Tavolo dei volenterosi
Caro direttore, nel resoconto del suo giornale sul primo incontro di lavoro del cosiddetto "tavolo dei volenterosi", è saltato dall'elenco dei presenti, il mio nome. Poco male, se il problema riguardasse soltanto la mia persona. La questione, però, è un'altra ed è squisitamente politica. Il 3 ottobre, in qualità di segretario del Pri, ho formalizzato un invito a Capezzone e al Partito radicale per verificare le possibilità di un impegno comune ai liberali dei due poli. L'invito è stato prontamente accolto da Capezzone, che ha subito lanciato l'idea del "tavolo dei volenterosi", trasversale agli schieramenti, per tentare di "raddrizzare" una finanziaria eccessivamente sbilanciata sulle istanze statalistiche e populiste che ipotecano l'attuale maggioranza. L'iniziativa ha avuto, per il momento, successo raccogliendo molti e qualificati esponenti dei due campi. Non ho la palla di vetro per sapere se il "tavolo dei volenterosi" prevarrà sulle logiche di schieramento, ma sono fidu
cioso. Quello che voglio sottolineare è che i partecipanti erano presenti a titolo personale, e qualcuno anche come osservatore, tranne però due soggetti presenti "a titolo collettivo": la Rosa nel Pugno, oggi nel centro-sinistra, e il Partito repubblicano, oggi nel centro-destra. Credo che non sia politicamente insignificante e che, forse, giornalisticamente andrebbe sottolineato. Ripeto, non ero al tavolo a titolo personale, bensì in qualità di segretario del Pri, un partito da sempre critico sull'anomalo sistema bipolare nel quale siamo stati costretti e da sempre fautore di istanze liberali e liberalizzatrici, che prima o poi dovranno prevalere, in un modo o nell'altro, se si vuole veramente rinnovare il nostro sistema Paese in termini di efficienza e concorrenzialità. Con stima
Francesco Nucara Segretario del Partito Repubblicano
tratto da http://www.ilriformista.it/documenti/edicola.asp