo». Poche ore prima del discorso del Papa, Bush parlando alla nazione dallo Studio Ovale aveva aggiunto: «C'è chi ha chiamato questa lotta uno scontro di civilizzazioni, in realtà è una battaglia per la civiltà, combattiamo per poter continuare a vivere liberi».
Sebbene il Papa parli di «fede» ed il presidente americano di «politica» il linguaggio di entrambi disegna l'inizio di una nuova fase della "crociata" giudaico-americana contro i musulmani e i popoli liberi: un conflitto iniziato militarmente con l'invasione imperialista dell' Afghanistan e dell'Iraq, continuato con una mobilitazione dei loro sciacalli dell'intelligence in cinque continenti e articolatosi all'Onu in sanzioni finanziarie e pressioni diplomatiche contro gli Stati sospettati di «sostene il terrorismo» (Siria e Iran), adesso diventa uno scontro ideologico. Questo è possibile perché il Papa cattolico (modernista) che viene dalla Baviera e il presidente americano metodista cresciuto in Texas condividono la definizione del nemico: la Jihad, ovvero l'impegno dei musulmani a difendere la loro Fede dagli aggressori e dai nemici dell'Islam. Il cardine della convergenza è proprio nell'indicare nella Jihad una «deviazione totalitaria» dell'Islam. Se Ratzinger distingue fra Islam «violento e non violento», Bush ripete la formula «Islam religione di pace come Cristianesimo ed Ebraismo» ricordando che i musulmani sono «le prime vittime dei jihadisti» e che esiste un Islam «buono» (quello servilista, che poi non è neanche Islam) e uno «cattivo» (cioè quello autentico, quello rivoluzionario, che spaventa il Nuovo Ordine Mondialista).
La svolta ideologica potrebbe comportare un obiettivo. L'obiettivo è tendere la mano all' «Islam non-jihadista», ovvero ai musulmani riformisti e\o modernisti (gli ipocriti). Promuovere la decadenza dell'Islam così da poterlo sconfiggere.
il Papa, a quanto so io, non ha chiesto scusa.
ha detto che è RAMMARICATO PER LE REAZIONI, se non ho capito male.