Mi piacerebbe che tu avessi ragione, ma se il residente dell'hinterland va a lavorare a Milano (o viceversa), abbisogna non solo di politiche residenziali, ma anche di una profonda razionalizzazione delle vie di comunicazione, dei trasporti pubblici, nonchè una gamma di servizi specifici legati al pendolarismo.
Sono gli stessi comuni, poi, essendo interrelati dal punto di vista degli scambi, a doversi coordinare per armonizzare le strategie di sviluppo.
Purtroppo la metropolizzazione è un destino, che non riguarda solo Milano, ma tutte le aree padane con la sola eccezione di quelle a vocazione agricola o turistica.
La città ingloba ed assorbe. Omologa, se vogliamo. E' il prezzo da pagare al benessere.
Se è troppo alto, mettiamo barriere protezioniste su tutti i prodotti non comunali e costituiamo comunità auto-gestite dove la produzione di beni sia restituita integralmente all'artigianato. Ma temo che l'imprenditore brianzolo e il padano medo che alla macchinina fuoriserie, alla villetta , alla cenetta a lume di candela sui navigli e alla vacanzuola estate-inverno non intende rinunciare, non saranno troppo d'accordo.