.
.
si ma chi sei ? cosa vuoi? vuoi entrare in irs? vuoi fare proposte sul commercio ?
esistono gia commercianti sardi , vedi nonna isa, ex vinci, etc etc.
in genere quando si entra in FORUM pubblico con un nuovo nick prima ci si presenta, si spiegano i motivi della PARTECIPAZIONE e poi si sta alle regole generali del forum (scritte e non scritte)
esempio: nel forum p2p cultura libera non sono graditre le parolacce (semplice no ?)
tu sei entrato nel forum argomentando le tue idee come senza neanche dire "ciao", "posso", piacere di conoscervi etc etc....
al secondo hai dato all' amico tomatito del crabarzu e montagnino.
poi continui a sostenere che qualcuno in sardegna, nelle scuole, vuole imporre il logudorese ai campidanesi e ai galluresi .
supposto che ci sia questo qualcuno. perchè ti vinei a sfogare proprio qui ? e poi dicci chi è questo qualcuno....
qui non è quesitone di essere sardi nuragici e con la leppa e questione che tu, o non hai mai frequntato un forum on line oppure non sai cosa sia il rispetto. sai cosa ti dico: non è che essere sardo significa essere coglione e farsi prendere per il culo, altrimenti senno ti dicono che hai la leppa.
e bistu chi naras de essere campidanesu de innoghe e de cudenis, assumancu iscrie in sardu: ma in campidanesu però! ca si nono si offendimos totus.
toca a ti bier!
scusa ma forse avresti dovuto scrivere:"perché tra alcuni di voi regnano idee...ecc.."
ti sei dimenticato quel "alcuni" perché francamente di comunista non ho proprio un bel niente e fondamentalmente è per questo motivo che abbraccio Irs altrimenti... niente.
su discorsu subra sa naturalesa ki faghes est una cosa ki si at bases logicas (nessi in domo mia) e naro s'opinione mia in termines terra-terra ca so profanu in materia: tue respiras àera? e si la dias bullùzare?! no dias respirare. tue màndigas pumata, trigu, melone, sindria, pomo, macarrones? e si bullùzas sa terra, no màndigas e luego mòris. gai su mare cantu su riu.
sa conclusione mia est:
tocat a àere rispetu pro sa terra, ca fintzamente ai como nos at dadu de ite mandigare.
creo ki sa terra no abàidat nen si ses de manca e nen si ses de dresta... nen si ses su re e nen si ses su soldadu... nen si ses sa pessone cuàda a desegus de Satyr nen si ses Micheal Jackson (forsis custu at a mòrrere primu de totus ca bastat un ala de 'entu de maistrale e luego rùet malaidu terminale )
Hai ragione, uno dei problemi analoghi all'Italia dei nostri settori economici sono il nanismo dell'impresa in antitesi ai grandi gruppi.Non ho scritto di consorziare i "produttori", leggi meglio, ho scritto (era un esempio) di consorziare gli impresari e gli imprenditori (o i negozianti se preferisci) per fare INSIEME quello che fanno Auchan etc. da soli e portandosi i soldi nostri fuori dalla Sardegna anzichè rimetterli nel tessuto economico dell'isola.
La grande distribuzione non è solo un problema Sardo purtroppo, tutta Italia ha visto in questo ambito recedere quote di mercato ai big francesi.
Per risolvere questo tipo di problemi occorre intervenire sinergicamente su diversi piani della questione e ciò include diverse tipologie di intervento, di cui ne ho letto qualcuna tra i post oltre la tua, quindi giustamente la creazione (o meglio, stimolazione) di cartelli distributivi tra dettaglianti, sviluppare il criterio della reciprocità commerciale (possibilità di vendita dei nostri prodotti anche nei mercati coperti da chi opera nel nostro territorio), a quest' ultimo và accompagnato anche un piano di revisione per quanto riguarda la cooperazione bilaterale, ovvero maggior incremento della distribuzione dei NOSTRI prodotti (anche nel nostro territorio) direttamente attraverso la distribuzione degli operatori esterni, quindi Auchan nel caso.
E questo quindi può avvenire solo anche con l'intervento dei nostri produttori, non solo dettaglianti e catene di approvvigionamento (grossisti).
Già oggi esistono tipologie analoghe di cooperazione con Auchan per la vendita di prodotti del territorio, ma credo che vadano rivisti i criteri di equità, cosa che naturalmente non si può fare se non con un piano industriale che arrechi utili ad ambo le parti.
Inoltre è necessario limitare le cubature (e di questo devono anche interessarsi i comuni) a disposizione della grande distribuzione, quantomeno per tutelare una nostra fascia di piccola/media distribuzione dei prodotti nel territorio.
http://www.urn-indipendentzia.com/UR...gressisti.htmlPerchè a Soru anzichè bloccare (o tentare di farlo non riuscendovi per fortuna...) il VERO settore trainante della Sardegna (il turismo) non è venuta l'idea di consorziare i vari impresari sardi (che vi assicuro non mancano di risorse) ed imprenditori per creare una nuova costa smeralda davvero in mano ai sardi che sfruttino i turisti e godano degli enormi guadagni di una cosa del genere?
Nell'area Prospetto troverai la voce che dici, c'è da gennaio.
Ma non per ricreare una "Costa Smeralda 2", ma come intervento di riassetto e coordinazione dell'impresa ricettiva Sarda, insomma, una sorta di "nazionalizzazione" del turismo Sardo non statalizzando (non facciamo confusione con le vecchie baggianate) ma creando un ente privato a partecipazione pubblica tra consorziati che si occupi di tale settore, con capacità di investimento in diversi ambiti (ristorazione, immobiliare, etc).
La Camera del Turismo.
I dettagli ovviamente non posso scriverli in questa sede.
Di sicuro si avrebbero capacità di investimento non solo in Sardegna, ma addirittura altrove.