Il contatto con la natura di un cacciatore ha un qualcosa di primordiale, di archetipico. Quando mi muovo tra le tamerici e le querce secolari non posso non provare un senso profondissimo di pace, di straniamento, di serenità interiore.
La natura ci da tanto. Ci da la nostra passione, ci da il sostentamento. Dobbiamo continuare ad essere noi in primissima linea a difenderla contro i cacciatori irrispettosi, ma soprattutto contro gli speculatori. Già perchè sempre meno zone sono soggette ad un inurbamento selvaggio togliendo l'habitat a tante specie. L'ambientalismo a senso unico molto spesso è un pretesto col quale gli imprenditori sottraggono terra alla natura per poi costruirci sopra.
Da quanto vedo quando vado a caccia a danneggiare di più gli ambienti naturali non sono solo alcuni cacciatori poco attenti (per fortuna non sono la maggioranza). Sono i proprietari degli orti con i concimi sistemici avvelenano la terra e gli ortaggi, che costruiscono ripari di emergenza con ondulato di amianto. Sono le amministrazioni che non vigilano sullo smaltimento dei rifiuti, sui depuratori. Sono i turisti, che vanno nei boschi e lasciano le buste di plastica piene della loro mondezza appese ai rami degli alberi... Sono tutti quelli che scaricano all'aria aperta materiali di risulta dell'edilizia, elettrodomestici rotti (frigoriferi, cucine, sanitari), e materiali pericolosi. Per non parlare di chi inquina aria e acqua (non sono fiumi e torrenti, dai quali sono scomparsi pure i pesci, ma anche la falda sotterranea, ragion per cui tutti i selvatici corrono il rischio di bere acqua avvelenata!!!)
Il mondo della caccia è sempre un semplicissimo beraglio su ci scaricare l'incapacità di chi non riesce vermanete a prendersi cura della natura. Siamo il capro espiatorio di ambientalisti che si servono di un falso animalismo per imp$iegare inutilmente il loro tempo.
Dicono che noi cacciatori ammazziamo esseri dotati di anima, che soffrono.
Lo sappiamo prima di loro. Non sanno che i primi cacciatori, i nostri progenitori, eseguivano riti magici per ingraziarsi i signori degli animali, chiedendo a loro scusa per le sofferenze che essi infliggevano agli animali per ammazzarli e cibarsene.
Credo vi siano veramente pochi cacciatori che praticano la caccia solo per il gusto di uccidere: questi non sono cacciatori, a mio avviso.
La selvaggina, poi, è la carne più saporita...