Ogni sei mesi, ad esempio, fa un decreto legge d'urgenza per la questione rifiuti (coi soldi dei contribuenti).
Il governo, ad esempio, copre la grandissima parte della spesa sanitaria napoletana con i prelievi fiscali provenienti soprattutto dal nord.
Sempre il governo finanzia le continue emergenze criminalità/occupazionali/sociali ecc napoletane.
Personalmente non sono contrario a che lo stato attui anche una politica di solidarietà fiscale, ma il tutto si deve inserire in un impianto base fondato sull'autonomia e federalismo fiscale.
LO STATO??? Lo stato siamo NOI, caro amico partenopeo.
Sono i cittadini napoletani che per primi devono cercare di curare i propri mali, e poi lo Stato può metterci una mano.
Quando si vedono le scene dei poliziotti aggrediti perchè tentano di arrestare un boss a me la voglia di investire risorse publiche su Napoli mi passa del tutto.
perchè,secondo te il boss è un individuo isolato?ma dove cazzo vivi?ma possibile che siate incapaci di comprendere quelle realtà?anche io sono del tutto estraneo a quelle realtà,e non ho nulla a che fare con quella gente ,ma non è difficile capire che è ovvio che parenti ,amici e complici insorgano in sua difesa..in difesa di un camorrista
Compito dello Stato è intervenire laddove si creano quelle situazioni di estremo disagio e sottocultura in quei quartieri.
Non credo sia compito dei napoletani onesti andare con le mazze in quei quartieri contro i camorristi.
Nè credo,che sia tantomeno compito dei napoletani disonesti,perchè sarebbe una contraddizione in termini
Napoli è soffocata dalla Camorra.
Napoli è soffocata da una rete clientelare stracolma di ciarlatani corrotti.
Questa situazione è figlia di secoli d'assistenzialismo, sfruttamento, e di governi che hanno tutti inneggiato al panem et circenses. A Napoli la cultura imprenditoriale e lo spirito d'iniziativa in tal senso sono tendenzialmente un corpo estraneo.
Altro?
Sì, adesso molti rideranno, ma ad esempio c'è anche il clima che influisce sulla retorica della pelandroneria (peccato che ci sono fior di studi e di esperienze che spiegano perché per certi lavori la produttività cala in maniera direttamente proporzionale alla temperatura), e tante altre cose.
Napoli è nella situazione che c'è per una somma di fattori che si sono assommati nel tempo, tra cui quello malavitoso non è propriamente secondario, peccato che l'intellettuale di destra non ne abbia citato nemmeno uno.
Aspetta un attimo: tu stai confondendo le cause con gli effetti.
Che napoli sia soffocata di ciarlatani corrotti e politiche clientelari e la verità, ma questa è la causa dell'assistenzialismo, non la la conseguenza. La città più ricca d'Italia, la quarta in Europa, è stata ridotta a mendicare e a far vivere il suo popolo solo della speranza di sussidi da politiche scellerate che sono certamente in buona parte frutto di scelte fatte altrove.
Ovunque a Napoli e nel Mezzogiorno troverai le tracce di una spirito imprenditoriale che metteva la nostra terra forse non sullo stesso piano dei più sviluppati Paesi europei, ma sicuramente al primo posto in Italia. Non ti sto parlando di duemila anni fa, ma di tempi relativamente vicini.
La criminalità è stato lo strumento che si è usato per scardinare quel sistema, arrivando al paradosso che alcuni oggi credono che il "fare impresa" sia estraneo alla nostra mentalità...
Non posso purtroppo biasimarti, perché decenni di propaganda martellante e di calunnie che prendiamo fin da quando lasciamo il latte materno hanno finito per convincere molti, troppi di noi che non si può fare niente, la nostra civiltà è inferiore e la cosa migliore è tirare a campare e godersi il sole e il mare.
La possibilità di uscire da questa situazione dipende solo da noi, e non è una questione di finanziamenti; ma dopo che per decenni si è fatto di tutto per avvilirci, è chiaro che partiamo da una situazione svantaggiata.
Però, abbi pazienza, il clima non c'entra niente, credi a me...