Martedì 19 Settembre 2006
Equizi fuori dal partito Il verdetto è definitivo
Espulsa. E stavolta, per quanto riguarda il partito, la partita è chiusa. Franca Equizi - consigliera comunale a Vicenza «eletta con la Lega Nord», come si firma ultimamente, dopo che è stata inserita nel gruppo misto - ora è proprio a spasso, giù dal Carroccio. Ha provveduto a confermarlo il collegio dei probiviri veneti, ultima istanza politico-disciplinare che doveva esprimersi al termine di un’annata di “processi” interni e ricorsi. L’ufficializzazione pubblica della decisione, presa a maggioranza, è questione di ore. Ancora nel 2005 era stata la sezione cittadina a proporre l’espulsione. Il partito aveva votato a maggioranza, non all’unanimità, perché una fetta di aficionados “duri&puri” continua a restare, sempre più silenziosamente, filo-Equizi. L’incompatibilità della consigliera con la Lega era stata confermata a metà del gennaio scorso dalla dirigenza provinciale: impossibile convivere con la bancaria delle Maddalene. E non importa se lei resta convintissima di interpretare il migliore Dna leghista e sfoggia sui suoi caratteristici tailleur in tinta pastello i toni "verde padano" del fazzolettone con il Sole delle Alpi e degli altri gadget d’ordinanza.
Polemiche costanti contro il sindaco forzista Enrico Hüllweck (e la consorte Lorella Bressanello direttrice del Territorio in Comune) su pressoché tutte le questioni urbanistiche. Dispute a non finire con il vicesindaco aennista Valerio Sorrentino sulle materie in cui An e Lega sono più in concorrenza presso l’opinione pubblica di destra: ordine pubblico, pattugliamenti di Campo Marzo, tolleranza-intolleranza verso gli zingari, call-center e affini. Frecciate a non finire contro il suo compagno di tessera assessore (ormai ex) Davide Piazza. Questi gli atteggiamenti della Equizi, diventata mina vagante dentro una Casa delle libertà che in Comune di tutto ha bisogno, fuori che di perturbazioni di singoli o di gruppi che ne mettano in forse i numeri spesso risicati (e la consigliera aveva più volte fatto mancare il numero legale alla maggioranza).
Incompatibilità con il gruppo Lega Nord in sala Bernarda: l’avevano sancito prima il direttivo provinciale poi il direttivo veneto sulla base della richiesta del segretario vicentino Giuliano Tricarico: «La Equizi si riteneva superiore alle regole che in una struttura politica tutti devono rispettare». Lei, naturalmente, si era sempre opposta, rivendicando autonomia di giudizio in Comune.
tricarico invece deve difendere la sua carega da 60.000 euro in aim, ma questo signore perchè non viene commissariato?????? a dimenticavo perchè è servo fedele di stefani e dal lago.
ma allora la grande colpa della equizi e di seguire le battaglie lega?????