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    Post Nel 2001 gli Stati Uniti erano pronti ad attaccare il Pakistan

    Gli Stati Uniti erano pronti a bombardare il Pakistan, subito dopo l'11 settembre 2001, se il Paese asiatico non avesse collaborato nella campagna militare contro i talebani condotta in Afghanistan. Lo ha detto ieri il presidente pachistano Pervez Musharraf in un'intervista alla CBS. La minaccia arrivò direttamente dal vice Segretario americano di Stato.
    La massoneria il vero nemico!

  2. #2
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    Question Bush nega di aver pensato di attaccare il Pakistan

    Il presidente Bush ha detto di non sapere nulla sulle minacce del vice segretario di Stato Richard Armitage al generale pachistano Mahmoud Ahmad in caso di non collaborazione.
    La massoneria il vero nemico!

  3. #3
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    Exclamation Pakistan e Usa ai ferri corti

    Pakistan e Usa ai ferri corti


    La fine della guerra in Waziristan non piace a Washington. Musharraf: "Gli Usa ci minacciarono"





    L’accordo di pace firmato il 5 settembre tra il governo pachistano e i talebani del Waziristan è stato vissuto a Washington come una coltellata alla schiena, un tradimento che mette in discussione l’alleanza antiterrorismo che dopo l’11 settembre 2001 gli Stati Uniti imposero al Pakistan puntandogli una pistola alla tempia. Uno sgambetto grave soprattutto perché arriva mentre in Afghanistan le truppe Usa e Nato faticano ogni giorno di più a tener testa ai talebani, che proprio in Pakistan hanno il loro quartier generale e le loro retrovie.

    Da Washington, critiche e minacce. Pochi giorni prima dell’accordo waziro, a fine agosto, il segretario di Stato Usa, Donald Rumsfeld, aveva lanciato un chiaro avvertimento al Pakistan, affermando che nessun governo al mondo ha il diritto di negoziare “paci separate” con i terroristi.
    Dopo la firma della pace in Waziristan, che prevede da parte talebana lo stop alle incursioni in territorio afgano, Joseph Biden, leader dei Democratici e probabile candidato presidenziale, ha commentato: “Se l’Afghanistan è tornato a essere ingovernabile per gli attacchi dei talebani, la colpa è del governo pachistano, che non ha mai agito contro il loro comando centrale a Quetta e ora ha pure firmato una pace separata con loro in Waziristan”.
    In occasione dell'anniversario dell'11 settembre, un duro editoriale del Washington Post chiedeva come si fa a definire ancora il Pakistan “un alleato” dopo questo tradimento.
    Il 20 settembre, Bush ha dichiarato alla Cnn che non esiterà ad ordinare un attacco militare Usa in Pakistan se emergessero evidenze che Bin Laden si nasconde da quelle parti.

    La strana rivelazione di Musharraf. Il presidente pachistano, generale Pervez Musharraf, non ha reagito alle critiche statunitensi. Almeno fino al 22 settembre, quando – subito prima di incontrare Bush alla Casa Bianca – ha fatto delle impegnative dichiarazioni nei confronti della politica Usa da cui traspare un malcelato nervosismo.
    Musharaf ha rivelato che, il giorno dopo l’11 settembre 2001, l’allora vicesegretario di Stato Usa Richard Armitage disse all’allora direttore dei servizi segreti pachistani, generale Mahmood Ahmed: “A voi la scelta: schieratevi con noi o vi bombarderemo fino a farvi tornare all’età della pietra”.
    “Furono parole insultanti e maleducate”, ha commentato Musharraf, spiegando che la sua successiva decisione di schierarsi dalla parte degli Usa fu presa “nell’interesse della nazione pachistana”. Come a dire: di fronte a un simile minaccia non avevamo altra scelta.

    Usa-Pakistan: relazioni pericolose. Il generale Mahmood Ahmed è al centro di uno dei più inquietanti episodi legati all’11 settembre 2001.
    Pochi giorni dopo gli attentati, l’intelligence indiana dimostrò (e l’Fbi confermò) che egli era stato il “cassiere” degli attentati. Era stato lui, storico sostenitore dei talebani e amico del mullah Omar, a far versare 100 mila dollari sul conto di Mohamemd Atta, il leader della cellula terrorista dell’11 settembre. La reazione statunitense a questa eclatante notizia – che dimostrava un legame stretto tra Pakistan e al Qaeda – fu assai strana. I mass media la ignorarono e Washington si limitò a chiedere il licenziamento del generale, che avvenne il 7 ottobre, giorno in cui iniziavano i bombardamenti Usa sull’Afghanistan. Nonostante il capo dei servizi segreti pachistani fosse stato scoperto con in mano la famosa “pistola fumante”, tutto passò sotto silenzio. Quasi un insabbiamento che, secondo molti, è spiegabile con l’imbarazzo di Washington legato a un altro fatto poco noto: mentre, la mattina dell'11 settembre 2001, gli aerei si schiantavano sulle Torri gemelle, il generale Mahmood Ahmed era a Washington a colazione con il futuro capo della Cia, Porter Goss.
    Le relazioni tra Stati Uniti e Pakistan sono molto più complesse di quanto sembrano.
    La massoneria il vero nemico!

  4. #4
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    Arrow Terrorismo: Musharraf, la Cia ci ha dato milioni

    Terrorismo: Musharraf, la Cia ci ha dato milioni


    La Cia ha versato in segreto milioni di dollari al governo del Pakistan in cambio della consegna di oltre 300 sospetti militanti di al-Qaida. A sostenerlo è il presidente del Paese asiatico, Pervez Musharraf, in un'autobiografia, un estratto della quale è pubblicato oggi sul quotidiano The Times.

    Il capo di Stato fa riferimento alla consegna di 369 sospetti terroristi ma non indica la somma versata dall'agenzia di intelligence statunitense in cambio della disponibilità di Islamabad. 'Ricompense' del genere - nota il giornale britannico - sono vietate dalla legge americana.

    Le rivelazioni sono contenute in un volume intitolato "Sulla linea del fuoco: un'autobiografia" della quale a partire da oggi The Times pubblica alcuni estratti.

    Sulla vicenda è intervenuto il dipartimento di Giustizia americano. "Non sapevamo nulla. Non dovrebbe accadere. Ricompense simili possono essere versate a privati cittadini che offrono un contributo per rintracciare terroristi che figurano nella lista nera dell'Fbi, non a governi stranieri".

    Quanto alla Cia, non ha voluto fornire indicazioni. "Non siamo disposti a parlare dei nostri rapporti con leader internazionali" si legge in un comunicato. "Non ci saremmo aspettati - ha aggiunto un dirigente dell'agenzia - che fosse qualcuno di loro a farlo".

    Tra i sospetti consegnati da Islamabad ci sarebbe anche Khalid Sheikh Mohammed, sospettato di aver avuto un ruolo centrale nell'organizzazione degli attentati a New York dell'11 settembre 2001 e di altri attacchi in Gran Bretagna.

    Le rivelazioni di Musharraf, al potere dal 1999 in Pakistan e considerato un alleato degli Stati Uniti nella 'guerra al terrorismo', seguono giorni di polemiche tra Washington e Islamabad. La settimana scorsa il generale ha affermato che dopo gli attentati alle Torri gemelle l'amministrazione di George Bush aveva minacciato di bombardare il Paese asiatico e farlo tornare "all'età della pietra". Minacce, queste, smentite dal presidente statunitense.
    La massoneria il vero nemico!

  5. #5
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    Arrow Musharraf: gli Usa minacciarono di bombardarci

    Musharraf: gli Usa minacciarono di bombardarci
    Allora a lanciare la minaccia fu Richard Armitage, vice segretario di Stato




    Il Presidente Pachistano Musharraf
    Dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, Washington minacciò di colpire il Pakistan e di riportarlo «all'età della pietra» se le autorità di Islamabad non avessero cooperato con Washington nella loro guerra al terrorismo. A lanciare la minaccia fu Richard Armitage, allora vice segretario di Stato, incontrando il direttore dell'intelligence nazionale pachistana. A rivelarlo è stato lo stesso Musharraf, nel corso di un'intervista rilasciata al programma «60 Minutes» della CBS.

    «Il capo dell'intelligence mi riferì che Armitage gli aveva detto: «preparatevi ad essere bombardati. Preparatevi a tornare all'età della pietra», ha affermato Musharraf nell'intervista che andrà in onda domenica. «Credo che si sia trattato di un'osservazione molto aspra», ha affermato il capo dello stato pachistano, sottolineando però di aver reagito responsabilmente. «Bisogna pensare ed agire negli interessi della nazione e questo è quanto ho fatto». Oltre all'incontro di oggi alla Casa Bianca, Musharraf ha in programma un nuovo colloquio la settimana prossima con il presidente Bush, allargato al presidente afghano Hamid Karzai.

    Con il suo messaggio Armitage fece pervenire alle autorità pachistane anche la richiesta di mettere a disposizione degli americani posti di confine e basi da utilizzare nella guerra contro i Taleban in Afghanistan.

    Alcune richieste furono veramente «assurde», ha infine ricordato Musharraf, citando in particolare quella di eliminare ogni espressione di sostegno interno al terrorismo contro gli Stati Uniti. «Non possiamo impedire di esprimere opinioni».
    La massoneria il vero nemico!

 

 

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