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Discussione: Sereni rossi, sereni

  1. #1
    trilex
    Ospite

    Predefinito Sereni rossi, sereni

    (ECO) Finanziaria in alto mare, è tensione nella maggioranza

    Roma, 26 set (Velino) - È notte fonda sulla Finanziaria da 30 miliardi - 15 destinati a ridurre il deficit e 15 allo sviluppo. Al momento le uniche conferme arrivano sulle cifre ma anche quelle potrebbero essere messe in discussione. Oggi è cominciata a circolare nelle redazioni la prima bozza della prossima manovra di finanza pubblica del governo Prodi. Ma mentre andavano in rete alcune delle misure contenute nella bozza i ministri della squadra di Prodi provvedevano a smentirle. Così per l’Inpu, il superente previdenziale che dovrebbe sostituire Inps e vari enti previdenziali - Inpdap, Ipost, Enpals e Ipsema. Una riorganizzazione di cui la bozza quantifica anche i risparmi in 900 milioni di euro per i prossimi tre anni. La smentita sulla nascita del super-ente dopo la reazione violenta di sindacati e sinistra radicale arriva dal ministro del Lavoro Cesare Damiano. Stesso discorso per le misure contenute nella bozza sulla pubblica amministrazione. A sorpresa nonostante gli annunci di volerlo abolire, il blocco del turn over- secondo la bozza – viene rafforzato. I risparmi previsti non risparmierebbero nessuna categoria, scuola in testa. Per il triennio 2007-2009 – prevede la bozza - viene congelata una quota pari al 6 per cento delle dotazioni di diverse categorie di spesa pubblica. Tecnicamente, queste risorse verranno accantonate e rese indisponibili. Sforbiciata per i ruoli dirigenziali con una riorganizzazione che comporti una riduzione non inferiore al 10 per cento degli attuali organici e la eliminazione di tutte le duplicazioni organizzative esistenti. Giro di vite, come si diceva, per le assunzioni: nel 2007 il fondo a tale fine predisposto verrebbe ridotto a 25 milioni di euro e a 75 milioni di euro a decorrere dal 2008. Una quota pari al 20 per cento del fondo è destinata alla stabilizzazione del personale in servizio con contratto a tempo determinato da almeno tre anni. E poi i tre articoli che riguardano la scuola con tagli a risorse e riduzione del numero degli insegnanti. I sindacati della scuola reagiscono alle notizie immediatamente: sarà sciopero. La smentita in questo caso arriva dal ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni. “Le indiscrezioni che circolano sui tagli alla scuola – dice - non mi appartengono e sono certo che non appartengono a nessun componente di un governo di centrosinistra, tanto meno del nostro”.

    Mentre i sindacati si preparano a srotolare le bandiere pronti a scendere in piazza, i partiti della sinistra radicale - comunisti e verdi - scalpitano e gridano vendetta. Le loro contestazioni non sono solo di merito: scontata la bocciatura sui tagli a insegnati e via discorrendo. Ma anche di forma: a tre giorni dalla presentazione della Finanziaria, reclamano, noi non abbiamo preso visione di questa bozza e di altre carte. Franco Giordano, leader di Rifondazione comunista, scappa a Palazzo Chigi mentre arriva l’ennesima smentita. Stavolta a prendere la parola è via XX settembre: il ministero dell’Economia dichiara che quella bozza è “superata e inattendibile”. Una bozza, ancora, che tanto scalpore ha suscitato nonostante avesse lasciato vuote le caselle più importanti, dalla sanità – sebbene si sia concluso con un lieto fine l’incontro tra regioni e governo ma è ancora aperta la questione dei ticket - al capitolo sulle entrate. Ovvero le imposte allo studio del governo con la rimodulazione di scaglioni e aliquote e la revisione del meccanismo delle detrazioni. Oltre al via libera all’aumento delle addizionali per gli enti locali. In mattinata il premier aveva incontrato il leader della Confindustria Luca Cordero di Montezemolo: sul tavolo le ipotesi di applicazione della misura sul cuneo fiscale. Anche qui un capitolo tutto da verificare con i criteri di selettività allo studio e la ripartizione dei benefici tra lavoratori e imprese, con la scelta delle imprese e dei dipendenti destinatari degli sconti fiscali. La squadra di Prodi ha ancora tre giorni di tempo.

  2. #2
    trilex
    Ospite

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    EST) New York Times: Prodi sembra vacillare

    New York, 27 set - Il New York Times racconta oggi ai suoi lettori l’intera vicenda Telecom Italia, con un’accurata ricostruzione di quella che definisce “la scazzottata verbale” tra il presidente del Consiglio Romano Prodi e l’ex presidente del gigante della telefonia Marco Tronchetti Provera. Ne deduce, l’autore del lungo articolo, Eric Sylvers, che ora Prodi “con la sua maggioranza sul filo del rasoio sembra vacillare” per la prima volta da quando si è insediato in maggio. Dopo aver ricordato che domani Prodi “sottopone a pubblico scrutinio” il suo comportamento alla Camera, rispondendo alle critiche di possibile interferenza con gli affari societari di Tronchetti Provera, il giornale segnala anche l’appuntamento del 5 ottobre al Senato. L’articolista spiega che in Europa preoccupazioni di carattere nazionalistico non sono rare e cita la Endesa spagnola, le resistenze dei francesi per impedire un’opa di Enel nei confronti di Suez, e perfino l’ex governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio “costretto a dimettersi dopo uno scandalo nel quale fu accusato di aver tentato di impedire l’acquisizione da parte di stranieri del Banco Antonveneto. Ma Prodi è stato presidente della Commissione europea e le “sue ultime mosse hanno fatto sollevare più di un sopracciglio” al punto che dopo aver definito da “matti” l’idea di andare in Parlamento a risponderne “ha dovuto cedere alle pressioni piuttosto che alienarsi gli alleati della riottosa coalizione di nove partiti” che lo sostiene.

  3. #3
    trilex
    Ospite

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    Miissioni, Finanziaria, Telecom: percorso a ostacoli per Prodi

    Roma, 26 set - L’accordo bipartisan sulle intercettazioni illegali e il dibattito sull’eutanasia (innescato da un evitabile intervento del Quirinale, sostiene oggi il quotidiano Europa) avevano oscurato nei giorni scorsi le difficoltà della maggioranza. Riportate però sotto i riflettori dal contrattacco di Marco Tronchetti Provera sulla questione Telecom (un’offensiva che si intreccia con le indiscrezioni sul ruolo di Palazzo Chigi pubblicate oggi dal Giornale), dalle polemiche sulla Finanziaria e dalle lacerazioni intorno alla politica estera. Rese ancor più lancinanti dalla notizia dell’attentati che a Kabul è costato la vita al soldato italiano Giorgio Langella. Un nuovo lutto che, secondo un riflesso condizionato già sperimentato in altre occasioni, ha spinto le componenti antagoniste dell’Unione - ma anche alcuni settori della minoranza di sinistra interna ai Ds - a invocare il ritiro dall’Aghanistan. Richieste che costituiscono “un grave errore”, sottolinea un esponente moderato della maggioranza di governo come il sottosegretario agli Esteri Gianni Vernetti. Il quale ricorda come il nostro contingente sia presente in Afghanistan “in virtù di un forte e chiaro mandato dell’Onu, con altri 36 Paesi europei e insieme alle forze Nato”. Non solo: il dirigente della Margherita sottolinea “la coerenza tra l’art. 11 della Costituzione italiana con lo spirito umanitario e di pace che caratterizza l’azione delle Forze Armate italiane”. Con analogo spirito - manifestato da diversi esponenti della componente moderata dell’Unione - il vicepremier e titolare della Farnesina, Massimo D’Alema, ha sottoscritto a nome del governo l’ordine del giorno - presentato da Forza Italia, An e Udc alla Camera in relazione al dibattito sulla missione Unifil in Libano - in cui si rimarca “apprezzamento nei confronti delle Forze Armate per lo spirito umanitario e di pace e per le modalità di comportamento nelle missioni internazionali, sempre in linea con i valori espressi dall'articolo 11 della Costituzione”. Impegnando il governo a sostenerne l’operato dei nostri militari impegnati in tali missioni. Il gesto distensivo compiuto da D’Alema - preludio al via libera quasi unanime di Montecitorio al disegno di legge sulla missione in Libano - è stato però aspramente contestato dalle forze radicali dell’Unione. Che al Senato - dove la maggioranza, per dimostrarsi tale, non può perdere per strada alcun voto - potrebbero palesare il loro malumore sin dal pronunciamento sulla missione Unifil. Un clima nervoso che le voci sugli interventi previsti dalla Finanziaria - benché bollate come inattendibili dai ministeri dell’Economia e del Lavoro - hanno contribuito ad alimentare. L’impressione è che le tensioni siano destinate a intensificarsi nei prossimi giorni. Quando il governo e la maggioranza che lo sostiene si troveranno ad affrontare appuntamenti - non ultima l’informativa su Telecom che Romano Prodi svolgerà giovedì a Montecitorio - ad alto fattore di rischio.

  4. #4
    trilex
    Ospite

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    Secondo alcune indiscrezioni mancherebbe la copertura per il cuneo fiscale
    Finanziaria, i Comuni: «Siamo insoddisfatti»

    Dopo la diffusione delle indiscrezioni sui contenuti della manovra si susseguono le prese di posizione. Divisioni nella maggioranza


    ROMA - All'indomani della diffusione delle prime notizie sulle linee guida della legge Finanziaria, e soprattutto dopo l'annuncio di tagli e di interventi in campo fiscale, è il momento dei tavoli di confronto ma anche della protesta. A Palazzo Chigi il governo ha incontrato i rappresentanti degli enti locali (per il presidente dell'Anci, Domenici, l'incontro è stato «insoddisfacente») e in contemporanea davanti al ministero dell'Economia circa 200 attivisti di Forza Italia e di An hanno protestato contro il decreto Visco-Bersani. Come sempre accade alla vigilia del varo della legge di bilancio, sono soprattutto le schermaglie verbali a tenere banco. Anche il cuneo fiscale, ovvero le misure per favorire lo sviluppo, è finito sotto i riflettori: secondo indiscrezioni non vi sarebbero le risorse per realizzarlo già in questa finanziaria. Nella notte invece sarebbe stato trovato un accordo tra governo e sindacati sul tema delle pensioni.
    COMUNI DELUSI - «L'incontro è stato insoddisfacente - ha spiegato il sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, presidente dell'Anci al termine del confronto con l'esecutivo -. Non sono emerse indicazioni precise. Abbiamo fatto le nostre proposte, ragionevoli e chiare approvate dai nostri organi direttivi. Ci aspettiamo che il governo le prenda in seria considerazione e le accolga». Alla domanda di un cronista sul clima trovato nel confronto con il governo rispetto agli anni passati, Domenici ha risposto osservando di aver notato «una maggiore cortesia, una maggiore formalità istituzionale ma a me - ha aggiunto - quello che più interessa è la sostanza». «Non sottovaluto che tornare ai saldi di bilancio - ha poi spiegato - è un fatto importante. Si tratta però di capire qual è l'entità dei saldi» Ci sono poi altri capitoli - dalle tasse di scopo alla valorizzazione del patrimonio, o il trasferimento del catasto - al centro di un confronto più approfondito. Già domani, ha aggiunto Domenici, è in programma un incontro con il vice ministro Visco da cui potrebbe scaturire un primo accordo sul catasto. «Aspetti tutti importanti - è stata la conclusione di Domenici - ma che riguardano il futuro e non toccano il presente della Finanziaria 2007».
    MAGGIORANZA DIVISA - Mentre il centrodestra attacca il governo e lo accusa di voler approvare una manovra contro le fasce di reddito medio alto più vicine all'elettorato della Cdl (un «attacco alle classi medie» con cui il governo «dimostra di voler colpire chi, secondo l'esecutivo, non ha votato per Prodi alle scorse elezioni politiche» sostiene la deputata Mariastella Gelmini che è anche coordinatrice lombarda di Forza Italia), anche all'interno della maggioranza è l'ora dei distinguo. Il leader dei Verdi, il ministro dell'ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, mette le mani avanti facendo sapere che «una finanziaria che non abbia una inversione di tendenza su temi ambientali e difesa del suo non è votabile»; il ministro della solidarietà sociale, Paolo Ferrero, del Prc, ribadisce invece il proprio sostegno all'ipotesi di maggiori tasse per i redditi superiori ai 70 mila euro perchè se la manovra deve essere da 30 miliardi «bisogna discutere come raggiungere questa cifra e questo non può essere fatto facendo pagare chi ha già pagato in questi anni». Sempre da Rifondazione il segretario Franco Giordano fa sapere che il partito è «assolutamente contrario ai tagli alla scuola». E una critica autorevole arriva pure da Tiziano Treu, già ministro del lavoro nel primo governo Prodi e ora responsabile economico della Margherita: «È una manovra squilibrata: ci sono troppe tasse e poco rigore» dice in un'intervista a La stampa.
    IL GIROTONDO DELLA CDL - Una parte della Cdl (non c'erano la Lega e l'Udc) ha deciso dunque di esternare pubblicamente il proprio dissenso. «Inizia con oggi la stagione della manifestazioni di piazza» ha detto Gianni Alemanno (An) partecipando al girontondo attorno al ministero dell'economia. I duecento manifestanti hanno marciato a colpi di slogan «Coraggio, coraggio, Prodi è di passaggio» e «Il decreto Bersani uccide gli italiani». «Quello dell'Ulivo è un Governo delle tasse - ha spiegato Maurizio Gasparri, un altro dei "colonnelli" del partito di Fini -. Siamo in piazza come vogliono i nostri elettori, contro la Finanziaria ma anche contro il decreto Bersani che con controlli telematici, con una pervasività del Grande Fratello fiscale sta mettendo in difficoltà famiglie, lavoratori e contribuenti. C'era la necessità di portare in piazza la protesta, - aggiunge - il decreto Bersani-Visco ha colpito alcune categorie ma la Finanziaria minaccia la scuola i pensionati i lavoratori di ogni categoria, credo ci sia la necessità di dare voce alla protesta degli altri».
    IL CUNEO FISCALE - Secondo indiscrezioni ci sarebbero problemi anche per quanto riguarda le misure per lo sviluppo economico, ovvero la riduzione del cuneo fiscale a carico delle imprese. Mancherebbero infatti all'appello ancora risorse per realizzare l'intervento promesso dallo stesso Prodi alla platea della Confindustria in campagna elettorale. E il rischio è che questo carenza di copertura possa comportare un ridimensionamento dell' intervento di riduzione del cuneo fiscale così come finora ipotizzato. Attualmente, secondo quanto apprende l'agenzia Ansa da fonti dell'esecutivo, le risorse a disposizione sarebbero un terzo in meno rispetto alle previsioni iniziali, 6 miliardi di euro sui 9 miliardi indicati in un primo tempo. E proprio questo punto sarebbe stato al centro del confronto serrato che ieri il governo ha avuto a più riprese con la Confindustria. La questione, fanno notare le fonti, è che sembrerebbe difficile arrivare ai 15 miliardi di euro complessivi per lo sviluppo e, dunque, se si volessero finanziare anche altre misure, dal credito di imposta agli altri incentivi, bisognerà ridimensionare l'entità del taglio del cuneo. Varie sarebbero le ipotesi allo studio dei tecnici: ridurre il cuneo, sì, ma per il momento di un range minore dei 5 punti indicati nel programma di governo; farlo in due tempi, una prima parte da subito e una seconda rinviarla alla seconda metà dell'anno; introdurre dei criteri di selettività per escludere alcuni settori dal beneficio fiscale. Ci sarebbe, infine, anche l'ipotesi più drastica di inserire l' intervento da subito in finanziaria, facendolo però partire dalla seconda metà dell'anno. In questo caso l'intervento costerebbe la metà, quindi 4,5 miliardi di euro.

  5. #5
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    Sereni neri, sereni, Prodi cadrà prima di quanto immaginate, voi neri tornerete al governo e farete nuove inappellabilità, nuove leggi sulle rogatorie, nuove Cirami, e via discorrendo, e chissà perché le avete fatte e le rifarete, chissà davvero ...

  6. #6
    trilex
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    Tagli alla scuola: sindacati e Unionesul piede di guerra
    Il vertice Governo-Sindacati è durato 3 ore

    27/9/2006




    ROMA. Si è concluso dopo poco più di tre ore il vertice tra governo e sindacati sulla Finanziaria. All'incontro di ieri sera, concluso a mezzanotte, hanno preso parte, oltre al presidente del Consiglio, Romano Prodi, i ministri dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, del Lavoro, Cesare Damiano, dello Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, e il sottosegretario alla presidenza Enrico Letta.

    Cgil, Cisl e Uil erano presenti con i segretari generali, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. «Leggerissimi passi in avanti, ma ancora distanti da risultati accettabili». Così Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, ha commentato con Apcom l'incontro a Palazzo Chgi in cui si è discusso della Finanziaria.

    Rimangono in piedi, insomma, i problemi emersi nella giornata. Sindacati pronti allo sciopero e maggioranza che si solleva. I tagli alla scuola, previsti dalla bozza della Finanziaria, non vanno proprio giù. E non basta la smentita del ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, che tiene subito a precisare che la bozza circolata è «superata e inattendibile».

    Nel pomeriggio il malumore cresce e deve prendere la parola in prima persona il premier Romano Prodi, che cerca di versare acqua sul fuoco: «Come è mio dovere di fronte ai problemi, quando ci sono diversità di posizioni, mi sono preso in riesame il capitolo Scuola. Su questo rifletto proprio perchè c'è una grossa polemica - ha spiegato Prodi - ho visto i sindacati, ho parlato con il ministro Fioroni, parlerò con Padoa-Schioppa, e poi vediamo che cosa si può fare per armonizzare anche questo capitolo».

    Un capitolo che scotta a tal punto che i sindacati sono pronti allo sciopero, se il governo non fa un passo indietro. «Il ministero dell'Economia ha gettato una gelata sulla scuola. È un esempio di macelleria sociale che respingiamo in ogni modo. Se il Governo non cambia rotta proclameremo uno sciopero con una manifestazione nazionale», afferma il segretario generale della Flc-Cgil, Enrico Panini. La bozza circolata nel pomeriggio, oltre ai tagli sulla scuola e alle spese della Pubblica Amministrazione contiene anche Irpef meno pesante per i redditi fino a 35-40.000 euro, e ritorno al sistema della detrazioni al posto delle deduzioni.

    In serata il segretario di Rifondazione, Franco Giordano, arriva a palazzo Chigi per confermare al premier «l'ostilità» del suo partito ai tagli alla scuola. Ma a sollevare la polemica non è solo Rifondazione. Anche i riformisti si ribellano. La Margherita non vuol sentir parlare di tagli alla spesa scolastica: «Con assoluta chiarezza ribadiamo che l'ipotesi di una manovra sulla spesa scolastica sarebbe insostenibile se fondata sulla rimozione di alcuni presìdi, fattori insostituibili di coesione sociale - afferma Antonello Soro, coordinatore dell'esecutivo della Margherita - come il sostegno agli studenti diversamente abili e la diffusione della scuola nei piccoli comuni».

    Una manovra finanziaria di tagli alla scuola «sarebbe insostenibile per l'istruzione e indifendibile in Parlamento», dichiara la senatrice dell'Ulivo Vittoria Franco, presidente della commissione Istruzione di Palazzo Madama. Franco insiste: «Una manovra di questo tenore sarebbe indifendibile in Parlamento, anche perché non corrisponderebbe al programma dell'Unione e agli impegni presi dalla coalizione con gli elettori».

    Malumori anche tra l'Italia dei Valori. La coalizione dell'Unione, in questo scorcio iniziale di legislatura, ha bisogno di mettere «a punto» alcuni meccanismi di collegialità che ancora non funzionano adeguatamente, come sta emergendo anche in questi giorni in materia di Finanziaria«, afferma Massimo Donadi, capogruppo di Italia dei Valori alla Camera.

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da liberaldemocrat Visualizza Messaggio
    Sereni neri, sereni, Prodi cadrà prima di quanto immaginate, voi neri tornerete al governo e farete nuove inappellabilità, nuove leggi sulle rogatorie, nuove Cirami, e via discorrendo, e chissà perché le avete fatte e le rifarete, chissà davvero ...
    Perchè loro non fanno gli interessi dei "poteri forti"
    Loro son così sereni...guarda come si divertono...e poi criticavano i girotondi, gli ipocriti


    Non ci son troppi "doppio petto"

  8. #8
    trilex
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    kazzarola ma quali doppiopetto, hanno tutti il blazer con i bottoni da una parte sola!!!!

  9. #9
    Libero Cittadino
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    Noi siam sereni, con alti è bassi. Tu Trilex mi sembri invece piuttosto nervoso, eh.

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da AnnoZero Visualizza Messaggio
    Noi siam sereni, con alti è bassi. Tu Trilex mi sembri invece piuttosto nervoso, eh.
    Non è nervoso, si allena a fare rassegna stampa. Hai visto mai che qualche agenzia lo assuma?


 

 
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