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brunik
Finanziaria: cambia Irpef,ok della sinistra a manovra(Stampa)
ROMA (MF-DJ)--Le aliquote dell'Irpef saranno cambiate, eliminando i vantaggi per i redditi piu' alti, introdotti con il "secondo modulo" della riforma-Tremonti. E' questa, secondo quanto scrive oggi La Stampa, la mossa del Governo per avere il consenso dell'ala sinistra della coalizione e dei sindacati sulla manovra Finanziaria, che resta di un importo complessivo pari a 30 miliardi di euro.
La "giornata cruciale", scrive il quotidiano torinese, sara' giovedi', quando il Governo avra' due distinti incontri con i capigruppo di maggioranza e le forze sociali. E' in quella sede che il disegno dovrebbe avere la conferma definitiva. Il giorno dopo, poi, la Finanziaria dovrebbe essere approvata dal Consiglio dei ministri.
La scure fiscale dovrebbe dunque abbattersi sui redditi piu' alti. In particolare, dovrebbe scendere da 100.000 a 70.000 euro la soglia oltre la quale scatta l'aliquota massima del 43%. Confermate le quattro aliquote, la piu' bassa sarebbe portata dal 23 al 20%, e riguarderebbe sempre i redditi fino a 26.000 euro. Resta l'aliquota del 33% per chi guadagna fino a 33.500 euro, mentre la successiva aliquota del 39% resterebbe solo per chi ha un reddito fino a 70.000 euro. red/fdp
Finanziaria, sgravi Irap per le imprese
ROMA - Compartecipazione dinamica al gettito fiscale, detrazioni Irap per ogni assunto a tempo indeterminato, alberghi in edifici di pregio dello Stato sull'esempio dei Paradores spagnoli. Sono le ultime notizie dal fronte Finanziaria. Si susseguono gli incontri, ma le cifre per ogni capitolo della manovra restano sconosciute. La sentenza sull'Iva delle auto aziendali, invece, potrebbe avere un impatto sull'indebitamento e portare il rapporto deficit-Pil al 4% nel 2006.
Cambia il meccanismo di finanziamento degli Enti locali, Comuni in testa. La misura - come ha spiegato il viceministro all'Economia Vincenzo Visco - dovrebbe mitigare in qualche modo il taglio ai trasferimenti che la Finanziaria prevede. I Comuni potrebbero beneficiare di una quota dell'Irpef o dell'Ires, e, dato che le entrate tributarie sono in continuo sviluppo, sarebbe una «compartecipazione dinamica». Per ora l'unica reazione dell'Anci, l'Associazione dei comuni italiani, è la richiesta urgente di un incontro: «La nostra prima esigenza - dice Leonardo Domenici, presidente Anci - è quella di avere una serie di dati per poter discutere con il governo in un incontro che chiediamo sia fissato al più presto.
Siamo preoccupati in particolare per l'incertezza che caratterizza questa Finanziaria».
Le Regioni l'incontro lo hanno oggi. Chiedono 100 miliardi di euro per la Sanità, più uno per il Fondo sociale. Il governo ne offre 96 tutto compreso. Le Regioni chiedono anche lo sblocco delle addizionali Irpef (Confindustria ha già detto di «essere contraria») e una compartecipazione all'accisa sul gasolio di due centesimi (oggi la compartecipazione riguarda solo la benzina, 0,129 euro per ogni litro).
Cuneo fiscale: per le imprese sarà sotto forma di detrazioni Irap di 5mila euro per ogni lavoratore a tempo indeterminato già presente in azienda e per ogni nuovo contratto, purché sempre a tempo indeterminato. Possibilità, in alcune regioni del Sud, di raddoppiare il vantaggio: 10mila euro di detrazione Irap. «Ma le misure dovranno essere calibrate seguendo le direttive della Comunità europea sugli aiuti di Stato», spiega il sottosegretario allo Sviluppo economico, Filippo Bubbico.
Presente in Finanziaria anche un Fondo per l'emersione, le due misure, taglio del cuneo e incentivi all'emersione, potrebbero dunque cumularsi.
Il governo apre la discussione sul capitolo Sud della Finanziaria, i sindacati si dicono soddisfatti in parte.
«Non ci sono le cifre, ma solo gli intendimenti - dicono Cgil, Cisl e Uil - è un percorso percorribile solo in parte». «Uno strano metodo - scherza Paolo Nerozzi, Cgil - che si basa sugli influssi astrali degli ultimi due giorni», quando saranno fatte le cifre.
Fari, caserme, immobili pubblici non più utilizzati invece di essere messi in vendita saranno valorizzati a fini turistici. Dati in concessione potrebbero diventare dei super-hotel sull'esempio della Spagna dove la catena Paradores ha il suo punto di forza nell'utilizzare vecchi edifici, molti anche di pregio storico.
Alessandro Cecioni