In seguito all'arresto effettuato mercoledi' a Tbilisi di quattro ufficiali russi accusati di spionaggio, si inaspriscono le tensioni fra la Russia e la Georgia sino al punto che i rapporti fra i due paesi si trovano attualmente ai minimi storici. Un portavoce del ministero della Difesa della Federazione Russa ha annunciato che il ritiro delle truppe russe dall'ex repubblica sovietica, concordato dopo mesi di trattativa, e' stato sospeso.

"Il ritiro e' stato sospeso", ha dichiarato il portavoce del ministero, "perche' mancano garanzie di sicurezza lungo il tragitto in territorio georgiano". Ricordiamo che in questi giorni una sessantina di persone, tra personale diplomatico e familiari, era stato richiamato al rientro in Russia e che a presidio dell'ambasciata a Tbilisi sono rimasti in tutto due funzionari ed alcune guardie.

La crisi, che tra l'altro sta seriamente intaccando anche i rapporti tra la Russia e gli Stati Uniti, cela in realta' aspetti di carattere geopolitico decisamente piu' ampi. Il presidente georgiano, Mikhail Saakashvili, al potere dal 2003, ha ripetutamente provocato il governo russo con la sua determinazione a stringere rapporti piu' stretti sia con Stati Uniti che con l'Unione Europea, allo scopo di far entrare la Georgia nella Nato, accusando allo stesso tempo la Russia di appoggiare i separatisti nelle due regione autonome georgiane dell'Ossezia del Sud e dell'Abkhazia, dove attualmente la situazione e' assai preoccupante.

Come non bastasse, il ministro degli Esteri georgiano, Gela Bezhuashvili, ha inoltre accusato direttamente il presidente russo Vladimir Putin, di essersi incontrato in questi giorni a Soci, sul Mar Nero, con i leader delle due regioni che all'inizio degli anni 90' interruppero i rapporti con il governo centrale di Tbilisi. Dal Cremlino tale dichiarazione non e' stata ne' confermata ne' smentita.