San Vito al Tagliamento (pordenonese)
Affitto di un mini appartamento negato solo perché i potenziali inquilini sono meridionali: non è il racconto tratto dalle solite leggende metropolitane, né tanto meno l'"uscita" di qualcuno che non è riuscito ad ambientarsi. È l'epilogo di una vicenda che ha avuto come protagonisti due giovani di Reggio Calabria che non vogliono essere identificati (D.M. e A.T. sono le loro iniziali), coetanei e da tre anni residenti a San Vito. Uno é assistente tecnico in un istituto scolastico superiore di Pordenone, l'altro fa il militare alla caserma "Leccis" di Orcenico Superiore. Una vita regolare come quella di due persone di 24 e di 26 anni giunti al Nord con l'intenzione di costruirsi un futuro. Un'esistenza che la scorsa settimana si è scontrata con un fatto che li ha turbati. In cerca di una nuova abitazione i due ragazzi, sfogliando le pagine di una rivista specializzata, trovano l'annuncio di un mini appartamento a San Vito a 380 euro mensili. Un'occasione ghiotta, vista la vicinanza dell'immobile al centro storico. Una volta giunti all'agenzia che gestiva l'immobile, i due calabresi prendono gli accordi formali con il responsabile della società, il quale dopo aver ricevuto un deposito cauzionale pari a due mensilità, concede subito le chiavi dell'abitazione. Dunque i due amici, convinti e sicuri di un contratto imminente, cominciano serenamente il trasloco. Non certo un dramma, visto che, per necessità di spazio, hanno già cambiato tre abitazioni nella città dell'Amalteo.
Appena quattro giorni dopo ecco il fatto che lascia di stucco i due giovani: l'agenzia, con una telefonata, comunica ai due affittuari di abbandonare la casa e di riconsegnare immediatamente le chiavi in quanto il proprietario dell'immobile, un impresario sanvitese, non intende affittare a «gente meridionale».«Nel 2006 ancora questi pregiudizi?», si sono chiesti i due. Nulla da rimproverare al disponibile mediatore dell'affare, piuttosto - hanno più volte sottolineato D.M. e A.T. - contro la «sfacciataggine del titolare dell'immobile che, senza mezzi termini, ha formulato un giudizio negativo a priori sul nostro conto».
«Non ci sembra per niente corretto - proseguono esterrefatti i due amici calabresi - arrivare a delle conclusioni gravi solo perché arriviamo dal Sud. Siamo lavoratori onesti che non hanno mai avuto alcun tipo di problema in passato, anzi tutti ci stimano e ci apprezzano per quel che siamo».
Allibito per la vicenda, il titolare dell'agenzia immobiliare ha rivolto immediatamente le scuse ai giovani, promettendo un rimborso non solo del deposito cauzione, ma anche di tutte le spese concernenti la stipula dei vari contratti che i due ragazzi calabresi hanno dovuto sostenere. Solidarietà è arrivata da molte persone, le quali hanno denunciato l'atteggiamento indecifrabile del padrone di casa. Forti della loro buona volontà, i due calabresi hanno trovato immediatamente un altro alloggio, «senza aver avuto più a che fare con persone dal comportamento criticabile».