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  1. #11
    presbitero cristiano ortodosso
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    Predefinito Far saltare il banco-gettare per aria la scacchiera

    Posto qui ’intervento molto simile a quanto ho collocato nella discussione su Ipazia e non so se è dissonante o complementare rispetto alle riflessioni di Informatore .


    Io sono fortemente per l’unità dei cristiani (e non per l’unità cristiana – in atri 3d e post ne ho ravvisato il pericolo cristianista e crociato/talebano insito in tale formulazione come una sorta di unione sacra dei cristiani in difesa dell’occidente cristiano ( e maurrasiano dico io anglo-americamo) contro il nemico ,il diverso, l’altro, l’estraneo ). Ora constato che l’unità dei cristiani è da tutti –ma proprio da tutta la cristianità –letta –mutatis mutandis- all’interno della teologia del ritorno dalla quale non sono esente neppure io anche se adagio adagio cerco di liberarmi da questa tentazione e da essa non è neppure esente la teologia liberal-progressista quando negando il ritorno ad una Chiesa Una ed Indivisa che per esso pensiero teologico liberal-progressista ormai non esiste più,proprio questo non esistere più è la frantumazione al plurale e quindi è un negar le diversità e le differenze ed è quindi un ritorno ad un proprio fondamento indiscusso

    Mi sono interrogato dentro la mia tenda –certo camminando fino alle sue periferie più lontane, ma restandovi dentro e mi sono ricordato che strutturalmente la mia fede cristiana ortodossa in Cristo Signore vive nel conflitto, nella tensione mai risolta, nella tematizzazione della contraddizione e delle antinomie . la preghiera cristiana è antinomica o non è (pensate al te-antropo, all uno e trino, alla vergine sposa , alla morte resurrezione ….) e mi sono ritrovato a leggere da cristiano ortodosso e quindi come strutturale, specifico )nella fede ecclesiologica il rigore dell’antinomia (il cristiano non sceglie nessuna parte della coppia antinomica ma le vive insieme e contestualmente) per cui la Chiesa è antinomicamente la casta meretrix ,la santa e puttana . E così l’ho letto e l’ho anche postato un altry 3d

    La tenda c’è e vive nelle antinomie del suo essere insieme esclusivista/relativa – fallibile/infallibile e vorrebbe essa tenda superare /ma anche non superare i propri confini e in questa continua tensione che è anche sofferenza gli abitanti della e nella tenda constatano/piangono che le ferite ci sono ed è bene che restino sanguinanti sperando che vengano cicatrizzate definitivamente .Se leggo i miei primi post nei vari forum constato che –ed è stata anche esperienza pastorale- oggi sempre dentro la tenda ho preso il bus(io non ho patente) per conoscere zone di essa che sapevo esistenti ma a me ignote …restando sempre la mia tenda e con la benedizione/sorpresa di quanti con me abitano dentro la tenda
    ,


    Proprio per fare ogni tanto il dotto possiamo dire cosi dal mio punto di vista ;
    .l’arcipelago cattolico romano legge solo una parte dell’antinomia(l’esclusivismo) ,l’arcipelago protestante l’altra parte (il relativo) la chiesa ortodossa dovrebbe convivere con entrambe le tensioni ugualmente e nello stesso tempo…

    Fuori da questa prospettiva non si farà mai l’unità dei cristiani ed allora –e lo dico ora pubblicamente firmandomi in un forum pubblico- - nessuno di noi vuole sul serio fare l’unità dei cristiani ,tendiamo tutti comunque alla metodologia dell’unia/uniatismo o al polpettone di stile anglicano dove c’è tutto e il contrario di tutto. Il dibattito sull’unità dei cristiani –se non si fa saltare il banco e se non si butta per aria la scacchiera-resta una bella e buona ipocrisia

    Bene noi non saremo mai uniti e questo sarà il nostro peccato….ma ..(nelle periferie ec-centriche della mia tenda laddove cerchi di ascoltare lo Spirito Santo e certo puoi prendere lucciole per lanterne) - [SIZE="4"]
    è possibile ipotizzare che quella tenda/ la Chiesa la quale- essa sola- ha accettato la tragedia ecclesiologica delle antinomie ,dell’esclusivismo insieme con il relativo, questa Chiesa possa dire ai cristiani di altre tradizioni .bene io apro a voi –nella vostra libertà e non dovete diventare ortodossi e indipendentemente dalla quaestio de veritate- la tavola eucaristica dei misteri del Signore a livello laicale ma non voglio né pretendo né chiedo anzi rifiuto ogni reciprocità fin quando le vostre chiese non si apriranno alla logica dell’antinomia –Una scelta ssolutamente unilaterale e quindi esclusivista/relativa Teantropica
    [/SIZE]
    Questa è la proposta su cui a Palermo stiamo lavorando per proporla alla nostra Chiesa(ed ora sentirai, sentirai amico mio sin da subito fratelli e sorelle ortodossi ed ortodosse assolutamente contrari e contrarie…)

    Su Repubblica di Venerdi Bartolomeo I ha dato simpaticamente una sua lettura della logica antinomica.
    1-gli fu fatto osservare(cercando di preparargli il trappolone9 che l’eccleisologia romana è centralista.
    2-il Patriarcaa ridendo concluse e gli ortodossi sono democratici ma anche poco discplinati….
    Mi si dirà la quaestio de veritate? Ma in una preghieraa antinomica essa quaestio ha senso ?solo scolasticismo,e come tale –da chiunque emesso- paccottiglia e in quanto tale truffa e se è truffa è opera dell’Avversario

    E siamo solo, caro amico e cari amici, all’inizio delle periferie della mia tenda…

    Vediamo prima in carità ed amicizia spero ed ovviamente in chiarezza i primi vostri contributi

    Nel Signore

    Padre Giovanni Festa

  2. #12
    presbitero cristiano ortodosso
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    Predefinito la grazia dell'antinomia

    Riprendo il 3d perchè ormai e attraverso il 3d sul filioque e attraverso quello sul Limbo, la tematica dell'unità dei cristiani(e nel particolare il rapporto tra romano-cattolici ed ortodossi ) ha ripreso priorità ,anche se noto come in questo forum CR non siano presenti cristiani protestanti (Augustinus direbbe dell'empia eresia del protestantesimo..al momento si deve accontentare dei(da lui9 disprezzati ortodossi) e neppure(Barsanufio già notava...)forumiste in presenza regolare(tra l'altro non ho notizie di Elettra e questo mi rattrista molto...) .
    Nel riprendere il 3d posto la mia relazione al Convegno di stasera sul tema del battesimo del Signore,convegno a tre voci ...cioè le classiche tre tende cristiane...
    E'un mio intervento,catholikòs, non impegna la chiesa ortodossa nel suo complesso ma resta sempre un intervento di un ortodosso

    Grazie
    Padre Giovanni

    testo dell'intervento e mi scuso per la lunghezza


    Il testo biblico ed evangelico di stasera sul battesimo e sull’epifania trinitaria ,cioè sulla manifestazione pubblica della Santa Triade davanti ai presenti è segno provvidenziale per le chiese, meglio le tende cristiane presenti nella nostra città e che con fatica e con difficoltà cercano di testimoniare nella preghiera il cammino verso l’unità dei cristiani .
    Mi pare quindi fondamentale stasera –per quel che mi riguarda come sacerdote ortodosso – non proporre in fondo una riflessione tecnica sul brano evangelico .io credo che sia finito il tempo di cercar di far emergere –come tre tonalità diverse ma armoniche- le nostre interpretazioni e le nostre modalità anche perché esse sono sostanzialmente impalpabili ,ci sono ma sono inessenziali rispetto alla verità della questione e la questione è sempre la stessa – anche di fronte a questo Vangelo- e cioè è il fantasma della lacerazione dei cristiani e della loro impossibile unità

    Il Vangelo di stasera ci mostra ,mostra al nostro cuore il mistero del Dio tri-uno (il cristianesimo non è né un politieismo né un monoteismo radicale ed assoluto…esso è il mistero del Dio tri-uno.) Orbene l’idea di Dio uno e tre ,tri-uno(come anche l’idea di Gesù Cristo te-antropo- Dio e uomo,, della Madonna come vergine e madre…) fanno del cristianesimo- secondo la nostra prospettiva cristiana ortodossa, una professione di fede che con parola difficile si dice antinomia ,cioè la fede cristiana tiene insieme e solo insieme e sempre nello stesso tempo idee e nozioni che di per sé stanno in conflitto( essere vergine e madre di per sé è una contraddizione…) e li tiene insieme e guai a separarli e a dare più importanza ad una delle due parti ,si cade nell’errore e nell’eresia…

    Infatti ad esempio se nel mistero di Gsù Cristo te-antropo noi diamo più importanza all’umanità allora cadiamo nell’antica eresia nestoriana che negava la divinità del Signore se invece diamo più importanza alla divinità cadiamo nell’eresia monofisiita che negava l’umanità del Signore..

    Le due parti della professione di fede devono sempre stare insieme

    Ma questa voglia del cristianesimo di essere la fede delle contraddizioni e delle antinomie e degli scandali8Gesù Cristo dice Paolo è insieme scandalo e paradosso, cioè una contraddizione..) deve essere portata fin dentro la nostra idea, la nostra profesisone di fede sulla Chiesa .La Chiesa non può non essere letta e considerata nella fede secondo lo stesso schema metodologico del mistero trinitario di questo Vangelo, cioè come essa stessa una contraddizione ed un’antinomia

    Ora con calma e con serenità professiamo questa fede pur sapendo che il confronto dovrà essere –davanti al Signore fatto con timore e tremore ma con chiarezza nella carità e nella verità dei fatti.

    Vediamo cosa significa e quali conseguenze spirituali può aprire l’idea antinomica ,l’idea diciamo così delle contraddizioni ,idea cristiana totale applicata al mistero della Chiesa della quale tutti diciamo(anche se pensiamo a cose diverse) che essa Chiesa è una santa cattolica ed apostolica

    io penso che -e fino al momento primo della parousia del Signore -l'unità dei cristiani sta nella loro separazione (fatti salvi i diritti della teologia del ritorno che implica però l'esercizio delle singole libertà di coscienza.. e fatti salvi i diritti del Santo Spirito ..ma qui divergiamo molto su quali siano e su come si realizzano questi diritti del Santo Spirito)

    Questo fatto(che io leggo come provvidenziale) deduce ed implica la libertà di ciascuna coscienza cristiana di scegliere la propria tenda e deduce per ciascuna tenda il diritto di annunciare il Cristo secondo la propria tradizione e secondo la propria dinamica. Chiesa è sempre da ek-kaelo .è un fatto di scelta per effrazione...
    Da cristiano ortodosso tuttavia come popolo nutrito dalla radicalità cristiana delle antinomie( una per tutte Cristo teo-antropo) so che non possiamo mai scegliere come primaziale nessuna parte dell'antinomia ,l'antinomia si vive come tensione e come tensione escatologica e come vigilanza escatologica.
    Quindi -il discorso qui è delicato ed è un mio theologumenon-la Chiesa pensata e vissuta antinomicamente nel momento in cui dice di essere infallibile vive contestualmente la propria fallibilità,nel momento i cui sa di essere esaustiva del mistero del Cristo sa di essere relativa...Quindi noi cristiani viviamo in questa tensione continua.Tutto è sicuro,niente è certo...Ed entrambe le frasi vanno vissute insieme (così paro subito l'accusa di relativismo protestantico)
    A me piace molto l'idea sulla lacerazione come forma dell'unità dei cristiani nel mondo presente. Come dice un mio amcio di rito ambrosiano Il corpo di Cristo è unito, ma straziato e 'in stato di immolazione'. Fino a che nella pienezza dei tempi esso mostrerà pienamente la sua gloria (le piaghe, tuttavia, rimarranno: non più luoghi di dolore ma sorgenti di grazia).

    Ma l'alternativa non è per nulla il volemose bene, ma è metodologicamente altra: a partire dal dis-prezzo e mantenendo inalterate e ancora sanguinanti le ferite (e continuando a lanciarsi da dentro la tenda di ciascuno anatemi e scomuniche) e quindi restando separati,felicemente tali, è possibile -in spiritualità antinomica(ma il cristianesimo è antinomico..) -che le chiese si facciano qualche carezza e qualche coccola?

    Insultandosi -dall'interno delle proprie tende-come eretici e continuando a farlo pubblicamente,non è poi possibile nessuna carezza e nessuna coccola?l'amico ambrosiano dice che in fondo le carezze sono consapevoli del non poter (e del non dover) sanare questo livello del conflitto. Le carezze corrispondono al poter vivere queste differenze dentro uno spirito più alto, o più profondo
    Io credo e confessoe professo che la mia tenda-in quanto pensa se stessa di fronte al mistero della Santa Triade con timore e tremore di essere l'erede e la custode piena e totale della Chiesa Una ed Indivisa-è proprio per questo pensiero assolutamente autorefenziale nel codice del canto della professione di fede e in quanto autorefernziale essa è faziosa. Faziosamente si proclama l'unica vera Chiesa del Risorto. M anel momento che opera tale proclamazione,essa -proprio perchè il cristianesimo è antinomico. e la misericordia è la prima delle antinomie- sa di essere insieme esaustiva e relativa e quidni riconosce come cristiane anche le altre tende .
    Ed è qui il bello dell'antinomia totale. le riconosce come cristiane ed insieme annuncia loro la necessità di svuotarsi come tende per tornare dentro la tenda ortodossa ma -poichè questo non accadrè e non puà accadere -allora la mia tenda è chiamata al gesto unilaterale e che è definibile nel codice della carezza e delle coccole...

    improvvisamente con gesto gratuito,unillaterale,senza chiedere reciprocità in cambio, apre -in sede di comunione ai laici- la propria tavola eucaristica ai cristiani non ortodossi e lo fa senza se e senza ma e in situazioni ordinarie e non solo straordinarie
    e fa questa apertura perchè è oggi l'unico modo cristiano di restare separati senza la menzogna political correct di fingere di piangere per l'unità

 

 
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