Posto qui ’intervento molto simile a quanto ho collocato nella discussione su Ipazia e non so se è dissonante o complementare rispetto alle riflessioni di Informatore .
Io sono fortemente per l’unità dei cristiani (e non per l’unità cristiana – in atri 3d e post ne ho ravvisato il pericolo cristianista e crociato/talebano insito in tale formulazione come una sorta di unione sacra dei cristiani in difesa dell’occidente cristiano ( e maurrasiano dico io anglo-americamo) contro il nemico ,il diverso, l’altro, l’estraneo ). Ora constato che l’unità dei cristiani è da tutti –ma proprio da tutta la cristianità –letta –mutatis mutandis- all’interno della teologia del ritorno dalla quale non sono esente neppure io anche se adagio adagio cerco di liberarmi da questa tentazione e da essa non è neppure esente la teologia liberal-progressista quando negando il ritorno ad una Chiesa Una ed Indivisa che per esso pensiero teologico liberal-progressista ormai non esiste più,proprio questo non esistere più è la frantumazione al plurale e quindi è un negar le diversità e le differenze ed è quindi un ritorno ad un proprio fondamento indiscusso
Mi sono interrogato dentro la mia tenda –certo camminando fino alle sue periferie più lontane, ma restandovi dentro e mi sono ricordato che strutturalmente la mia fede cristiana ortodossa in Cristo Signore vive nel conflitto, nella tensione mai risolta, nella tematizzazione della contraddizione e delle antinomie . la preghiera cristiana è antinomica o non è (pensate al te-antropo, all uno e trino, alla vergine sposa , alla morte resurrezione ….) e mi sono ritrovato a leggere da cristiano ortodosso e quindi come strutturale, specifico )nella fede ecclesiologica il rigore dell’antinomia (il cristiano non sceglie nessuna parte della coppia antinomica ma le vive insieme e contestualmente) per cui la Chiesa è antinomicamente la casta meretrix ,la santa e puttana . E così l’ho letto e l’ho anche postato un altry 3d
,La tenda c’è e vive nelle antinomie del suo essere insieme esclusivista/relativa – fallibile/infallibile e vorrebbe essa tenda superare /ma anche non superare i propri confini e in questa continua tensione che è anche sofferenza gli abitanti della e nella tenda constatano/piangono che le ferite ci sono ed è bene che restino sanguinanti sperando che vengano cicatrizzate definitivamente .Se leggo i miei primi post nei vari forum constato che –ed è stata anche esperienza pastorale- oggi sempre dentro la tenda ho preso il bus(io non ho patente) per conoscere zone di essa che sapevo esistenti ma a me ignote …restando sempre la mia tenda e con la benedizione/sorpresa di quanti con me abitano dentro la tenda
Proprio per fare ogni tanto il dotto possiamo dire cosi dal mio punto di vista ;
.l’arcipelago cattolico romano legge solo una parte dell’antinomia(l’esclusivismo) ,l’arcipelago protestante l’altra parte (il relativo) la chiesa ortodossa dovrebbe convivere con entrambe le tensioni ugualmente e nello stesso tempo…
Fuori da questa prospettiva non si farà mai l’unità dei cristiani ed allora –e lo dico ora pubblicamente firmandomi in un forum pubblico- - nessuno di noi vuole sul serio fare l’unità dei cristiani ,tendiamo tutti comunque alla metodologia dell’unia/uniatismo o al polpettone di stile anglicano dove c’è tutto e il contrario di tutto. Il dibattito sull’unità dei cristiani –se non si fa saltare il banco e se non si butta per aria la scacchiera-resta una bella e buona ipocrisia
Bene noi non saremo mai uniti e questo sarà il nostro peccato….ma ..(nelle periferie ec-centriche della mia tenda laddove cerchi di ascoltare lo Spirito Santo e certo puoi prendere lucciole per lanterne) - [SIZE="4"][/SIZE]è possibile ipotizzare che quella tenda/ la Chiesa la quale- essa sola- ha accettato la tragedia ecclesiologica delle antinomie ,dell’esclusivismo insieme con il relativo, questa Chiesa possa dire ai cristiani di altre tradizioni .bene io apro a voi –nella vostra libertà e non dovete diventare ortodossi e indipendentemente dalla quaestio de veritate- la tavola eucaristica dei misteri del Signore a livello laicale ma non voglio né pretendo né chiedo anzi rifiuto ogni reciprocità fin quando le vostre chiese non si apriranno alla logica dell’antinomia –Una scelta ssolutamente unilaterale e quindi esclusivista/relativa Teantropica
Questa è la proposta su cui a Palermo stiamo lavorando per proporla alla nostra Chiesa(ed ora sentirai, sentirai amico mio sin da subito fratelli e sorelle ortodossi ed ortodosse assolutamente contrari e contrarie…)
Mi si dirà la quaestio de veritate? Ma in una preghieraa antinomica essa quaestio ha senso ?solo scolasticismo,e come tale –da chiunque emesso- paccottiglia e in quanto tale truffa e se è truffa è opera dell’Avversario…Su Repubblica di Venerdi Bartolomeo I ha dato simpaticamente una sua lettura della logica antinomica.
1-gli fu fatto osservare(cercando di preparargli il trappolone9 che l’eccleisologia romana è centralista.
2-il Patriarcaa ridendo concluse e gli ortodossi sono democratici ma anche poco discplinati….
E siamo solo, caro amico e cari amici, all’inizio delle periferie della mia tenda…
Vediamo prima in carità ed amicizia spero ed ovviamente in chiarezza i primi vostri contributi
Nel Signore
Padre Giovanni Festa