Ti risulta malissimo. Un dipendente a tempo indeterminato con 20 anni d'anzianità, una laurea e un inquadramento corrispondente (insegnate o quadro di una pubblica amministrazione o di un ente pubblico non economico) non va oltre i 1500 euro netti al mese. Chi non ha laurea o è non è un quadro non arriva quasi mai a 1200 euro al mese. Mi sembra che le tue conoscenze del mondo del lavoro e dei contratti vigenti siano molto sommarie. Hia mai visto uno statito dello stipendio di qualcuno? Se credi che affacciandoti al mondo del lavoro, nel 90% dei casi ti aspetti qualcosa di diverso (il Italia) resterai duramente deluso.
Non potersi comprare una casa potrebbe anche dipendere dalla propensione al consumo (individuale in questo caso) di ognuno a dalla capacità di gestione del proprio reddito.
Comunque se il ceto medio è praticamente scomparso in questi anni, o si è notevolmente ridotto, vuol dire che si è ampliata la platea dei ceti medio bassi e bassi e quella dei medio alti (in misura minore) e alti.
Questa manovra potrebbe far risalire i ceti medio bassi verso quelli medi, una parte di quelli poveri verso quelli medio bassi; poi i ceti medio alti o una parte di essi verso quelli medi; e una parte dei ceti ricchi verso i medio alti ( più che con la manovra IRPEF con quella sulle rendite finanziarie).
Alla fine si è avuto quel che si cercava; ricostituire un ceto medio ( più per trasferire risorse verso i ceti medi e poveri, in concomitanza con il risanamento).
I ricchi sfondano tranquillamente (e di parecchio) le 100.000 € e ne dichiarano presumibilmente meno della metà. Ma questo è un altro discorso. Se si presuppone un'identità tra reddito dichiarato e reddito reale chi dichiara attorno alle 40.000 euro non se la passa bene. Se poi chi dichiara 40.000 euro è, ad esempio, un farmacista, io gli manderei immediatamente a casa la finanza per un controllino...
Tutto giusto a aprte una cosa: la platea dei percettori di redditi più elevati (i ricchi veri, non quelli da 100000 euro l'anno, ma da almeno 500000) non è aumentata affatto. é aumentata, soprattutto negli ultimi 5 anni, in modo vistoso la loro capacità di spesa. Insomma sono diventati ancora più ricchi, ma erano poche centinaia di migliaia di persone negli anni '60 e '70 e sono sempre rimaste poche centinaia di migliaia. Se al disopra dei 70000 euro l'anno ci sono solo l'1,5% degli italiani questi ricchi sono forse lo 0,2 o 0,3 %. Ma la quota richezza nazionale che controllano si avvicina al al 20 o forse addirittura al 30%.
La strada per ricostituire un ceto medio quasi scomparso è lunga, ma almeno, mentre nei passati 5 anni si andava in direzione opposta, ora si è imboccata la strada giusta.