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  1. #51
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    Finanziaria e metodo Capezzone



    Padoa-Schioppa illustra al commissario europeo Almunia ed all'Ecofin la legge finanziaria, sperando di non essere bocciato. Ma il primo vero problema è: quale legge finanziaria va a raccontare? Lo stesso presidente del Consiglio dice che dovrà essere cambiata. I sindaci sostengono che ci sono troppi tagli, ed il governo si dichiara disposto a parlarne. La Confindustria dice che ci sono troppo pochi tagli, ed il governo afferma d'essere pronto al dialogo. Preso dallo scrupolo di non scrivere che va tutto male, qualche giorno fa ho sostenuto che almeno la proibizione di vendere gli alcolici ai minorenni era un'ottima cosa. Ce l'hanno tolta, argomentando, non a torto, che non c'entrava nulla con la finanziaria. E chi ce l'aveva messa?



    Il ministro non tenterà nemmeno di convincere i colleghi e la Comissione che le maggiori entrate potranno derivare, in tempi prevedibili, dai provvedimenti contro l'evasione fiscale, quindi non gli resterà che spiegare due cose: a. come si concilia l'aumento della pressione fiscale con la speranza di non vedere aumentare (non diminuire) l'evasione; b. come è possibile che il Tfr, che è un debito delle aziende nei confronti dei lavoratori, si trasformi in un attivo di cassa se portato nel bilancio dello Stato. E' certo, fin da adesso, che non li convincerà di nessuna delle due cose, ma cercherà di strappare risposte interlocutorie, basate tutte sulla ribadita anomalia della politica e dei conti italiani. Ma non potendo fare il gioco delle tre carte, non potendo raccontare, in quella sede, che il governo ha trovato un buco, avendo letto, i presenti alla riunione, i dati di cassa che indicano inequivocabilmente un primo semestre con entrate a gonfie vele e, quindi, minore fabbisogno, lo lasceranno andare solo dopo avere ottenuto la promessa di un imminente maggior rigore e coerenza nella riduzione del debito. Così la finanziaria farà fatica a nascere, ma dopo il parto sarà già morta.
    Daniele Capezzone ha invitato all'apertura di un dialogo fra i “volenterosi”, in modo da evitare il disastro. Speriamo ce la faccia, e per dargli una mano non dirò che quello è il nome della coalizione con cui gli Stati Uniti hanno promosso la guerra contro Saddam. Il “metodo Capezzone”, però, in realtà, non è altro che il rispetto della Costituzione e dei regolamenti parlamentari, e troverà davanti a sé un solo, e temo insuperabile ostacolo: il falso e mendace bipolarismo all'italiana, l'agitarsi delle bandiere, l'issarsi di stendardi senza contenuti, il vociare senza senso di chi dice d'avere promosso la giustizia sociale e di chi ribatte che ci sono troppe tasse. Il tema dello sviluppo e della libertà del mercato resta sullo sfondo, a far compagnia al lungo elenco di problemi che più che irrisolti sono dimenticati.

    Davide Giacalone
    www.davidegiacalone.it



    tratto da "Il Portale di Nuvola Rossa"
    http://www.nuvolarossa.org/modules/n...p?storyid=2927

  2. #52
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    Citazione Originariamente Scritto da bianconero Visualizza Messaggio
    Quel governo ha preso il Paese con un rapporto deficit-pil del 3% e lo ha lasciato con un rapporto deficit-pil del 4,5%, in un periodo in cui l'economia andava come andava.
    Appunto, andava bene per tutti. Solo noi siamo riusciti non solo a non approfittarne, ma persino a fare peggio di tutti non solo in Europa, ma nel mondo!

  3. #53
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    Citazione Originariamente Scritto da alessandro74 Visualizza Messaggio
    ribadisco ancora quanto detto,un buon governo non alza le tasse e questo è sinonimo di non saper governare,se sai governare usi al meglio i soldi diminuisci gli sprechi,fai pagare le tasse.
    E proprio gli sprechi di cui la sinistra è maestra trovano riscontro in questa finanziaria,come le agevolazioni per l'acquisto dei frigoriferi ecologici,ma come si fa buttare i soldi così?
    Ridurre i consumi energetici (quindi migliorare la bilancia dei pagamenti) è buttare i soldi? Complimenti. Ora si spiega da che ambiente vengono coloro che hanno bruciato l'avanzo primario.


  4. #54
    moderatore di bachelite
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    Citazione Originariamente Scritto da alessandro74 Visualizza Messaggio
    Un buon governo abbassa le tasse,non il contrario,un buon governo deve riuscire ad usare meglio i soldi a disposizione senza sprechi,un buon governo deve saper attrarre investimenti non farli sfuggire.
    L'Irlanda attuando la politica della bassa tassazione all'impresa è diventato il primo paese ricco d'Europa con il maggior reddito procapite.

    1. Lussemburgo
    2. Svizzera
    3. Norvegia
    4. Irlanda

  5. #55
    denty
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    citando Throeau...il miglior governo è quello che non governa affatto...

  6. #56
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    Finanziaria: gruppo di lavoro del Pri e Tavolo dei volenterosi

    Martedì, 10 ottobre, riunione del gruppo di lavoro del Pri per seguire l'iter della Finanziaria. Col segretario Francesco Nucara e con Giorgio La Malfa, si sono incontrati Bruno Trezza, Riccardo Gallo, Gianfranco Polillo e Saverio Collura.

    Sempre martedì, 10 ottobre, si è svolta la prima riunione del Tavolo dei volenterosi. Il segretario del Partito repubblicano ne ha dato un giudizio complessivamente positivo, sottolineando che questi incontri trasversali "possono essere utili solo se il governo non porrà la fiducia sulla Finanziaria. Diversamente non si capirebbe cosa farebbero alcuni esponenti della maggioranza, specialmente quelli che hanno aderito al Tavolo dei volenterosi". Nella riunione è stato costituito un gruppo di lavoro per formulare gli emendamenti al decreto fiscale: il termine di presentazione scade giovedì alle 12.00. I punti centrali analizzati sono stati: il Tfr, la tassa di successione, la finanza locale, il sistema previdenziale e la pubblica amministrazione.



    tratto dal sito del Partito Repubblicano
    http://www.pri.it


  7. #57
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    Citazione Originariamente Scritto da nuvolarossa Visualizza Messaggio
    Finanziaria: gruppo di lavoro del Pri e Tavolo dei volenterosi

    Martedì, 10 ottobre, riunione del gruppo di lavoro del Pri per seguire l'iter della Finanziaria. Col segretario Francesco Nucara e con Giorgio La Malfa, si sono incontrati Bruno Trezza, Riccardo Gallo, Gianfranco Polillo e Saverio Collura.

    Sempre martedì, 10 ottobre, si è svolta la prima riunione del Tavolo dei volenterosi. Il segretario del Partito repubblicano ne ha dato un giudizio complessivamente positivo, sottolineando che questi incontri trasversali "possono essere utili solo se il governo non porrà la fiducia sulla Finanziaria. Diversamente non si capirebbe cosa farebbero alcuni esponenti della maggioranza, specialmente quelli che hanno aderito al Tavolo dei volenterosi". Nella riunione è stato costituito un gruppo di lavoro per formulare gli emendamenti al decreto fiscale: il termine di presentazione scade giovedì alle 12.00. I punti centrali analizzati sono stati: il Tfr, la tassa di successione, la finanza locale, il sistema previdenziale e la pubblica amministrazione.



    tratto dal sito del Partito Repubblicano
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    Chi? ..........Giorgio La Malfa? Quello condannato a 6 mesi e 20 giorni per finanziamento illecito di partito? E questo sarebbe un volenteroso? A nuvolarottaa.................stai zitto sta ' che è meglio

  8. #58
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    L'equità della Finanziaria
    Anche i ricchi piangono perché i poveri continueranno a farlo

    Il manifesto propagandistico di Rifondazione comunista, "anche i ricchi piangono", nonostante i tanti tentativi di rettifica, rischia di essere la caratterizzazione più eclatante della legge Finanziaria che sta per essere discussa in Parlamento. E dire che anche i ricchi devono piangere, significa in sostanza che ormai per i poveri non c'è più niente da fare. La filosofia della maggioranza, nella versione del Prc è: mal comune, mezzo gaudio.

    Perché se, come ha rilevato puntualmente la Corte dei Conti, vi sono troppe tasse che pesano sulla ripresa economica, non si vedono in compenso gli interventi per i poveri, e non si vedono per la semplice ragione che non ci sono: basti pensare che la Finanziaria dà più soldi al cinema che ai disabili. E non ci sono perché non ci possono essere. Se freni la crescita, non c'è equità, se non nel senso che i ricchi si impoveriscono, così come i poveri restano tali.



    Si osserva, però, come fa il commissario europeo Almunia, che la Finanziaria va nella giusta direzione della riduzione del debito; oppure, che anche il governo Berlusconi - lo ha detto il presidente di Confindustria Montezemolo a Capri - ha sprecato un'occasione per lo sviluppo economico. Ma, ammesso che le quantità della Finanziaria siano adeguate, rimane un problema di qualità. Oltre al fatto che un conto è sprecare un'occasione per crescere, un altro - e ben più grave - è mettere i bastoni fra le ruote di una ripresa possibile. Questo è quello che sta accadendo. Servirebbe allora una ricetta per la crescita da offrire al Paese. Le maggiori tasse - citiamo ancora la Corte dei Conti - la impediscono, e si vedrà presto che esse non sono in grado di combattere l'evasione, anzi. La sola minaccia di aumento delle imposte incentiva questo fenomeno, ben collaudato efficacemente in tanti settori economici del paese. Pagheranno i soliti di sempre.

    Poi bisognerebbe pur fare una riflessione sul fatto che i Paesi che crescono di più sono quelli che offrono meno garanzie di diritti sul lavoro - la Cina, l'India, in testa - dopo che sono cresciuti quelli in cui i sindacati sono integrati e funzionali al sistema produttivo - gli Usa, il Giappone. Il fatto che solo la Cgil esulti per gli obiettivi indicati dalla manovra la dice chiara su questo fronte. Il governo non solo non ha tagliato la spesa, ma c'è da aggiungere che il ritardo nell'affrontare la riforma del sistema pensionistico ha già prodotto danni rilevanti, tanto che, non aver affrontato il nodo della previdenza nella Finanziaria, per riverenza nei confronti delle corporazioni sindacali, è quantomeno scandaloso. Ma a tutto ciò si aggiunge la manovra di finanza creativa che scippa alle aziende il Tfr, compensandole a mala pena con il taglio dell'Irap, che determina una competizione tra lo Stato e le forme di previdenza complementare. E se poi questo non fosse già sufficiente a formulare un giudizio negativo, notiamo che il governo ha financo messo in cantiere una riforma della legge Biagi, che pure era riuscita ad ottenere dei risultati positivi in fatto d'occupazione.

    Occupazione precaria, si dice. Ma il posto fisso è ormai un miraggio per la maggioranza dei lavoratori, e se si reintroducono maggiori vincoli, avremo solo più disoccupati e null'altro. Senza contare che i piani nazionalizzatori del governo, vedi Telecom, scoraggiano gli investitori esteri: l'unico Paese che è cresciuto nell'Unione Europea, nonostante la crisi, è stata l'Inghilterra di Blair, proprio per la sua capacità di aprire il mercato e di incoraggiare investimenti stranieri.

    La nuova Italia di Prodi appare dunque nel buio più assoluto. Per evitare che ci rimanga a lungo, abbiamo aperto un tavolo di lavoro importante per ridiscutere all'interno dei due schieramenti le misure della Finanziaria e cercare di correggere quello che è possibile. Il professor Brunetta, in un'intervista alla "Stampa", ha stigmatizzato questo tentativo da parte di molti volenterosi, come uno sforzo da "correttori di bozze", o addirittura un tentativo di "omologazione" dell'opposizione alla maggioranza. Ma Brunetta ha anche ammesso, bontà sua, una terza ipotesi: "Oppure vogliono convincere il governo che ha sbagliato tutto e allora puntano alla caduta di Prodi". Non vediamo altra soluzione possibile se non si vuole soffocare una volta per tutte la possibilità di ripresa del Paese.

    Crediamo che nella stessa maggioranza siano molti quelli che in queste ore se ne sono convinti.

    Roma, 10 ottobre 2006



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  9. #59
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    Palazzo Chigi infastidito
    Prodi si rassegni perché il Tavolo dei volenterosi potrebbe andare avanti

    Le reazioni fra lo stizzito e l'infastidito che provengono dal presidente del Consiglio e dai suoi sodali nei confronti del Tavolo dei volenterosi, sono il segnale di una preoccupazione politica forte. E il successo di partecipazione al Tavolo, per correggere di comune accordo fra maggioranza ed opposizione la Legge Finanziaria, è indice di due cose in verità molto semplici. La prima è che la Finanziaria, così com'è, non sta in piedi, causa il suo atteggiamento vessatorio nei confronti del ceto medio. La seconda è che la maggioranza, in tali condizioni, non si sente di sostenerla. Possiamo prendere atto di questo o ignorarlo ed esorcizzarlo a bella posta, ma comunque si tratta della verità sgradita al professor Prodi. La cui linea è stata finora di modificare la Finanziaria a seconda delle proteste; meno male che c'è stata, per tutti questi mesi, la concertazione, perché altrimenti non osiamo pensare a quello che avremmo visto.



    Perché i Comuni hanno protestato: ed ecco soppressi 600 milioni di tagli annunciati. Un giorno la manovra è a 33 miliardi, un altro sopra i 34, poi si finisce di nuovo al ribasso. Non si stupisca, il governo, se non lo si prende seriamente. Financo il segretario della Cgil Epifani afferma che egli avrebbe scritto meglio la manovra rispetto a quanto hanno fatto i tecnici del ministero di via XX settembre: ci chiediamo perché Prodi non si sia preso direttamente Epifani al ministero dell'Economia. Perché mai fare ridicolizzare un tecnico stimato come Padoa Schioppa, proprio da chi gli dovrebbe essere più grato, appunto la Cgil?

    Si rassegni, Prodi, perché il Tavolo andrà avanti, visto che su fisco, pensioni, finanza locale, pubblica amministrazione, controllo della qualità della spesa pubblica, non ce n'è una che i suoi partecipanti abbiano fatto passare. Può darsi benissimo che il presidente del Consiglio pensi di blindarsi, di ricorrere ad un voto di fiducia per resistere alla pioggia di emendamenti che si annuncia sulla manovra. Ma se nemmeno di fronte ad un contesto così articolato di critiche su una legge fondamentale dello Stato - provenienti oltretutto da parti importanti della sua maggioranza - il governo è in grado di reggere il confronto, c'è da pensare davvero che per la sua decadenza ufficiale sia questione ormai di poco tempo. Ed in effetti è durato fin troppo.

    Roma, 11 ottobre 2006



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  10. #60
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    Continuerei fino a notte fonda, avendo da pochissimo scoperto il mondo dei forum ma il dovere chiama ed il sonno anche. Buonanotte a tutti.

 

 
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