Finanziaria e metodo Capezzone
Padoa-Schioppa illustra al commissario europeo Almunia ed all'Ecofin la legge finanziaria, sperando di non essere bocciato. Ma il primo vero problema è: quale legge finanziaria va a raccontare? Lo stesso presidente del Consiglio dice che dovrà essere cambiata. I sindaci sostengono che ci sono troppi tagli, ed il governo si dichiara disposto a parlarne. La Confindustria dice che ci sono troppo pochi tagli, ed il governo afferma d'essere pronto al dialogo. Preso dallo scrupolo di non scrivere che va tutto male, qualche giorno fa ho sostenuto che almeno la proibizione di vendere gli alcolici ai minorenni era un'ottima cosa. Ce l'hanno tolta, argomentando, non a torto, che non c'entrava nulla con la finanziaria. E chi ce l'aveva messa?
Il ministro non tenterà nemmeno di convincere i colleghi e la Comissione che le maggiori entrate potranno derivare, in tempi prevedibili, dai provvedimenti contro l'evasione fiscale, quindi non gli resterà che spiegare due cose: a. come si concilia l'aumento della pressione fiscale con la speranza di non vedere aumentare (non diminuire) l'evasione; b. come è possibile che il Tfr, che è un debito delle aziende nei confronti dei lavoratori, si trasformi in un attivo di cassa se portato nel bilancio dello Stato. E' certo, fin da adesso, che non li convincerà di nessuna delle due cose, ma cercherà di strappare risposte interlocutorie, basate tutte sulla ribadita anomalia della politica e dei conti italiani. Ma non potendo fare il gioco delle tre carte, non potendo raccontare, in quella sede, che il governo ha trovato un buco, avendo letto, i presenti alla riunione, i dati di cassa che indicano inequivocabilmente un primo semestre con entrate a gonfie vele e, quindi, minore fabbisogno, lo lasceranno andare solo dopo avere ottenuto la promessa di un imminente maggior rigore e coerenza nella riduzione del debito. Così la finanziaria farà fatica a nascere, ma dopo il parto sarà già morta.
Daniele Capezzone ha invitato all'apertura di un dialogo fra i “volenterosi”, in modo da evitare il disastro. Speriamo ce la faccia, e per dargli una mano non dirò che quello è il nome della coalizione con cui gli Stati Uniti hanno promosso la guerra contro Saddam. Il “metodo Capezzone”, però, in realtà, non è altro che il rispetto della Costituzione e dei regolamenti parlamentari, e troverà davanti a sé un solo, e temo insuperabile ostacolo: il falso e mendace bipolarismo all'italiana, l'agitarsi delle bandiere, l'issarsi di stendardi senza contenuti, il vociare senza senso di chi dice d'avere promosso la giustizia sociale e di chi ribatte che ci sono troppe tasse. Il tema dello sviluppo e della libertà del mercato resta sullo sfondo, a far compagnia al lungo elenco di problemi che più che irrisolti sono dimenticati.
Davide Giacalone
www.davidegiacalone.it
tratto da "Il Portale di Nuvola Rossa"
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